La Liberazione di Silvia Romano

L’intervista ai Al Shabaab e la lettera di un lettore.

Com’è noto domenica è tornata in Italia, dopo lunga prigionia, la volontaria Silvia Romano. Nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2018 era stata rapita nel villaggio di Chamaka, in Kenya. La ragazza è originaria di Milano e lavora per Africa Milele Onlus, con sede a Fano, nelle Marche: l’associazione si occupa di progetti di sostegno all’infanzia nel paese africano.

La sua prima dichiarazione è stata «Il mio nome è Aisha, sono pronta a tornare in Kenya»  Ci siamo astenuti dalla cronaca del suo sbarco e dai commenti che in certe occasioni hanno assunto il sapore di cori da stadio contrapposti e volgari.

Ci atteniamo ai fatti e sottoponiamo all’attenzione del lettori, il testo di un’intervista ai suoi rapitori e le considerazioni  puntuali di un lettore.

Ognuno, leggendo, potrà trarre le proprie conclusioni.

“Il portavoce dei terroristi di Al Shabaab, intervistato oggi da Repubblica sulle modalità di utilizzo dei soldi ottenuti con il sequestro di Silvia Romano, spiega: “Acquisteremo armi, ne abbiamo sempre più bisogno per continuare la nostra guerra santa islamica”. Guerra che ha portato a uccidere ad esempio 148 giovani inermi nel campus universitario di Garissa, più di 300 civili inermi con un camion bomba al mercato di Mogadiscio, 28 passeggeri cristiani separati dagli islamici perché non sapevano recitare versetti del Corano. A questi abbiamo dato milioni, al dittatore islamista Erdogan la certificazione di essere la vera grande potenza del Nord Africa. Gran colpo di Conte e Di Maio per una foto con Aisha”.

La lettera del lettore

“Cara Silvia Romano.

Tu non sei affatto un eroina e hai un fortissimo debito di riconoscenza verso la Repubblica Italiana, i suoi cittadini e in particolare verso l’AISE, il nostro validissimo Servizio di Intelligence Esterna. Non ho sentito nè te nè i tuoi genitori fare la primissima cosa che avreste dovuto fare in questa circostanza: esprimere la più profonda gratitudine verso le nostre Istituzioni. Non me ne importa niente che tu ti sia convertita all’Islam. So invece che hai prodotto gravi danni che sono molto molto più rilevanti di qualsiasi apporto tu possa avere dato quale “cooperante”.

Innanzitutto hai fatto si che in mano ai criminali somali che ti hanno rapito finissero ingenti somme per il tuo riscatto che certamente verranno usate per comprare armi e perpetuare la violenza in quell’area. In secondo luogo hai dato un nuovo ed ulteriore impulso ai rapimenti di cittadini occidentali, e soprattutto italiani, in quella zona.

Prima che partissi per il Kenya annunciando la natura della tua missione, i tuoi conoscenti ti avevano ben avvertito che si trattava di una iniziativa assolutamente spericolata. Te ne sei fregata e questi sono i risultati.

Pensa se ci comportassimo tutti come te, andando in giro nei posti più pericolosi del mondo con la scusa di essere dei “cooperanti”, senza prendere alcuna precauzione, ma poi aspettandoci di essere salvati dai nostri Servizi di Intelligence e riportati a casa con i Jet di Stato e tutto questo grazie a costosissime trattative a carico di tutti noi cittadini.

Sai cosa sei? Una irresponsabile e una egoista.

Bacia tutti i giorni la bandiera Italiana e la generosità del nostro Stato e, ti prego, da ora in poi fai a meno di diventare un simbolo. Sono contento che tu sia viva ma ricordati: tu non sei un simbolo di niente.

Gli eroi e le eroine sono tutt’altra cosa: Gli eroi sono quelli che hanno rischiato la loro vita trattando in quel verminaio di stato fallito che è la Somalia per salvare la tua. Gli eroi per me sono i piloti del Falcon della CAI che hanno famiglia in Italia ma per andare a riprenderti si arrischiano ad atterrare a Mogadishu dove qualunque bambinetto non vede l’ora di impugnare un RPG per abbattere un aereo civile Italiano. Gli eroi sono quelli che in questo periodo in Italia sono al limite della fame perché hanno perso la loro attività a causa della pandemia mentre tu, per la tua irresponsabilità, hai comportato spese di milioni e milioni di Euro ad uno Stato giá in gravissime difficoltà finanziarie.

Lascia stare, và”.

Intanto il nostro Governo non riesce ancora a raccattare mezzi ed idee, per salvare dalla fame e dal fallimento, milioni di italiani e migliaia  di imprese.

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Articolo pubblicato il 13/05/2020