Aurora .... violenta anche di sera
Immagine di Borgata Aurora

Il borgo nuovamente agli onori della cronoca meno qualificante

L'omicidio di via Chivasso deve indurre ad una profonda riflessione in particolar modo coloro i quali, in virtù di un buonismo di facciata, chiamano solidarietà ed accoglienza il permissivismo, cioè la libera espressione della propria cultura anche se essa è in rotta di collisione con quella di chi li ospita.

E così accade che si voglia sostenere l'insostenibile danneggiando anche coloro i quali sono i nuovi soggetti della vita quotidiana. Perchè tutto ciò? Semplicemente perchè l'essere umano merita rispetto; non si può dare accoglienza e vita dignitosa a tutti senza prima creare i presupposti per poterlo fare. 

E così succede che la necessità, la disperazione o purtroppo spesso la malvagità individuale diventino strumento denigratorio nei confronti di chi cerca in terre lontane dalla patria nativa il diritto alla vita, alla sopravvivenza.

E' pur vero che non si può negare ad alcuno la libertà di ingresso ma è altresì sacrosanto che non si può condurre senza la dovuta attenzione un processo che può essere integrativo ma non necessariamente: l'importante è che ogni soggetto sia in grado di condurre un'esistenza onesta basata sul rispetto delle regole.

Tutti gli altri artifizi pseudofilosofici non sono che l'immagine distorta di una pseudosolidarietà e producono spesso e purtroppo l'irreparabile com'è accaduto in via Chivasso. Occorre tuttavia cercare le responsabilità oggettive in chi approfitta, sotto tutti i profili, di una situazione che contribuiscono loro stessi ad alimentare.

E non bisogna nemmeno affermare polemicamente che "chi è causa del suo mal pianga se stesso"; così è troppo facile e serve solo a scaricare le proprie responsabilità fatte di dialoghi mai desiderati e di luoghi comuni sempre manifestati.

Di sicuro c'è che la situazione nella Borgata Aurora sta precipitando di giorno in giorno ed a farne le spese sono i cittadini onesti, a qualunque etnia appartengano: sono infatti loro, tutti uniti, che hanno dimostrato civilmente contro il degrado sociale e ambientale che distrugge l'operato di chi, praticamente da sempre, si batte per difendere i diritti di tutti senza colpevolmente trascurare gli altrettanti doveri.

                                                                                 Massimo Calleri

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Articolo pubblicato il 02/10/2011