In Piemonte l’anno scolastico inizia e si misura la febbre agli ingressi

La scuola ospedaliera del Regina Margherita, modello per l’Italia

La temuta ed agognata data del 14 settembre è trascorsa in modo sostanzialmente positivo in Piemonte. L'ordinanza regionale sulla febbre misurata e certificata ha suscitato nei giorni scorsi numerose polemiche, ma le scuole si sono adattate alle disposizioni.


C’è stata qualche coda di studenti all'ingresso di alcuni istituti, ma in generale non risultano esserci state particolari criticità. Molte le scuole che si sono attrezzate con termoscanner, differenziando gli ingressi per evitare gli assembramenti. A differenza di quanto disposto in città del Piemonte e centri minori, a Torino la sindaca non ha ordinato alcun controllo da parte dei vigili urbani o dei volontari all’esterno delle scuole. Così non sono mancati abbracci e baci tra i ragazzi, stile movida,  senza ovviamente l’uso di mascherine e delle distanze   prescritte. Speriamo bene!

 

Sono 113 gli studenti (sul totale di una popolazione scolastica regionale di 613 mila allievi e 76 mila operatori) che nel primo giorno di scuola hanno usufruito dei ventinove hot spot pediatrici allestiti dalla Regione Piemonte per l’esecuzione immediata del tampone per la diagnosi di coronavirus covid-19. Per alcune Asl, il dato comprende sia gli accessi diretti richiesti in orario scolastico, sia quelli programmati, che hanno approfittato dell’opportunità per accorciare i tempi di effettuazione del test.

L’esito dei tamponi è in fase di completamento.

Mancano invece i banchi sbandierati e  promessi dal problematico Arcuri, così  come le mascherine.

 

I Presidi, anche in mancanza di aule o banchi, stanno trovando situazioni alternative in sale esterne o acquisendo il consenso di utilizzare le chiese. L’aspetto sconcertante  è invece dovuto alla mancanza di 20000 insegnanti, molti dei quali di sostegno. L’insulsa ministra Azzolina non si è resa conto degli errori da più parte segnalati, del sistema di valutazione dei punteggi dei docenti e  l’aggiornamento degli elenchi dei supplenti. Così in molte classi ieri mancava l’insegnante.

 

La meschina ha sprecato tre mesi estivi per occuparsi di banchi,  mentre  i presidi stavano adattando quelli esistenti e ha sottovalutato l’aspetto didattico che dovrebbe essere fondamentale; cioè assegnare cattedre e fare in modo che i corsi potessero partire con regolarità. Continueremo ad aggiornare i nostri lettori su quest’aspetto  gravissimo che non tocca solo il  Piemonte.

 

Invece, dove la ministra non ci mette becco, le cose vanno decisamente  meglio. Il Piemonte detiene un primato a livello nazionale.

La scuola ospedaliera dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino è la prima oggi in Italia a riprendere le lezioni regolarmente sulla base di protocolli nuovi e aggiornati per la tutela della salute dei pazienti e della sicurezza in corsia dei professori.

 

Un dato rilevato ieri mattina con una punta di orgoglio dal presidente della Regione Alberto Cirio e dall’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi, durante la loro visita allo stesso ospedale per l’inaugurazione dell’anno scolastico ospedaliero, alla presenza del commissario della Città della Salute di Torino Giovanni La Valle, del direttore del Dipartimento pediatrico, Franca Fagioli, del direttore sanitario Lorenzo Angelone  e della dirigente Tiziana Catenazzo, a capo della scuola negli ospedali piemontesi e coordinatrice del polo regionale scolastico.

 

Nell’intervento del presidente è stato sottolineato come il binomio salute e scuola sia fondamentale in tutti gli aspetti di vita e di progetto dei bambini e ragazzi e come la Regione sia impegnata in prima linea ad accompagnare e sostenere le scuole e i dirigenti scolastici in questo avvio d’anno scolastico.

 

Ringraziando il personale scolastico e sanitario impegnato nell’ospedale, l’assessore regionale alla Sanità si è complimentato per la straordinaria capacità di armonizzare le diverse esigenze di dialogo, organizzazione e lavoro che contraddistinguono tale specifica realtà, considerata un fiore all’occhiello del Sistema sanitario e scolastico piemontese.

 

Al Regina Margherita gli studenti sono 1.500, in Piemonte le sezioni scolastiche ospedaliere sono 14, complessivamente con 60 docenti ospedalieri di cui 40 solo a Torino.

 

 

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Articolo pubblicato il 15/09/2020