Regione e Provincia in polemica sulla cultura

Motta accusa Perone di strumentalizzare il percorso per salvare qualche Associazione amica

“La correttezza istituzionale non paga. Dopo aver contribuito alla nascita di un sistema inter-istituzionale per salvaguardare gli investimenti in ambito culturale, ci troviamo davanti dichiarazioni come quelle dell'assessore Perone. La Provincia di Torino teme di scomparire e da qualche tempo non perde occasione per fare la voce grossa, ovviamente a sproposito”.

 

Il Consigliere regionale del Popolo della Libertà Massimiliano Motta accoglie così le dichiarazioni dell'assessore alla cultura della Provincia di Torino, Ugo Perone, circa il finanziamento all'attività culturale.

 

“Quella di Perone – attacca Motta – è una strumentalizzazione inaccettabile. Tutte le Istituzioni hanno fatto un passo indietro per garantire all'intero sistema cultura di superare la crisi che ha colpito il nostro Paese. La Regione, per prima, ha rinunciato alle candidature presentate per la presidenza del Salone del Libro (avevamo proposto Lorenzo Del Boca o Giampiero Leo). E' incomprensibile come ora la Provincia voglia dettare legge sulle attribuzioni di contributi. Che Perone voglia salvare qualche associazione 'amica' che diversamente non sarebbe più finanziabile? Non ci stancheremo mai di ripetere che questa situazione è figlia della finanza creativa dell'ex assessore regionale al Bilancio, Paolo Peveraro, dei contratti firmarti senza copertura finanziaria dall'ex assessore alla Cultura Gianni Oliva e dell'allora Presidente Mercedes Bresso".

 

Motta conclude fermamente:

 

"Una cattiva gestione che ha portato alla situazione attuale: oggi i fondi  vengono distribuiti solo dopo una seria valutazione di merito, così da garantire la qualità delle attività culturali e non più solo la quantità. Perone pensi al bene della Cultura piemontese e non ad una sterile polemica politica, ben lontana dal merito della questione”.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 15/10/2011