«Arte e poesia», a Torino

Una mostra di Pasquale e Vincenzo Filannino presso Lo Scarabocchio Saletta d’arte

A Torino, sabato 10 ottobre 2020, alle ore 17:00, si terrà l’inaugurazione di “Arte e poesia” mostra di Pasquale e Vincenzo Filannino, presso Lo Scarabocchio Saletta d’arte, in via Domodossola n. 44, in Borgata Parella.

La mostra “Arte e poesia” resterà aperta dal 10 ottobre al 31 ottobre, da martedì a sabato dalle ore 15:00 alle 19:30.

Pasquale Filannino, nato a Cerignola (Foggia) nel 1942, vive a Torino dal settembre 1959. Appassionato al disegno e al colore fin da bambino, a Torino ha frequentato alla domenica lo studio del pittore Angelo Bosio. Ha svolto una intensa attività in campo artistico, è stato fondatore e animatore di circoli culturali. Nel 2002 ha fondato nel borgo torinese Campidoglio il Circolo “Arte Fiano 14” e, sempre in questo borgo, ha realizzato un dipinto di soggetto alpestre sulla parete esterna dell’edificio di via Fiano n. 13.

Già dai suoi primi lavori – risalenti ai primissimi Sessanta – si evidenzia l’amore per la paesaggistica, inizialmente con uno stile classico. Nel 1976, avviene la svolta nella sua attività pittorica felice ed artisticamente forte: nasce la “sua” pittura cloisonné. Quella della pittura cloisonné è una tecnica molto antica praticata nell’Europa medievale e ancora oggi in Estremo Oriente, che impiega smalti, sostanze a base vetrosa di ogni colore, stesi in riserve piatte delimitate da un filo metallico. È una tecnica affascinante e attualmente poco praticata che Filannino ha in parte modificato per poter mantenere la prospettiva dei panorami raffigurati mediante colori a olio o acrilici. L’effetto è indubbiamente originale. Gli scorci torinesi proposti da Filannino sono singolari e per nulla scontati.

Vincenzo Filannino, fratello minore di Pasquale, è poeta e pittore. Nato a Cerignola nel 1959, vive a San Giorgio Canavese (TO) ed è personalità eclettica e poliedrica. Ha pubblicato la silloge “Sotto Pelle” con la Fondazione Mario Luzi, nel 2012, e ha partecipato al “XIX Penna d’Autore”, qualificandosi semifinalista e ricevendo la Menzione d’Onore per le poesie presentate.

La svolta della sua vita che lo ha portato a scrivere questa raccolta di poesie, è giunta quando è approdato a un centro di assistenza di Castellamonte. Qui, osservando un cosmo fragile e differente, ha scoperto alcune toccanti situazioni che lo hanno ispirato per mettere su carta le emozioni che provate ogni giorno. Il disagio sociale è uno dei temi che caratterizza questa raccolta che contrappone le due visioni della vita – dentro e fuori il centro di accoglienza – comunque legate da un filo comune che è quello dei sentimenti e delle emozioni autentiche e genuine.

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Articolo pubblicato il 08/10/2020