"Nel 2012 più coraggio per il bilancio, bisogna osare di più"

Lo afferma Luca Pedrale, Presidente del Gruppo consiliare regionale del Pdl

“Dal primo esame del bilancio di previsione del 2012, si constata una certa timidezza nell’affrontare    il tema fondamentale che la Regione Piemonte avrà nei prossimi anni”.

 

Con queste parole il presidente del Gruppo consiliare regionale del Pdl Luca Pedrale introduce il suo commento al corposo documento del bilancio di previsione per il 2012.

 

“Il Piemonte – prosegue Pedrale – è una Regione nata negli anni ‘70 con una concezione dove il pubblico, e quindi la Regione, doveva essere presente su tutto, su tutti i campi della società. Da qui la presenza, o invasione, a seconda dei punti di vista, della Regione in una miriade di SpA. Spesso la presenza della Regione in queste società non ha più senso ed è ora di uscirne, prima di doversi accollare ulteriori debiti”.

 

“La Regione - aggiunge il Presidente- è diventata in questi anni  un grande proprietario immobiliare, con un patrimonio che però non rende e spesso costa parecchio mantenerlo”.

 

“La Regione – precisa Pedrale - deve quindi dimagrire in tutti i sensi, ma non si può solo operare nei tagli. Bisogna quindi prevedere nuove entrate che però non comportino nuove tasse: bisogna avviare con determinazione un piano di dismissione delle numerosissime società e un piano di valorizzazione e poi cessione del patrimonio immobiliare”.

 

“Soprattutto in questo campo – aggiunge il capogruppo del Pdl – per quanto concerne il patrimonio delle Asl e delle Aso, lo può fare direttamente l’assessore alla Sanita. Ad esempio, mi risulta che gia oggi alcune Asl del Piemonte abbiano fatto fare da Ismea (Istitituto del ministero dell’Agricoltura) la perizia per alienare molti terreni agricoli. Quindi ci sono le condizioni perché già  nel 2012 la Regione possa alienare e incassare molte risorse finanziarie”.

 

“Ecco perché chiediamo all’amica assessore al bilancio Giovanna Quaglia – puntualizza Pedrale - di mettere delle poste di entrata da vendita del patrimonio nel bilancio 2012. E’ anche uno stimolo per  avviare un processo, sicuramente complesso e che non si esaurirà nel 2012, ma che deve comunque partire. Questi introiti dalle vendite consentiranno di finanziare degli investimenti, ma soprattutto di ridurre l’indebitamento, che è paurosamente ingente per la Regione Piemonte. Ad esempio si potrebbe evitare di contrarre, o almeno ridurre, il mutuo di 500 milioni che compare nelle previsioni di spesa del bilancio 2012. Dobbiamo cercare, dal 2012 per davvero, di non indebitarci più di un euro”.

 

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Articolo pubblicato il 12/10/2011