Mi piace – mi piace l’ITalia

Un gioco di parole nel quale l’oggetto del piacere in inglese “it” diventa maiuscolo

Non è un refuso, “I love IT- 100% Stile Italiano” con la IT maiuscola, è un gioco di parole nel quale l’oggetto del come l’ ITALIA.

 

E’ il titolo di una interessante mostra che ha aperto in questi giorni le porte nella Corte Centrale del Museo dell’automobile e si colloca fra gli appuntamenti torinesi dei 150 anni dall’Unità d’Italia; cesel’impressione positiva che se ne ricava è quella di uno sforzo creativo per coniugaroe l’arte con il buon cibo e con l’eccellenza artigiana, tre punti di forza che a noi vengono riconosciuti internazionalmenteVisivamente la superficie espositiva è suddivisa in tre aree tematiche: una – nella quale predomina il colore rosso – nelle realizzazioni di sartoria teatrale, negli accessori per la casa, ma anche nelle confezioni alimentari di aziende  piemontesi; come spiegano i curatori della mostra l’area rossa è dedicata alla tradizione di qualità, eccellenza eclettica, restauro, costume, tema risorgimentale.  

  

L’area verde sviluppa i temi bio-ecologici a basso impatto ambientale, dei materiali naturali, riciclo, prodotti a km zero o a filiera corta. In posizione d’apertura due sofisticate sculture a intarsio raffiguranti un pinguino e una mucca, che idealmente ci collegano agli ambienti naturali nei quali i due animali vivono; affiancati, nello stand prodotti alimentari frutto di colture biologiche. 

 

 L’area bianca -  ovviamente centrale -  propone opere di artigianato per la casa contemporanea sospeso fra innovazione e tradizione, lusso, prodotto del design, prodotto esclusiuvo in serie numerata; pezzi unici che collegano direttamente con l’interpretazione artistica  del mondo: parecchi visitatori presenti alla inaugurazione suna curiosa scrivania,si sono soffermati davanti a una curiosa scrivania nella quale il piano di lavoro risulta letteralmente incastonato nei lamierati posteriori perfettamente restaurati di una Fiat 500. 

 

Il filo conduttore dell’eccellenza artigiana è il risultato della collaborazione delle tre Confederazioni dell'artigianato (CNA Torino, soggetto capofila; Confartigianato e Casartigiani) con il sostegno della Camera di commercio di Torino.

 

 Ogni azienda espositrice, selezionata da un comitato tecnico unitario espresso dalle tre Confederazioni  dell'artigianato, presenta un paio di prodotti di assoluta eccellenza, che nascono dalla passione e dalla capacità tecnologica.

 

La mostra testimonia in questo modo, attraverso il lavoro di oltre un centinaio di imprese artigiane e piccolo industriali, soprattutto torinesi e piemontesi, la qualità del made in Italy e il gusto ita¬liano a tavola, nella moda e nell'arredamento in legno, ma con importanti concessioni agli accessori per l'arredo realizzati con tutti i materiali (vetro, ceramica, ferro, resine, etc

 

La mostra, che resterà aperta  fino al 25 settembre, è accessibile con il biglietto museo automobile: una occasione per turisti e torinesi per visitarla e ammirare contemporaneamente il Museo dell’Automobile, ristrutturato in modo da valorizzare  l’evoluzione del mondo dell’automobile dagli albori all’era contemporanea.

 

Food, Fashion, Wood: la scelta dell’inglese per i “sottotitoli” della mostra prelude probabilmente a una introduzione della stessa nei circuiti internazionali, con trasferimenti esteri: una ottima occasione per la promozione dello stile italiano nel mondo.

 

Secondo dati citati in occasione della inaugurazione della Mostra a Torino sono presenti 95.226 piccole imprese sotto i 50 addetti che oggi rappre­sentano la maggioranza della forza lavoro attiva (211 mila addetti su un totale di 397 mila).

 

Il 2011 ricorre anche il centenario dall'Esposizione universale di Torino del 1911: un evento che celebrava ingegno tecnologico e l'eccellenza nelle Arti applicate di una città che già amava presentarsi come industriale ma che in realtà aveva ancora un cuore artigiano.

 

Le sta­tistiche del tempo, riprese dal professor Bruno Maida nel volume "Artigiani nella città dell'industria" curato in oc­casione del 60esimo anniversario della CNA Torino, nel 2006, e presentato al Salone del Libro di Torino del 2008.

 

In occasione del censimento del 1861, Torino contava oltre 204 mila abitanti: il 10% della popolazione attiva era formata da militari, funzionari e in­segnanti; il 37% della popolazione era invece inattiva e for­mata da possidenti e titolari di rendite); il 9% erano commercianti, il 4.6% agricoltori, il 9% domestici, mentre il 25% era occupato nell'industria e nell'artigianato. Ma sugli oltre 52 mila operai censiti, ben 23.550 appartenevano al settore "Arti per il vestiario", 5942 all’ Arte per l'ammobigliamento e decorazione" e 1891 all'"Arte edificatoria".

 

Si trattava, dunque, in prevalenza, di dipendenti di imprese artigiane più o meno strutturate. L’"Industria manufattrice" che sulla carta contava 5 mila operai era in larga parte composta da me­stieri di bottega: spadai, armaioli, sellai, ricamatori, pellic­ciai, etc.

 

In definitiva, è stimato che nel 1861 la percentuale di artigiani e di addetti alle botteghe artigiane sul totale degli addetti all'industria raggiungesse l'80%. Ancora nel 1901, su 94 mila addetti del settore industriale che inclu­deva qualsiasi attività volta alla produ­zione di beni, i settori del vestiario, del legno e dell'alimentare ne impiegavano più del 50%.

 

Torino con­tava allora una popolazione di 345 mila abitanti, saliti nel 1911 a 427 mila.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 01/08/2011