Tav: Pronti alla militarizzazione del cantiere

Motta: "La manifestazione del 23 ottobre sia l'occasione per mettere in campo le nuove misure"

“Con le sue dichiarazioni il Presidente Cota ha accolto la nostra richiesta, avanzata in luglio, di militarizzare il cantiere Tav: è l‘unica soluzione per mettere fine alle violenze in Val Susa. Si faccia ora un passo in più e si proceda anche al blocco dei beni dei violenti per risarcire i danni provocati alla Val Susa”.

 

Il Consigliere regionale del Pdl Massimiliano Motta commenta così le dichiarazioni del Presidente Roberto Cota  sulla militarizzazione del cantiere di Chiomonte.

 

“Ora – afferma Motta – ci aspettiamo risposte concrete dal Ministro Maroni, a cui compete la tutela della sicurezza. Come Napoli ha bisogno dell’esercito per risolvere l’emergenza rifiuti, così la Valsusa ne ha bisogno per difendere sviluppo e posti di lavoro. Il segnale concreto che vorremmo vedere è un’azione rapida, che consenta di dissuadere chi, in occasione della manifestazione indetta per il 23 ottobre prossimo, ha già dichiarato la volontà di tagliare le reti del

cantiere”.

 

“Ribadisco – conclude Motta – che alla misura cautelare andrebbe affiancato il blocco dei beni, che dovrebbero essere utilizzati per risarcire i valsusini. La popolazione residente nella valle ha già pagato un caro prezzo in termini di scarsa affluenza di turisti nella stagione estiva, ora non vorremmo che, intimoriti dalle violenze, anche gli sciatori preferiscano evitare la valle olimpica”.

 

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Articolo pubblicato il 13/10/2011