Posizione critica di Massimiliano Motta in merito al Csi
Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte

"De Capitani conferma il suo atteggiamento da "padre padrone"

“L’ostruzionismo nei confronti dell’Organismo di Vigilanza del CSI è inaccettabile: De Capitani deve capire che la sua carica è quella di direttore, non quella di ‘padre padrone’ del Consorzio per il Sistema Informativo piemontese”.

Così il consigliere regionale del PDL Massimiliano Motta a seguito della prima riunione dell’organismo di vigilanza del CSI, tenutasi in data odierna.

 

“I professionisti che compongono questo organo – attacca Massimiliano Motta – non hanno avuto modo di accedere ai documenti che avevano richiesto già il 27 luglio scorso con formale lettera. Agli uffici del CSI è stato dato il chiaro ordine di non consegnare nulla ai membri dell’Organismo di Vigilanza. Questi stimati professionisti volevano visionare lo studio sul nuovo modello organizzativo dell’ente realizzato dalla società Deloitte XBS, per verificarne l’aderenza al Decereto Legislativo 231/2001 ("Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300”).

 

Questo comportamento la dice lunga sul rispetto e la correttezza istituzionale, che dovrebbe caratterizzare i momenti transitori come questo, dimostrati da parte di De Capitani. D’altra parte questo atteggiamento da ‘padre padrone’ del direttore si era già visto ad inizio legislatura, prima dell’insediamento del CdA. Ora si ripresenta nonostante l’approvazione da parte del Consiglio Regionale dell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza sul nuovo piano industriale e sulla governance del CSI”.

 

“Ci chiediamo come mai De Capitani non voglia far verificare dall’OdV lo studio della Deloitte, società di cui lui stesso è stato partner dal luglio 2009 fino alla nomina nel CSI e che oggi vede tra i nuovi partner Paolo Peveraro, già assessore della giunta Bresso. Siamo stufi – conclude Motta – di farci manipolare da coloro che non sono più al governo regionale, indipendentemente dalle professionalità societarie o di soggetti marcatamente di parte, sulle quali non ho nulla da eccepire”.

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Articolo pubblicato il 08/09/2011