Torri Gemelle: tragedia dell'umanità

Nessuno potrà mai dimenticare

Ho volutamente atteso il giorno successivo all'anniversario della tragedia che ha sconvolto il mondo intero per non cadere nella rituale rievocazione di un delitto che ha segnato profondamente la mia vita come d'altronde quella di tutti coloro che amano il libero confronto; quello cioè che esclude qualsiasi forma di violenza, qualsiasi prevaricazione dei diritti di ognuno di noi, quello che priva della libertà di espressione in maniera cruenta, quella che spetta di diritto ad ogni essere umano.

Il doloroso percorso rievocativo l'ho intrapreso nella profonda riflessione senza una pubblica esternazione che avrebbe sortito, a mio avviso,  l'effetto informativo piuttosto che quello del vivere il dramma di tante persone con profonda commozione.

Sono trascorsi dieci anni dal tragico evento eppure la ferita sanguinerà sempre chiedendo giustizia e mai vendetta; lavare il sangue con altro sangue è un concetto obsoleto che lascio ai deboli, a coloro che non usano la mente ed il cuore per giungere alla soluzione dei problemi, quelli che ci rendono troppo spesso assai lontani gli uni dagli altri.

Questo è stato il mio pensiero che ho condiviso con me stesso ed oggi rivelo ai nostri lettori; l'ultima riflessione è l'esortazione alla società civile a confrontarsi con tutte le realtà e non soltanto con quelle che portano una qualsiasi utilità personale: solo così non dovremo piangere tragedie come quella dell'11 settembre che ha sconvolto sì il mondo intero ma anche messo tutti dinnanzi alle proprie responsabilità.

                                                                                                                             Massimo Calleri

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Articolo pubblicato il 12/09/2011