«Pillole di GIROpranzando»: la Patata

A cura di Beppe Baffert, Claudio Forti e Gianfranco Amprimo di APS Anteas Solidarietà e Servizi Torino

Iniziamo la pubblicazione di una serie di “Pillole” a cura di Beppe Baffert, Claudio Forti e Gianfranco Amprimo di ANTEAS Solidarietà e Servizi, Associazione di Promozione Sociale che opera nell’ambito di Torino e provincia allo scopo di favorire lo sviluppo culturale e l’integrazione in particolare delle persone della così detta “terza età”.

Nell’ambito delle attività di ANTEAS - spiegano Beppe Baffert e Gianfranco Amprimo - è nata l’iniziativa di “GIROvagando fra Storie e Culture” che ha proposto numerosi incontri, quando ancora possibili, presso le sedi di diverse Associazioni. Al momento attuale, viene proposta la spedizione per email di brevi “Pillole” di storia e di curiosità della nostra città e “Pillole di gustosità culinarie”.

La prima di queste “Pillole” proposte ai Lettori di “Civico 20 News” presenta in modo simpatico numerose curiosità riguardanti un cibo di largo consumo come la patata, alcune attinenti anche alla nostra città con il ricordo dell’avvocato Giovanni Vincenzo Virginio, titolare di una breve via che collega via Giuseppe Verdi con via Po per poi proseguire col nome di via Giambattista Bogino.

Gli amici Baffert e Amprimo mi hanno chiesto di far sapere ai Lettori di “Civico 20 News” che gli eventuali interessati, possono scrivere alla mail di Anteas Solidarietà e Servizi (anteasaps@libero.it) per chiedere di essere inseriti nella mailing list in modo da ricevere le prossime Pillole e anche quelle arretrate di “GIROvagando” e “GIROpranzando”.

La patata (Solanum tuberosum), pianta erbacea della famiglia Solanacea, è originaria dell’America meridionale, più precisamente della regione delle Ande, dove era coltivata nel periodo precolombiano, probabilmente oltre duemila anni prima della Conquista.

Sugli altopiani delle Ande, dalla Colombia al Cile, fino ai 4600- 4900 m s.l.m., crescono molte specie del genere Solanum, tra di esse il S. andigenum, ed infine il S. tuberosum, la nostra patata.

La storia della patata è legata alla coltura inca. Gli Inca hanno il primato di aver raggiunto livelli altissimi in tutti i campi, principalmente nell’agricoltura e nelle tecniche di produzione e, per primi, hanno messo a punto la disidratazione della patata al fine di conservare il prodotto in condizioni estreme.

Circa 200 varietà di patate peruviane venivano coltivate dagli Inca e dai loro predecessori

Gli Incas, facevano grande affidamento sulla patata, che poteva essere coltivata in qualsiasi angolo arabile della impervia regione montana delle Ande, nel Sud America.

Lunga, complessa e non completamente chiarita è la vicenda dell’introduzione, e soprattutto della diffusione della patata in Europa. Dall’America meridionale la patata arriva in Europa soltanto alcuni decenni dopo la sua scoperta. Inizialmente la patata approda in Spagna, precisamente in Siviglia, tra il 1560-64, per poi passare nel Portogallo e quindi a Madrid.

In Italia, importata dagli spagnoli, la patata arriva nel 1564-65 ed è presente negli orti botanici di Padova e di Verona. A fine settecento tutte le accademie agrarie del Veneto ne raccomandano la coltivazione, che avviene soltanto in via sperimentale. Pur essendo introdotta nel vitto delle guarnigioni austriache, la patata fino al 1830-40 è usata esclusivamente come alimento per gli animali.

Vi presentiamo i destini molto diversi di due uomini di cui ancora oggi parliamo, per la loro battaglia a favore di quel prodotto umile e utile che compare sulle nostre tavole con tutta naturalezza.

STORIA DELL’ UOMO CHE DILAPIDO’ IL SUO PATRIMONIO PER FAR CONOSCERE LE PATATE

Vincenzo Virginio nacque a Cuneo nel 1752, laureato in legge, dedicò la sua vita allo studio dell’agronomia e soprattutto alla diffusione della coltivazione e al consumo delle patate.

Insigne filosofo e valente agronomo, rimase colpito dalle profonde carenze alimentari a cui era soggetta la povera gente durante le guerre e le carestie che flagellavano il Piemonte alla fine del XVIII secolo.

Virginio conosceva le proprietà nutritive del tubero e ne divulgò i pregi sia a livello accademico sia coltivandone nei suoi terreni, ma la popolazione, parte degli scienziati e del clero si opposero. Tentò di convincere le dame torinesi, che facevano opinione, regalando loro esemplari del tubero presentati in artistiche confezioni.

Quando nel 1803 a Torino, mise un banco della sua specialità in Piazza delle Erbe fu un disastro. Fu costretto a regalare la merce ai restii beneficiati.

Convinto delle qualità nutritive della patata (introdotta da poco in Piemonte come cibo commestibile dalle truppe napoleoniche), si occupò attivamente della sua diffusione nella regione, arrivando addirittura a scriverne un trattato: «Trattato della coltivazione delle patate o sia pomi di terra volgarmente detti tartiffle, dato in luce dall'avvocato Vincenzo Virginio».

Iniziò a distribuirle gratuitamente, insegnando alle donne i metodi per cucinarle.

La situazione non era tale in tutta la Regione. Infatti nelle zone alpine del Pinerolese e delle Valli di Lanzo le patate erano da tempo coltivate e consumate tranquillamente. Nel Pinerolese erano giunte per i rapporti dei Valdesi con i paesi protestanti e nelle nostre Valli con l’abituale commercio attraverso le Alpi.

Il Comune di Cuneo, sua città natale, gli dedicò la Piazza omonima con Deliberazione del Consiglio Comunale del 13 maggio 1874 e il locale Istituto d'Istruzione Superiore per Geometri e Periti Agrari.

A fronte delle stesse proposte, in Francia ebbe invece successo Antoine Parmentier (1737 – 1813); farmacista in servizio nell’ esercito durante la “guerra dei sette anni”; fu imprigionato dai Prussiani e durante quel periodo apprezzò il potere nutritivo della patata. Tornato i Patria si impegnò alla propaganda del prodotto che avrebbe sostituito o integrato, in situazioni di difficoltà, i tradizionali prodotti agricoli.

Seppe coinvolgere lo stesso Luigi XVI. Il Re portava fiori della patata sui suoi abiti, la Regina fra i capelli, subito imitati dai cortigiani.

La trovata più curiosa (vera o inventata che sia) fu di creare una coltivazione della pianta, portata dalle Americhe, alla periferia di Parigi. Quando fu il periodo della raccolta chiese al Re di mettere dei soldati a guardia dei campi, dall’ alba al tramonto. Contadini e popolani si convinsero che il terreno contenesse cibo prezioso e, nottetempo andavano a rubarlo!

Un altro paese rilevante per la coltivazione della patata è l’Irlanda, dove le piccole e poverissime aziende agricole usarono la patata come fonte primaria. Tuttavia, quando a metà Ottocento la peronospora distrusse gran parte delle coltivazioni si verificò una terribile carestia.

Nel 1845, la peronospora (un fungo) attaccò le piante di patate, danneggiando foglie e tuberi fino a renderli immangiabili, nel momento in cui la patata era una delle principali fonti di sostentamento. Ci furono più di un milione di vittime, ed anche per questo motivo che in quegli anni iniziò la migrazione in massa degli Irlandesi verso Canada e USA.

Finiamo questa prima puntata con un po'di brio. Con le patate viene prodotta in Polonia, ma anche in Russia e in Finlandia, una famosa acquavite conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Il suo nome è Vodka.

ANTEAS Solidarietà e Servizi è un’Associazione di Promozione Sociale che opera nell’ambito della città di Torino  e dell’Area Metropolitana torinese  e contribuisce allo sviluppo culturale e civile dei cittadini per favorire l’integrazione e l’inclusione delle persone di tutte le età, ma in modo particolare per le migliaia di donne e uomini della così detta terza età; offre ai propri associati, e non,  l’organizzazione del tempo libero con soggiorni, viaggi e, nel nostro specifico, attività culturali

Viviamo in un tempo, in cui, grazie allo sviluppo delle cure sanitarie, l’alimentazione e gli stili di vita si ha una visione nuova e dinamica della fascia di età più “matura” in cui trova spazio la ricerca di un benessere definito come stato emotivo, mentale, fisico, sociale e psicologico che apre le persone ad una ricerca di socializzazione, di divertimento, ma anche di impegno e di solidarietà verso i più deboli e a quelle persone che necessitano di compagnia e di “parlare e raccontare”

ANTEAS Solidarietà e Servizi si pone quindi l’obiettivo di collaborare con le altre associazioni che si impegnano nel nostro territorio per avviare, promuovere, gestire attività culturali e del tempo libero e favorire iniziative di sviluppo della solidarietà e cooperazione fra le generazioni e fra i popoli.

Nell’ambito delle attività dell’APS è nata l’iniziativa di “GIROvagando fra Storie e Culture” che ha presentato, quando era possibili, in sedi della FNP CISL, al Circolo dei lettori di Torino, all’AMAC, all’Unitre di Collegno, in Parrocchie e in Associazioni varie conversazioni e ora, mentre siamo in una fase particolare in cui siamo meno invogliati a uscire, propone la spedizione e la lettura di brevi “Pillole” di storia e di curiosità della nostra città e “Pillole di gustosità culinarie”

IL NOSTRO OBBIETTIVO È TRASFORMARE I CITTADINI DISTRATTI IN ATTORI CONSAPEVOLI

Il nostro Patrimonio culturale è un bene comune e una risorsa in grado di migliorare la qualità della vita e il senso di appartenenza dei cittadini. La sua valorizzazione passa anche e soprattutto attraverso una profonda e radicale opera di divulgazione e diffusione della sua storia. Sapere è conoscere. Conoscere rende liberi. La libertà allarga gli orizzonti e permette di guardare lontano. Come recita il titolo di un libro di Carlo Levi, Il futuro ha un cuore antico, è come un albero, senza radici muore.

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Articolo pubblicato il 16/06/2020