Aldo Cazzullo, il mistero di Torino e Benjamin Button da Torino a Hollywood

La giovane autrice Patrizia Deabate, autodidatta, accostata dall'editorialista del Corriere della Sera, alla diva e geniale scienziata Hedy Lamarr

La rivista Torino Storia ha aperto il 2020 con un ampio spazio, sul numero di gennaio, dedicato a Il mistero di Torino di Aldo Cazzullo e Vittorio Messori: libro che, dopo quindici anni dalla prima edizione, continua a riscuotere ampio successo e quindi è entrato a far parte della collana “Best Sellers” di Mondadori. Ma qual è il segreto di Torino?

 

Ad uno dei nuovi misteri della capitale piemontese Cazzullo ha intitolato l’articolo Benjamin Button è nato a Torino, apparso il 4 aprile su Io Donna, il settimanale del Corriere della Sera.

Il pezzo è dedicato al volume Il misterioso caso di Benjamin Button da Torino a Hollywood che lo scorso dicembre si è aggiudicato il Premio Acqui Inedito nell’ambito dell’Acqui Storia e che sarà presto pubblicato.

 

Cazzullo ha riservato particolare attenzione alla giovane autrice Patrizia Deabate, autodidatta, che proprio per questo è stata accostata, dall’editorialista del Corriere della Sera, alla figura della diva e geniale scienziata Hedy Lamarr:

 

 

Hedy Lamarr, la stella di Hollywood fuggita dall’Austria e dal nazismo, ora raccontata nella biografia romanzata La diva geniale di Marie Benedict (Piemme), nel 1942 brevettò un sistema di trasmissione radio che è alla base della moderna tecnologia wireless usata per la telefonia mobile. Eppure la Marina americana rifiutò di adottare il nuovo sistema di comunicazione segreta per il comando a distanza di siluri ideato da una donna, per giunta autodidatta. 

 

Oggi siamo consapevoli che l’intelligenza intuitiva femminile è in grado di oltrepassare schemi e confini come le onde radio, captando i fili indivisibili che uniscono cose, persone, fatti.

Una giovane outsider italiana, la ricercatrice Patrizia Deabate, ha avuto un’intuizione in ambito storiografico e l’ha seguita fino in fondo. Nel 2009, all’uscita nelle sale cinematografiche di un film pieno di poesia, Il curioso caso di Benjamin Button con Brad Pitt e Cate Blanchett, aveva notato una somiglianza tra l’omonimo racconto del 1922 di Francis Scott Fitzgerald (da cui era stato tratto il film) e una fiaba pubblicata a Torino dieci anni prima dal poeta crepuscolare Giulio Gianelli, amico di Guido Gozzano e come lui destinato a una fine precoce.

 

La ricerca, snodandosi tra Italia e Stati Uniti attraverso i legami internazionali del Vaticano, ha decifrato i “messaggi in codice” lasciati dal cattolico Fitzgerald nei suoi scritti e portato alla luce anche un altro poeta. Nino Oxilia, più noto come cineasta del muto degli Anni Dieci che per i suoi versi, fu protagonista dei tempi mitici in cui la “fabbrica dei sogni” era Torino. Quando oltreoceano si accorreva nelle sale per vedere Cabiria e l’America restava incantata davanti alle dive italiane. Hollywood era appena nata, la sua fama di là da venire.

Il misterioso caso di Benjamin Button da Torino a Hollywood – Nino Oxilia, il fratello segreto di Francis Scott Fitzgerald ha vinto il Premio Acqui Storia, per la sezione dedicata ai saggi storici inediti. E ora sarà giustamente pubblicato.

 

 

“Civico20News”, che già a suo tempo, nel dicembre 2020, aveva dato meritato spazio al Premio Acqui Inedito e alla vittoria di Patrizia Deabate, le rinnova le congratulazioni in attesa della pubblicazione del suo saggio riguardante l’ennesimo mistero di Torino.

 

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Articolo pubblicato il 18/04/2020