Torino - Piste ciclabili: gioie e dolori

Più costi che benefici

Le tante, ed ormai troppe, piste ciclabili che hanno disegnato la nuova rete di “circolazione ambientale” pare non abbiano risolto alcun problema tranne quello di aver aumentato la confusione all’utenza quotidiana pubblica e privata fatta per lo più di quattro ruote.

Bici e monopattini hanno contribuito ad incrementare quella preesistente causando, grazie al privilegio acquisito, nuove forme di arroganza fra gli utenti della rete viaria ed una lievitazione di incidenti causata, per lo più, dall’imperizia o dalla mancanza di cultura stradale da parte dei nuovi "bi….centauri" che sfrecciano incuranti delle limitazioni di velocità imposte con il consueto rispetto delle esigenze degli ultimi “pervenu”.

Per intanto, la circolazione delle due ruote sui marciapiedi e sotto i porticati (non solo quando piove) denota una ostentata sicurezza da parte di chi si sente protetto da un’Amministrazione comunale che continua ad accanirsi contro gli irriducibili automobilisti inquinanti ed insofferenti alla nuove vessazioni quale il limite di velocità di 20 KM/h imposto a corredo della pista riservata alle due ruote che invadono tuttavia spesso e volentieri la “strada condivisa”.

Abbiamo sollecitato più volte l’applicazione di normative che impongano alle due ruote di percorrere, laddove siano presenti, le corsie riservate ma ci è stato risposto che il codice della strada non lo prevede per cui bici e monopattini possono usufruire delle percorrenze preferite viaggiando anche in controsenso nelle vie a senso unico (?).

Le normative sono peraltro vaghe ed assai libere all’interpretazione aumentando la confusione in chi usa il mezzo, a due o quattro ruote, per necessità e non soltanto per diporto, argomento su cui insistono i più feroci accanimenti degli ecologisti.

Allora chiudiamo esprimendo la perplessità assoluta nei confronti di chi deve preoccuparsi della sicurezza ed incolumità dei cittadini mettendo da parte le bandierine elettorali testimoni di consensi che vanno scemando di giorno in giorno.

Per intanto porgiamo il benvenuto ai nuovi “…bi...cini di casa... (avanzata ?)”.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 05/10/2020