Quanto ci manca Palazzo Bricherasio

Da un anno a Palazzo Bricherasio non vengono più allestite mostre

Chi potrebbe dire oggi che Torino non sia una città viva intellettualmente, una metropoli che punti sempre più sulla cultura e sul turismo?
Sì, in effetti il capoluogo piemontese, grazie anche al volano delle Olimpiadi invernali del 2006, si sta mostrando sempre più come una città rinnovata, a partire dal restyling di piazze e palazzi, dalla conversione in zone pedonali di alcune vie e dal riallestimento di Palazzo Madama e della Reggia di Venaria.

Tuttavia, ci pare doveroso sottolineare una pecca culturale che oggi ha la città: la mancanza di mostre "tradizionali" di quadri.

A Torino, per molti anni, si sono potute ammirare le splendide mostre allestite presso Palazzo Bricherasio, grazie alla Fondazione omonima.
Chi, come me, ha visto parecchie di quelle mostre, ricorda quelle splendide su Dalì, Casorati, Botero, i Macchiaioli, Picasso, Raffello, Goya, Canaletto, e si domanda se non sarebbe stato opportuno proseguire in questa direzione.

Ad oggi, se si escludono gli allestimenti di Palazzo Madama, della Galleria Sabauda e della Pinacoteca Albertina che sono permanenti e quelli della Reggia di Venaria (che appunto sono a Venaria e non a Torino), nel capoluogo piemontese non si ha più traccia di grandi mostre tradizionali di quadri.

I punti di forza artistico-culturale della città restano il Museo Egizio, il Museo del Cinema e il nuovo MAO.
Oltre a questi si è puntato sull'arte moderna e contemporanea di GAM, Sandretto Re Rebaudengo, Merz e Pinacoteca Agnelli, ma a chi piaceva, come il sottoscritto, deliziarsi con le mostre di quadri di stampo più classico, deve arrendersi all'idea che, probabilmente, a Torino non verranno più allestite.

La cosa più sconcertante è che in Italia non sono solo le quattro grandi città d'arte Milano, Venezia, Firenze e Roma a detenere il primato di mostre di quadri di un certo spessore, poiché anche luoghi come Perugia, Parma, Arezzo, Ferrara e molti altri presentano continuamente eccellenti mostre di pittori dal '400 sino al secolo scorso.

La Fondazione Bricherasio, attiva dal 1995, ha sempre ricevuto contributi da Regione, Comune, Provincia, Camera di Commercio, fondazioni ex bancarie per portare avanti la propria attività culturale. Il diminuito interesse per le mostre da parte dell'ente pubblico e i tagli alla cultura, hanno, però, portato alla situazione attuale. E pensare che in 15 anni di attività la Fondazione Bricherasio ha realizzato, nel palazzo di Via Lagrange, 120 mostre con circa 2 milioni di visitatori.

Speriamo che in futuro qualcosa cambi in città, poiché, se può essere interessante allestire una mostra come Stazione Futuro alle OGR per capire come saremo, non sarebbe neanche male proporre mostre sul nostro passato fatto anche da Delleani, Pellizza da Volpedo, Fontanesi e molti altri.


Marco Pinzuti

 

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Articolo pubblicato il 08/09/2011