Morgan testimonial per Villa Verdi

La raccolta fondi per la storica struttura di Sant'Agata che rischia la chiusura

Il 6 agosto 2020 “Civico 20 News” ha dato notizia che Villa Verdi, a Sant’Agata di Villanova sull’Arda (PC), visitata negli anni da milioni di turisti, rischia di chiudere. Torniamo sulla relativa Campagna di Crowdfunding.

LA STORICA STRUTTURA PROGETTATA DA GIUSEPPE VERDI RISCHIA DI CHIUDERE

TRA I TESTIMONIAL PER LA RACCOLTA FONDI DI VILLA VERDI, MORGAN

RACCOLTA COLLETTIVA SU WWW.INNAMORATIDELLACULTURA.IT  

https://www.innamoratidellacultura.it/projects/salviamo-il-museo-di-villa-verdi

 

In questo caldo agosto 2020 la Villa Verdi di Sant’Agata (PC) ha ricevuto una visita per certi versi inaspettata, giunta grazie al battage giornalistico che in queste settimane si è mosso intorno al suo progetto di Crowdfunding nato su INNAMORATIDELLACULTURA.IT.

Lo scorso 9 agosto si è infatti presentato sull’uscio della nota dimora piacentina l'indomito Morgan, artista controverso e uomo di spettacolo che ha voluto testimoniare con la sua presenza l’appello al mantenimento in vita delle stanze adibite a Museo di Villanova d’Arda, che conserva dal 1851 ad oggi una buona parte del patrimonio musicale, artistico, storico e documentario del geniale Giuseppe Verdi.

Per uno degli eredi del Maestro - Angiolo Carrara Verdi - che vive lì in esclusiva con la sua famiglia composta da Manuela e i loro due figli, la mission impossible è continuare a poter ospitare in visita - e in sicurezza – le migliaia di turisti che per anni hanno frequentato la bella villa e parco, situato nella Riserva di Biosfera UNESCO del Po Grande.

È stata una sorpresa di grande impatto accogliere nelle Terre Verdiane il creativo milanese, e ancor di più lo è stato lo stile schietto, e per molti versi toccante, con cui Morgan si è cimentato in un divertente appello "social & pop" allo scopo di promuovere la colletta pubblica intitolata ">SALVIAMO VILLA VERDI situata sulla piattaforma digitale di cui sopra.

La semplice capacità affabulatoria con cui Morgan ha commentato il lancio del crowdfunding, ha reso subito virale il filmato che lo vede indossare abiti certamente più vicini ai fasti dell'epoca Verdiana. Sono panni in cui Morgan si trova benissimo, e che quasi egli stesso sembra rimpiangere, poiché è cosciente che la raccolta fondi serve - oltre a restaurare tetto, pareti e sale - a continuare a rendere accessibile ai giovani quell’eredità storica e memoriale che pare mancare ad una buona parte di coloro a cui lui stesso si rivolge per le sue composizioni musicali.

Marco Castoldi, in arte Morgan attinge alla pace ed armonia di Villa Sant'Agata come ad una radice di identità conterranea da non abbandonare a sé stessa. Con la sua consueta verve teatrale, infonde una volontà di risorgere - come lo stesso Giuseppe Verdi contribuì a fare a suo tempo - per rinvigorire l’impegno sociale e riparare tutti insieme i disassestamenti e le infiltrazioni della struttura. Il caso "Carrara-Verdi" e infatti uno dei tanti in Italia dove patrimoni privati vengono sostenuti pressoché autonomamente, consapevoli del significato e valore internazionale e collettivo di quanto tenuto in cura giorno dopo giorno. Solo un'ala della magione è vocata a Museo, in quanto in un’altra parte vi abitano gli eredi Carrara Verdi, ad oggi unici manutentori del bene. Ed è proprio la grande qualità del patrimonio che si vive e si respira quotidianamente in questi spazi, che li convince a non mollare l'ardua impresa, pur menomata dalle risultanze in passivo dettate dell'emergenza Covid.

Un impegno che si unisce a quello dei testimonial visibili su Youtube nel format I GRANDI PER VERDI – tra questi ci sono Gianmaria Aliverta, Attilio Piovano, Gianni Oliva, Fabio Armiliato, Paola Gribaudo, Lamberto Vallarino Gancia, Elena D’Ambrosio Navone, Nicola Alaimo, Daniela Barcellona, Pierfranco Quaglieni e Enrica Acuto Jacobacci -  a cui oggi si aggiunge quello di Morgan che si distingue a sua volta perché intriso di un vissuto "controcorrente" come lo fu per il "primo" Verdi (le cui opere iniziali furono stroncate dalla critica). Una chiamata agostana quindi per partecipare a tenere aperta ai nostri sensi - vista, olfatto, tatto, udito - la casa che un nome grandissimo della musica e della vita civile volle progettare, amare e custodire per i posteri, come da suo testamento olografo.

La raccolta proseguirà sino alla chiusura del Festival Verdi di ottobre 2020. Non beneficiando di sostegni pubblici, oggi è necessaria una produzione dal basso, ovvero una sorta di colletta digitale a cui tutta la popolazione può partecipare nella misura in cui può, ed è utile, in particolare, per sostenere quelle realtà, anche di grande spessore artistico-culturale come Villa Verdi, che hanno deciso di puntare sulla sostenibilità, racconta uno degli eredi, Angiolo Carrara Verdi: “L’Italia detiene il maggior numero di patrimoni protetti dall’Unesco, e poi ci sono i MaB (le Riserve di Biosfera), e i Geo Parchi. Eravamo il Paese del “Grand Tour” in cui i giovani aristocratici europei venivano ad ammirare le antichità romane, il Rinascimento, il Neoclassico. L’Italia è cultura e natura, ed il mantenimento dei nostri siti storici dovrebbe essere al primo posto. A mio parere la dimora che Giuseppe Verdi abitò per più di cinquant’anni svolge un ruolo fondamentale nella nostra zona. Busseto e Parma vivono di Verdi e la Villa progettata da lui in persona qui a Sant’Agata ne è la miglior chiave di lettura.” La suggestiva villa è infatti ricca di arredi, curiosità e effetti personali del Maestro – spicca tra tutti il fortepiano su cui Egli ha tanto composto - e comprende circa sette ettari di parco, con piante, arbusti, fiori ed erbe selezionate personalmente dal compositore. Purtroppo, il terreno su cui è costruita però è molto argilloso, poco distante infatti scorre anche il Torrente Ongina e l’edificio sta sprofondando nella parte anteriore creando importanti disassestamenti alla struttura. “Prima di arrivare ad una decisione drastica – conclude Angiolo – ci siamo rivolti al crowdfunding attraverso innamoratidellacultura perché dobbiamo raccogliere tutte le donazioni possibili. Ci appelliamo a tutti coloro che nel mondo amano Giuseppe Verdi: donate! Abbiamo bisogno di tutti! La Villa ha urgente bisogno di numerosi interventi di restauro, oltre che di pagare gli stipendi al suo staff, e l’assenza imprevista di visitatori causata dal Covid-19, non ha giovato alle casse del museo, che rischia la chiusura definitiva. Se chiudesse Villa Verdi al pubblico sarebbe un danno culturale e di immagine di dimensioni enormi per il nostro Paese, oltre a una perdita incommensurabile per gli amanti della sua musica in tutto mondo.”. 

Sempre grazie all’impegno di Angiolo Carrara Verdi e sua moglie Manuela, c’è la possibilità per chi vuol visitare la bella magione tra Piacenza e Parma: in agosto la Casa Museo e il suo splendido parco rimane infatti aperta tutti i giorni, escluso il lunedì (orari 9,30 – 11,45 // 14,30 17,45, ingresso 9 euro a persona). Bookshop e guide qualificate sono a corredo della visita.Per fortuna in questi giorni, a appello di Campagna partito, molti dei visitatori rimasti colpiti dalla bellezza della casa, scelgono anche di donare a visita terminata” – conferma chi lavora per tenere in vita la struttura. Ma è chiaro che servono donazioni cospicue, visto che il primo obiettivo della campagna è di 100,000 euro.  I lavori necessari sono tanti, e sono sottoindicati.

 Il link della raccolta fondi è:

https://www.innamoratidellacultura.it/projects/salviamo-il-museo-di-villa-verdi

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Articolo pubblicato il 17/08/2020