Torino. Violento acquazzone con alberi caduti e auto distrutte. Colate di fango sulla statale del Lago Maggiore, chiusa al traffico la veicolare
Raffaele Petrarulo

L’interpellanza del capogruppo Raffaele Petrarulo alla sindaca

Dopo il nubifragio del 17 agosto che non risultava nelle previsioni metereologiche, ieri eravamo tutti avvertiti. Nel pomeriggio su Torino si è scatenato un violento acquazzone poco dopo le 15.30, con code meno intense in serata. La pioggia e le forti raffiche di vento si sono abbattute sulla città e l’hinterland, per una trentina di minuti circa.

 

Non sono mancati i danni, anche se, per fortuna non si registrano vittime. L’acqua correva a fiumi ed ha reso difficoltosa  la circolazione in alcuni corsi e vie della città.

 

In corso Regina Margherita angolo largo Berardi un albero è caduto al suolo distruggendo un'auto. Un secondo albero è caduto sempre in corso Regina Margherita impedendo il passaggio della linea tram 16. Ulteriori due alberi sono caduti in corso Novara, all'altezza del Cimitero Monumentale, occupando l'intera sede stradale. In corso Dante ulteriori due auto sono state danneggiate dalla caduta di alberi. Caduti rami pericolosi anche in piazza Chironi. Alcune tegole sono cadute dal tetto della scuola Lessona di corso Regio Parco.

 

Secondo il Centro Meteo Piemonte, in 25 minuti su Torino sono caduti 40 millimetri di pioggia. Si è trattato di un acquazzone di intensità eccezionale.

La pioggia ha provocato una colata di fango che ha raggiunto  la statale 34 del lago Maggiore, poi chiusa al traffico. Acquazzoni violenti in zona con il danneggiamento di una conduttura del gas.

 

Nonostante le avvisaglie ed i danni prodotti il 17 agosto, il Comune non ha ancora provveduto ad effettuare le manutenzioni indispensabili per consentire il fluire delle acque ed evitare , in modo particolare che alberi in precarie condizioni possano creare danni a persone e mezzi in transito. La sindaca sconvolge la vita dei torinesi rendendo difficoltosa la circolazione nei controviali e realizzando piste ciclabili fuori legge e pericolose, ma non si preoccupa dell’incolumità dei torinesi, in caso di maltempo.

 

Sono circa 160 mila le caditoie, gli scoli dell’acqua lungo la viabilità cittadini ed alcune di esse non riescono ad assorbire tutta l’acqua piovana e questo avviene perché probabilmente sono intasate e mal pulite da chi preposto alla manutenzione ordinaria degli stessi, inoltre essendo le precipitazioni intense presumibilmente l’insufficiente dimensionamento della rete fognaria non è in grado di sopportare la pressione dell’acqua; la rimozione del fogliame è di competenza dell’Amiat mentre Smat si occupa dello spurgo e della disostruzione delle camerette di raccordo, del rifacimento delle griglie o della ricostruzione delle condotte di drenaggio. Da informazioni della Smat nel 2018 sono stati effettuati 16 mila interventi e nel 2019 20 mila. Smat interviene grazie ad una attività programmata di manutenzione, oppure su segnalazione di cittadini, uffici circoscrizionali o vigili urbani.

 

Il Capogruppo Raffaele Petrarulo in consiglio comunale, ha depositato un’interpellanza per sapere se sia possibile monitorare tutti i punti critici della città, chiedere assistenza ai tecnici per verificare la corretta funzionalità delle caditoie, se sia possibile chiedere almeno una volta all’anno la pulizia di tutte le caditoie, se intendano attivarsi al fine di richiedere la costruzione di un collettore mediano che servirebbe tra l’altro  ad assorbire grossi volumi di acqua piovana, Nei prossimi giorni sono previsti su Torino, altri temporali di forte intensità.

 

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 29/08/2020