Luca Palamara. I nodi vengono al pettine

Il coraggio di un cittadino e l’impotenza dello Stato

Un tempo non c’erano social o telefonini, ma il confronto a volte ruspante tra boiardi, uomini di potere e cittadini era particolarmente vivace. La foto della tirata di orecchie ad Amintore Fanfani, da parte di un militante della DC è diventata storica.

Ma poi c’erano mille e forse piccoli episodi che in un Paese ove le scorte e i percorsi riservati erano ancor un miraggio, non facevano neppur più notizia.

 

Oggi, anche vicende inquietanti, come quella cui si è reso protagonista  Luca Palamara,  per l’opinione pubblica, è purtroppo passata in terz’ordine.

 

Ormai siamo bombardati da notizie vere o presunte sul dilagare del Coronavirus post vacanze, l’Azzolina commissariata da Conte e i giochini squallidi tra M5S e PD per non soccombere al voto, passano in seconda linea. Ma c’è ancora qualcuno che conserva la fierezza e, nonostante l’oblio da parte dei giornali di regime e l’indulgenza da parte di politici correi e corrotti, conserva il coraggio e la lucidità per agire.

 

Così nei giorni scorsi, un elettore ha incrociato Luca Palamara al ristorante, e non si è giustamente limitato a formulare un pensiero, ma ha fatto passare qualche minuto di ansia al magistrato, più indegno d’Italia. Il cittadino che ha giustamente dimostrato coraggio e fierezza si è anche avvalso del telefonino. Ha girato un video  subito rilanciato su Twitter.

 

E’ bene ricordare chi è Luca Palmara, l'ex presidente Anm al centro dello scandalo delle toghe, tra intercettazioni, sentenze sospette e nomine pilotate tra le varie Procure per motivi politici. Il tapino dal volto accentuatamente mediterraneo è seduto al tavolo quando l’uomo in questione gli si avvicina chiedendogli il permesso di esprimere una opinione "da parte di tutti gli italiani che non sono Pd, pulciosi e comunisti e d'Italia".

Palamara, spiazzato ma cortese, acconsente forse annusando che la situazione potrebbe degenerare. "Io sono di destra...", premette l'interlocutore.

 

"Il rispetto è tutto", mette le mani avanti il magistrato. "Secondo me qua abbiamo fatto la frittata...". Capendo da che parte va a parare il contestatore, Palamara gli chiede: "Non riprenda niente". "No no lo riprendo per i miei amici, posso andare avanti per 70 ore", lo incalza l'anonimo elettore, che dopo altre rimostranze di Palamara conclude la filippica con un conciso ed eloquente. "Vabbè comunque, da parte di tutti noi, vada a fare in c***o".

Per completezza di notizia a Luca Palmara non è stato neppur tolto un capello. Tornando al discusso personaggio responsabile di tante nefandezze, il caso Berlusconi docet, era già stato pubblicamente e vivacemente stigmatizzato dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

 

Siamo nel 2008 e l'allora Guardasigilli, Clemente Mastella, si è appena dimesso per un'inchiesta giudiziaria a suo carico. Palamara, ospite di Sky Tg24, pontifica sul ruolo della magistratura e sulle dimissioni del ministro Mastella. Ma ad un certo punto irrompe la telefonata dell'ex Capo dello Stato, Francesco Cossiga. Con una telefonata che ha il sapore del monologo, in pochi minuti il "picconatore" abbatte il pm con una sfilza di insulti e di critiche: "Ha la faccia da tonno. I nomi esprimono realtà. Lui si chiama - afferma Cossiga rivolgendosi alla conduttrice Maria Latella - Palamara come il tonno. La faccia intelligente non ce l'ha assolutamente. In questi anni ho visto tante facce e le so riconoscere...". Palamara resta in silenzio. Cossiga non molla la presa e rincara la dose: "Mi quereli, mi diverte se mi querela..."

 

Quel diverbio così acceso nelle ultime ore è diventato virale sui social. Il battibecco tra Cossiga e Palamara è diventato all'improvviso un pezzo della storia della tv. La chiusura di quella telefonata è ancora più forte degli attacchi a Palamara: "L'associazione nazionale magistrati è una associazione sovversiva e di stampo mafioso". Ultimo affondo del "picconatore" che quando parlava badava poco allo stile ma andava direttamente alla sostanza. Anche davanti al pm con la "faccia da tonno"..

I fatti hanno dato ampiamente ragione a Cossiga. Sono passati 12 anni e Palamara ha ancor fatto carriera e prodotto danni.

Tra complicità e connivenze tra i Poteri, c’è ancora qualche cittadino che reagisce. Speriamo non si tratti di un caso isolato. Di Palamara,  purtroppo che ne sono ancora tanti…

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Articolo pubblicato il 26/08/2020