Un appello per sostenere l'Asilo "Regina Margherita" di Asti, realtà educativa legata alla storia della città

Di Paolo Barosso

Risale al 1891 la promulgazione del decreto con cui re Umberto I di Savoia istituiva in ente morale, approvandone lo statuto, l’Asilo infantile “Regina Margherita” di Asti. Si trattava, in ordine di tempo, della terza istituzione educativa rivolta all’infanzia che vedeva la luce nella città piemontese: la prima fu l’Asilo infantile Città di Asti o Asilo Sociale, poi Asilo “G.B. Arri”, dal nome del suo storico presidente direttore, il teologo Giovanni Battista Arri, aperto nel 1847 e provvisto di personale laico sotto la direzione d’un religioso, mentre la seconda comparve nel 1883, sempre nel centro storico, per iniziativa del banchiere Giuseppe Anfossi, fondatore e maggiore azionista dell’Asilo Anfossi, che venne affidato alle suore francescane di Savona e inizialmente diretto dal teologo Giovanni Battista Longo, canonico della Collegiata.

Il terzo ad essere costituito fu quindi nel 1891 l’Asilo infantile “Regina Margherita” istituito nella zona est della città (borgo San Pietro), la più povera nel contesto urbano, al tempo sprovvista di istituzioni di questo tipo, che erano operative solo nei quartieri centrali. L’istituzione, che godette sin dagli esordi della benevolenza della Casa reale sabauda, era stata fortemente voluta da una personalità di spicco della città, l’avvocato Giuseppe Bocca (1856-1924), che fu primo presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’asilo e che, nel consiglio comunale astigiano, rivestì la carica di assessore e poi, nel primo decennio del Novecento, quella di sindaco. Oltre a destinare l’intera eredità al sostegno dell’asilo, in veste di primo cittadino s’impegnò per far erigere il nuovo edificio destinato ad ospitare la scuola, considerato per l’epoca un modello di funzionalità architettonica, costruito all’angolo tra via Giuseppe Bocca e corso Alfieri, nei pressi del Battistero di San Pietro in Consavia, insigne monumento del Medioevo astigiano.

L’asilo venne dedicato alla consorte di Umberto I, la regina Margherita di Savoia, che accettò di buon grado la domanda d’intitolazione inoltrata dal Comitato promotore, formulando i “migliori voti” per il “prospero avvenire” dell’istituzione e continuando negli anni ad interessarsene, come attesta la visita inaugurale del nuovo edificio scolastico compiuta, in base ai documenti, nell’ottobre 1909. L’istituzione si proponeva come finalità di raccogliere e custodire bambini poveri, da affiancare a “fanciulli nati in condizione più lieta, i cui parenti amano di allevarli in comune”. Fra i principali obiettivi dichiarati nello statuto vi era l’insegnamento della dottrina cristiana, presente anche ai nostri giorni come perno centrale del progetto educativo della Fondazione che gestisce l’Asilo “Regina Margherita”. Come si legge infatti sul sito internet istituzionale, l’azione formativa dei bambini “fonda le sue radici sull’idea di persona annunciata dal Vangelo”, proponendosi, in collaborazione con le famiglie, di accompagnarne il cammino di crescita per rendere possibile la “realizzazione del progetto di Dio su ciascuno di noi”.

Come per i primi due asili astigiani, anche la scuola per l’infanzia “Regina Margherita”, che oggi è presieduta da Claudio Mogliotti, è nata e si è retta economicamente negli anni soprattutto grazie ai lasciti testamentari e ai cospicui contributi delle famiglie della borghesia astigiana, che ne hanno sempre condiviso la nobile missione, conforme ai valori della tradizione cristiana. Oggi, però, la prestigiosa istituzione educativa sta attraversando un momento di sofferenza finanziaria, che si è aggravata con l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del covid-19.

Proprio in considerazione della storicità dell’ente, del ruolo sociale da sempre svolto nella comunità astigiana e della particolare attenzione rivolta ai valori della tradizione e della Fede cristiana nel percorso formativo dei bambini, il Coordinamento “Piemonte e Stati di Savoia” del Movimento culturale “Croce Reale – Rinnovamento nella Tradizione”, fondato e presieduto dall’avvocato torinese Fabrizio Giampaolo Nucera, ha deciso di raccogliere il grido d’allarme lanciato dai dirigenti della scuola astigiana supportando la campagna di raccolta fondi che è stata attivata in questi giorni.

Per chi desiderasse dare il proprio contributo al fine di garantire la sopravvivenza di un’istituzione educativa storica della città di Asti e del territorio piemontese, è possibile effettuare una donazione collegandosi al sito internet dell’Asilo “Regina Margherita” (https://www.asiloreginamargherita.asti.it/staff/) e seguire le indicazioni riportate nella sezione dedicata https://www.asiloreginamargherita.asti.it/donazione/.    

Paolo Barosso

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Articolo pubblicato il 16/04/2020