22 agosto 1797: a Biella nasce Benedetto Trompeo

Primo medico in servizio permanente presso il Regio Manicomio di Torino

Il personaggio che ricordiamo oggi è Benedetto Trompeo, nato a Biella il 22 agosto 1797. È stato un medico studioso di psichiatria, il primo clinico che abbia assunto l'incarico di medico in servizio permanente presso il Regio Manicomio di Torino in via Carlo Ignazio Giulio inaugurato, alla presenza di re Carlo Alberto, il 13 maggio 1834.

La decisione di costruire l’edificio del Regio Manicomio viene presa sia per l’inadeguatezza dell’Ospedale dei Pazzerelli (la precedente struttura manicomiale, situata in un edificio tra le attuali via Piave e via san Domenico), sia per lo svilupparsi di una nuova attenzione medica, sociale e politica nei confronti della questione del controllo dei comportamenti devianti.

Il terreno concesso dalla città, reso disponibile dalla distruzione delle fortificazioni messa in atto nel periodo dell’occupazione francese, si trovava nelle vicinanze dell’allora recente ospedale di San Luigi, alla periferia dell’abitato. L’edificio, progettato dall’architetto Giuseppe Talucchi (1782-1863), si caratterizza per la sua disposizione in lunghezza: il nucleo centrale, destinato a spazi di servizio, divide due padiglioni simmetrici corrispondenti alla divisione per sesso dei ricoverati. La dislocazione delle stanze rende possibile la separazione per tipo di disturbo e tra ospiti paganti e non e la distribuzione prevede locali destinati al lavoro dei reclusi.

Rispetto all’edificio originario, oggi non esiste più l’imponente muro di recinzione ed è stata aggiunta, a metà Ottocento, la struttura semicircolare del lato sud, su progetto dell’architetto Barnaba Panizza (1806-1895) (Fonte: Museotorino).

La costruzione avviene, fra il 1828 e il 1836, con frequenti interruzioni per carenza di fondi.

Il 13 maggio 1834, giorno della inaugurazione, il re Carlo Alberto è accompagnato dal celebre alienista francese Jean-Étienne Dominique Esquirol (Tolosa, 1772 – Parigi, 1840), di passaggio a Torino.  Esquirol è convinto che l’alienazione mentale sia una vera e propria malattia da affrontare con criteri scientifici e sempre con metodi umani. L’insigne psichiatra dimostra il suo apprezzamento per il nuovo stabilimento e il Re appare compiaciuto. Questo Manicomio era noto ai vecchi torinesi come “l’Albergo dei Due Pini”, perché due di queste piante, un po’ striminzite, si trovavano ai lati dell’ingresso in via C. I. Giulio. Oggi ospita l’Anagrafe Centrale del Comune di Torino.

Per ricordare la sua opera, riportiamo in parte il magistrale articolo “Il regio manicomio a Torino e a Collegno” presente nel sito della Accademia delle Scienze di Torino.

Benedetto Trompeo (laureatosi nel 1818 a Pavia, dapprima dedicatosi all'assistenza ai poveri di Torino) era entrato nel 1828 alle dipendenze del manicomio in seguito all'istituzione del servizio medico ininterrotto.

Egli aveva cercato di staccarsi da una professionalità medica generica e aveva istituito la tenuta di un regolare registro statistico ospedaliero. Infine, aveva operato per una migliore ristrutturazione interna e una rigorosa disciplina del personale sanitario.

Egli aveva però suscitato un diffuso dissenso sia per il proposito di una prevalente medicalizzazione degli interventi, sia per una supplica inviata al Re nel 1830 (all'insaputa della istituzione) e intesa all'attivazione (e all'attribuzione a sé) di un insegnamento di clinica psichiatrica all'interno dell'ospedale.

Il suo agire fu interpretato come un tentativo di aggiramento della direzione di questo. Alcuni aspetti caratteriologici spigolosi e il timore da parte dell'istituzione di accentrare nelle mani di una sola persona la gestione ospedaliera, portarono alla imposizione delle dimissioni.

Trompeo venne sostituito con Cipriano Bertolini (affiancato da Stefanoi Bonacossa). Si procedette quindi alla stesura di un nuovo regolamento (1837), alla creazione di un rapporto privilegiato fra medico e governo e alla riabilitazione della figura del primario.

Benedetto Trompeo è stato presidente dell'Accademia di Medicina di Torino negli anni 1863-1864.

Muore a Torino, il 13 febbraio 1872.

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Articolo pubblicato il 22/08/2020