Commissione Sanità: regolamentazione dei consultori pubblici

È il risultato del dibattito sulle mozioni presentate da Andrea Stara e da Luca Pedrale

Verrà avviato in Commissione Sanità un approfondimento del Protocollo sul funzionamento dei consultori pubblici. È il risultato del dibattito, nella seduta dell’11 ottobre, sulle mozioni presentate da Andrea Stara (Insieme per Bresso) e da Luca Pedrale (Pdl).

L’assessore alla Sanità Paolo Monferino e la presidente della IV Commissione Carla Spagnuolo hanno garantito che verrà aperto un tavolo di confronto in Commissione dove ognuno potrà esprimere le proprie posizioni.

Approvata, con 28 sì, 5 no e 14 astenuti, la mozione, presentata dal primo firmatario Pedrale, che impegna la Giunta ad:
 
"assicurare la piena attuazione del Protocollo e a mettere in atto adeguate modalità di monitoraggio e di verifica dell’attuazione dello stesso, nonché dei risultati delle sperimentazioni attivate con i finanziamenti nazionali e regionali per il potenziamento delle funzioni sociali dei consultori”.
 
Respinta, con 30 astenuti e 15 sì, la mozione n. 476 di Stara chiede di
 
“avviare un approfondimento, coinvolgendo e audendo tutte le parti interessate e di valutare la possibilità di stanziare una congrua somma sul bilancio di assestamento a favore delle politiche consultoriali”.
 
La richiesta è avvenuta alla luce dei cambiamenti che il Protocollo ha subito dopo che, il 14 luglio 2011, il Tar ha accolto i ricorsi presentati dall’Associazione Casa delle Donne e dell’Associazione Activa Donna, di fatto cancellando gli articoli del Protocollo che introducevano nei consultori i volontari dei movimenti pro vita.
 
Pedrale ha chiarito:
 
“L’argomento è delicato e attraversa tutte le coscienze. Il Piemonte ha una percentuale più alta di aborti rispetto alla media nazionale. Non c’è un’adeguata prevenzione e sensibilizzazione. Il Protocollo ha però ancora tutta la sua validità, nessuno vuole mettere in discussione la legge 194.”.
 
Stara sostiene invece:
 
“Il Protocollo ha originato una discussione pubblica molto ampia. Dopo la sentenza del Tar, riportarlo all’attenzione della Commissione è un atto istituzionale dovuto. Non è una questione politica, non si vuole creare uno scontro ideologico”.
 
 
Sono intervenuti al dibattito anche i consiglieri Mario Carossa (Lega Nord), Aldo Reschigna, Nino Boeti, Stefano Lepri, Mauro Laus, Giuliana Manica, Gianna Pentenero (Pd), Eleonora Artesio (Fds), Monica Cerutti (Sel), Tullio Ponso, Luigi Cursio (Idv), Giovanni Negro (Udc) e Davide Bono (5 Stelle).









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Articolo pubblicato il 12/10/2011