Sanità: elogio all'Ing. Paolo Monferino per i criteri di nomina
L'Ospedale Molinette di Torino

I Consiglieri regionali Massimiliano Motta e Marco Botta: "Contano le capacità e non le tessere di partito"

“L’opposizione non sa fare altro che banali sparate sulle presunte appartenenze politiche dei Direttori Generali e dimentica i fatti. Il presidente del Pd, Aldo Reschigna, deve capire che il nostro modo di governare è diverso da quello della giunta Bresso: per noi contano le capacità delle persone, non le tessere del partito che hanno in tasca, ammesso che le abbiano. Bene ha fatto l’assessore alla Sanità Paolo Monferino a sottolineare i criteri di nomina dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie: solo meritocrazia”.

 

Commentano così la seduta odierna della IV Commissione consiliare (Sanità e Assistenza) il vice-presidente Marco Botta (Pdl) ed il portavoce del Pdl in Commissione, Massimiliano Motta.

 

“Nella seduta odierna – spiegano i due esponenti del Pdl – sono stati presentati i dati relativi al secondo semestre delle Aziende Sanitarie Regionali. Nel corso della discussione l’opposizione ha sollevato dubbi circa i criteri di assegnazione delle cariche di Direttore Generale e le loro capacità e professionalità”.

 

“L’opposizione – precisano Motta e Botta – ha provocato l’assessore Monferino che, supportato da fatti e dati, ha risposto che i Direttori Generali vengono valutati esclusivamente in base al merito, alla competenza e al risultato di bilancio, aggiungendo che non saranno necessariamente tutti riconfermati alla scadenza del 31 dicembre. Riteniamo queste valutazioni completamente condivisibili”.

 

“Le Aziende Sanitarie e la sanità in generale – concludono Motta e Botta – non hanno colore politico. Reschigna e tutte le opposizioni che facevano parte della giunta Bresso dovrebbero capire qual è il modo corretto di gestire questo settore, soprattutto alla luce dei fallimenti derivanti dalla loro gestione politicizzata della sanità. I debiti che si sono accumulati nello scorso quinquennio sono qualcosa di spaventoso. Il rigore della politica e la gestione di persone preparate e competenti rappresentano l’unica cura per riportare la sanità piemontese sulla rotta giusta”.

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Articolo pubblicato il 06/10/2011