Regione: dibattito sui costi della politica
L'Aula del Consiglio regionale: distribe elettorali all'ordine del giorno

Non si spegne la polemica in Aula consiliare

I costi della politica sono stati oggetto di un ampio dibattito, al quale hanno partecipato esponenti di tutti i gruppi consiliari, nella seduta dell’11 ottobre a seguito della presentazione di due ordini del giorno con primi firmatari, rispettivamente, Mario Carossa, presidente del gruppo Lega Nord e da Andrea Stara, presidente del gruppo Insieme per Bresso.

 

Entrambi i documenti sono stati ritirati su richiesta del presidente dell’Assemblea Valerio Cattaneo per non porre ostacoli su materie che, proprio in base al dibattito, dovranno essere ancora approfondite.

 

Nel corso della discussione Carossa riferendosi ai due gruppi consiliari “Insieme per Bresso” e “Uniti per Bresso”, ha affermato:

 

“Sono furbate, che ai cittadini piemontesi costano, nell’arco della legislatura, due milioni e mezzo di euro, messe in atto da chi, oltre tutto,  ha espresso insinuazioni pesantissime sulla validità delle elezioni e adesso si sente offesa e non si presenta al dibattito in Aula. Siamo pronti ad affrontare una discussione sulla legge elettorale e i costi della politica. Esorto i colleghi Andrea Stara e Mercedes Bresso a fare un passo indietro”. 

 

Stara ha spiegato invece che:

 

“La composizione e la distribuzione dei gruppi del Consiglio regionale è frutto del voto degli elettori. Sono disponibile ad aprire un dibattito sulla legge elettorale e a rifarci ai parametri degli altri paesi europei. Subire critiche infondate, mentre vi sono parenti assunti nei gruppi e il bilancio non è ancora stato presentato è molto triste”

 

Aldo Reschigna, capogruppo del Pd, ha dichiarato:

 

 I gruppi costituiti da Andrea Stara e Mercedes Bresso hanno una situazione in Consiglio regionale formalmente legittima e corretta, ma non certo opportuna sotto l’aspetto della chiarezza e della trasparenza verso i militanti e gli iscritti del Pd, essendo loro stessi iscritti al Pd. Speriamo che Bresso e Stara aderiscano al gruppo del Pd che è felice di ospitarli. Ma non siamo disponibili alla fusione dei gruppi, devono sciogliere i loro gruppi e confluire nel gruppo del Pd. Questo varrebbe anche per altri personaggi presenti in Consiglio. Non dobbiamo trasformare questa seduta in un j’accuse nei confronti dei ingoli”

 

Infine Luca Pedrale, capogruppo del Pdl, ha ricordato: 

 

“La Carta etica che abbiamo approvato lo scorso anno costituisce un passo avanti importante, sebbene Andrea Stara non l’abbia firmata. Ci siamo tagliati del 50% la liquidazione, ridotta sensibilmente l’indennità, abbiamo introdotto la firma elettronica per verificare la presenza alle sedute. Dobbiamo anche mettere mano alla legge elettorale: vogliamo essere rappresentanti dal territorio, oppure eletti in liste bloccate decise dal potente di turno? Stara e Bresso non brillano per coerenze e trasparenza politica, perché hanno costituito due gruppi consiliari distinti con costi relativi”.

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Articolo pubblicato il 12/10/2011