Sala giochi a Porta Palazzo: prossima apertura
L'angolo di Piazza della Repubblica dove stanno ultimando i lavori

La Banca dei Sogni fra i banchi del mercato

L'istituto bancario che sorgeva sull'angolo della piazza ha chiuso i battenti per lasciare il posto all'ennesima Sala Giochi, una delle tante che stanno sorgendo come i funghi sul territorio cittadino. Per una banca che va una (quella dei sogni) che arriva; ce lo segnala Carmelo Lavuri, Vicepresidente dell'Associazione Comitati di Porta Palazzo, che ha preso una posizione ben precisa contro il gioco e chi lo pratica:

" Molti giocatori, i più incalliti, hanno perso anche le risorse di cui disponevano mettendo in serio pericolo la propria sopravvivenza e quella delle rispettive famiglie". 

Dopo aver ricordato i casi più gravi che hanno portato al suicidio oppure al delinquere per avere nuove disponibilità da investire nel gioco, Lavuri ha affermato:

"Pensare di potersi arricchire andando in una sala giochi è un'utopia; colà è molto più facile lasciarli piuttosto che prenderli".

Ma ciò su cui ha dissentito il nostro interlocutore è la concessione governativa che viene ormai rilasciata in tutta Italia, in ogni città, in ogni posto in cui l'imprenditoria del gioco ravvisi opportunità di guadagno. 

La stessa cosa si è verificata in Piazza della Repubblica suscitando "l'attenzione" di chi da anni si occupa della vivibilità di un quartiere difficile quale è divenuto quello che era, fino a poco tempo addietro, il mercato all'aperto più grande d'Europa:

" Non mi sarei mai aspettato - ha proseguito il nostro interlocutore - che in una zona in cui i problemi sociali ed esistenziali si moltiplicano ogni giorno potesse sorgere, e proprio nel cuore di Porta Palazzo, una sala giochi che incrementerà le difficoltà economiche di molte persone attratte dal possibile facile guadagno. Ma anche tutto ciò che avverrà di conseguenza mi fa riflettere: la delinquenza che già esiste sul territorio avrà nuovi sbocchi, una nuova "clientela" su cui poter contare per i suoi traffici". 

Ma il flusso dei nuovi arrivi metterà ancor più in crisi il traffico già caotico ed ancor più i parcheggi:

" Abbiamo una criticità in proposito - ha confermato Lavuri - con lavori che stanno partendo ed altri in progetto che porteranno via altre aree  dove oggi si può posteggiare; l'unico che potrebbe alleggerire la situazione è quello multipiano dove c'era la caserma dei Vigili del Fuoco: il problema è che è troppo caro per cui la gente ci va poco".

In modo provocatorio abbiamo detto che potrebbe divenire il posteggio dei frequentatori della sala giochi:

" Usciranno con le tasche vuote per cui difficilmente avranno i soldi per il parcheggio" ha replicato Lavuri aggiungendo:

"C'è anche un altro risvolto negativo; molti, dopo aver lavorato tutto il giorno vendendo la propria merce, potrebbero lasciare il ricavato attratti dal miraggio di poterlo moltiplicare o semplicemente attratti dal gioco e sappiamo come va poi a finire".

Lavuri ha poi espresso una ipotesi piuttosto critica verso l'Amministrazione comunale:

" Probabilmente avranno avuto la loro convenienza a rilasciare questa autorizzazione; se lo Stato, come ho detto, ricava un utile dalle concessioni sono portato a pensare che anche il comune ne possa trarre un qualsiasi beneficio economico. Da parte nostra, noi Comitati abbiamo chiesto un incontro con il Sindaco e l'Assessore al commercio e ci sono stati negati; Vigili e Forze dell'Ordine non ci hanno fornito notizie in proposito anche perchè non ne avevano anzi penso che saranno interpellate solo per un parere peraltro non vincolante. Noi entreremo, si può dire, in scena dopo l'apertura per poterci rendere conto di persona della situazione, che non accada nulla di illegale sotto tutti i punti di vista. Il resto non spetta a noi dei Comitati: saremo comunque "vigili" per segnalare ogni eventuale irregolarità".  

Lavuri ha poi insistito sul parere del Sindaco che, richiesto, non è mai pervenuto:

" Un uomo della sua esperienza, politica e non soltanto, avrebbe avuto a mio parere un interesse a rapportarsi con i cittadini su questa situazione, avrebbe ascoltato tutte le nostre preoccupazioni e tratto le conclusioni. Se non altro avrebbe potuto assumere l'impegno verso i suoi cittadini di vigilare attentamente rassicurando gli abitanti del quartiere che ne stanno già vedendo di tutti i colori. Invece oggi ci sentiamo abbandonati e siccome non siamo d'accordo sull'apertura del locale agiremo ricorrendo al regolamento del condominio in cui si appresta ad entrare. Lo statuto attuale non prevede presenze di sale giochi o sale da ballo; ma ci preoccupa anche il fatto che i locali, in cui operava il Banco di Roma e sono di proprietà Unicredit, saranno utilizzati da una proprietà che non conosciamo e sulla quale sono già state formulate molte illazioni. Come Vicepresidente dei Comitati mi sento perciò accreditato a chiedere notizie in proposito alla Città; ma questo soprattutto perchè avremmo tutto l'interesse ad entrare in contato con  chi gestirà la sala giochi per poi dare notizie certe ai cittadini che ce le chiedono".

Ma anche l'ubicazione, ha affermato Lavuri, desta qualche perplessità:

" L'articolo 14 della Polizia Municipale recita che non si possono aprire sale giochi vista di Associazioni, e qui abbiamo quelle di Porta Palazzo con le finestre sulla piazza, di luoghi di culto e qui abbiamo San Gioacchino e due moschee: quindi realtà che contraddicono la possibilità di apertura. Purtroppo anche al Comitato di Sicurezza hanno detto che non possono fare nulla quindi siamo nuovamente davanti ad una palese violazione dei diritti dei cittadini".

Quindi l'ultima speranza, ripetiamo, sta nel condominio facendo anche pressione sugli orari che non dovranno violare le regole del quieto vivere per evitare che si protraggano fino alle prime ore del mattino. La presenza di un bar all'interno potrebbe inoltre portare a schiamazzi e quant'altro disturba chi al mattino si alza per andare a lavorare:

" Sicuramente, ma non bisogna trascurare l'aspetto igienico-sanitario: qui, come nella gran parte della città, i Vespasiani non ci sono e di notte i capannoni sono chiusi; non vorrei che i bei portici come pure la piazza diventino un letamaio".  

Carmelo Lavuri ha chiuso l'incontro lanciando un appelllo al Sindaco Piero Fassino:

" Si faccia carico di questo problema e convochi in udienza i cittadini che sono stufi di veder legalizzare gli abusi come è avvenuto per un paio di mercati zonali, San Pietro in Vincoli e Palazzo Fuksas, e per il commercio del pane prossimo a venire. Non vorrei che per essere legalizzati occorre passare attraverso l'abusivismo!".

Affermazione provocatoria che ha tuttavia un senso visto che rispecchi realtà consolidate; ritornando al tema dell'intervista, Lavuri ha detto:

" Spero chi il Sindaco la legga e si faccia vivo; io telefonerò nuovamente al Segretario particolare di Fassino sperando che mi confermi almeno la possibilità di un incontro. Se sarà necessario, e spero di no, ricorreremo alla Magistratura con un esposto come abbiamo già fatto in altre situazioni del passato. Non so cosa possa fare contro una concessione governativa, ma noi ci proveremo ugualmente contattando  preventivamente chi ci ha già dato ascolto". 

Al di fuori di ogni considerazione, sta di fatto che i lavori proseguono senza interruzione e celermente per cui viene da pensare che chi ha investito i soldi nell'operazione abbia avuto garanzie rassicuranti per portarla a termine.

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Articolo pubblicato il 24/09/2011