"La proposta di Bresso non aiuta ma toglie diritti alla famiglia tradizionale"

Lo afferma Augusta Montaruli, Vicepresidente Gruppo regionale Pdl

"La legge regionale n.79 presentata da Mercedes Bresso non è un provvedimento volto a cancellare le discriminazioni ma semmai una misura ideologica che mette sotto accusa la famiglia tradizionale svilendone il ruolo".

Così esordisce Montaruli che insiste:

"Si tratta di un escamotage per arrivare al riconoscimento giuridico delle unioni trapersone dello stesso sesso che non ci può trovare assolutamente favorevoli".

Montaruli prosegue ricordando la lettera di Nosiglia al Presidente Cattaneo:

"In questo senso ci troviamo concordi con la lettera di Monsignor Nosiglia rivolta al presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo. Se anche in un periodo di ristrettezza economica la politica deve fare delle scelte per noi rimane il principio che prima c’è la famiglia tradizionale, perno della nostra società".

Augusta Montaruli ha poi insistito affermando:

"Abbiamo già visto gli effetti nefasti di provvedimenti che allargavano in maniera del tutto senza criteri i diritti: il registro delle unioni di fatto del Comunedi Torino ha dimostrato che dietro dichiarazioni ideologiche volte ad accontentare tutto non si fa il bene di nessuno. Ora che la legge Bresso riprende quella stessa filosofia, abbiamo la certezza che oltre l’intento ideologico e all’intenzione strumentale di alimentare la polemica non c’è nulla di buono".

In conclusione, la Vicepresidente ha espresso il caustico commento:

"Pur dalla sua perenne assenza dai banchi del Consiglio regionale, forse dovuta all’imbarazzo della sconfitta sul piano dei ricorsi, Mercedes Bresso continua comunque a far danni. Meglio però lontana dai palazzi della Regione".

 

 

 

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Articolo pubblicato il 15/10/2011