Ticket sanitari: l’Assessore alla Sanità riferisce all’Aula
L'Aula del Consiglio regionale

La comunicazione sollecitata dalla presidente del gruppo Fds Eleonora Artesio

“La spesa per la sanità piemontese nel primo trimestre dell'anno non è cresciuta, come invece negli anni precedenti, e si è registrato un risparmio di 18 milioni rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Tuttavia, la reintroduzione del ticket sanitario, che ha avuto origine dalla manovra finanziaria statale ed è stata applicata nella grande maggioranza delle regioni italiane, si rivela necessaria per fronteggiare i noti problemi di disavanzo del Piemonte e per proseguire nella realizzazione del piano di rientro programmato anche per il prossimo biennio. Se non si rispettasse questo impegno la sanità piemontese verrebbe commissariata”.

 

Così ha affermato in Aula l’assessore alla Sanità Paolo Monferino, la cui comunicazione sui ticket sanitari era stata sollecitata dalla presidente del gruppo Fds Eleonora Artesio.

 

“Riteniamo che l’introduzione del ticket sanitario nel corso dell’anno finanziario non sia destinata necessariamente a produrre le tanto attese previsioni di entrata - ha replicato Artesio - e aumentare la partecipazione degli utenti ai costi delle prestazioni sanitarie oltre che iniquo potrebbe rivelarsi inefficace. La possibilità che le strutture private mettano in campo campagne promozionali di tariffe scontate sulle prestazioni allontanerebbe infatti gli utenti dal ricorso alle strutture pubbliche o convenzionate, riducendo quindi le entrate previste dalla pubblica amministrazione”.

 

“Abbiamo deciso di tenere basso il livello dei ticket sulle prestazioni numericamente più frequenti” - ha spiegato l’assessore alla Sanità - al fine di evitare di penalizzare gli utenti, colpendo invece maggiormente le prestazioni specialistiche a valore più elevato”.

 

 

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Articolo pubblicato il 20/09/2011