Stradario torinese: via Giacinto Pacchiotti

Docente di chirurgia all'Università di Torino, a lungo Assessore all'Igiene di Torino, Senatore del Regno, è ricordato da una via nella borgata Parella e da una scuola elementare

La via Giacinto Pacchiotti si trova in borgata Parella e va dal corso Monte Grappa alla via Sostegno.

Anche se piuttosto lunga, non offre elementi di particolare interesse. Si può dire che venga nominata soprattutto perché al suo inizio, al civico 4, si trova l’Azienda Sanitaria Locale Città di Torino col Poliambulatorio ASL TO2 e altri servizi come il SerT (Servizi per le tossicodipendenze).

Forse un po’ poco per ricordare adeguatamente un personaggio rilevante della vita pubblica torinese come il professor Giacinto Pacchiotti.  

Il Nostro nasce il 14 ottobre 1820 a San Cipriano Po, nell’Oltrepò Pavese, oggi in provincia di Pavia ma al tempo compreso nel Regno di Sardegna, nella provincia di Voghera e nella divisione di Alessandria.

Parliamo quindi di un piemontese a tutti gli effetti e di un torinese di adozione.

A Torino, Pacchiotti compie gli studi nell’Università di Torino, si laurea in Medicina poi diviene Assistente del carismatico professor Alessandro Riberi (Stroppo, Cuneo, 1794 – Torino, 1861), presso l’Ospedale Maggiore di San Giovanni, e gli succede come chirurgo ordinario nello stesso Ospedale.

Intraprende anche la carriera accademica di docente universitario. È dottore aggregato della Facoltà di Medicina nel 1856, libero docente di Clinica e patologia speciale chirurgica nel 1860. È nominato professore ordinario di Patologia speciale e clinica chirurgica nel 1863, cattedra della Facoltà torinese che tiene fino alla morte.

Nell’insegnamento si dimostra di indole gioviale ed alla buona, pur senza venir meno al suo ruolo, e sa avvincere gli animi dei giovani studenti facendoli sentire futuri colleghi e collaboratori.

È medico capo dell’Ospedale Valdese di Torino dal 1846 al 1891 e Direttore della Clinica chirurgica operatoria dell’Università di Torino.

Fondatore dell’Associazione medica degli Stati sardi (1850), poi Associazione medica italiana (1860) e cofondatore della Società italiana d’igiene (1878), è autore di studi di chirurgia, di pubblico insegnamento e di igiene. Come scienziato igienista, è autore di importanti pubblicazioni medico-scientifiche.

Pacchiotti si impegna nella vita pubblica cittadina torinese e si occupa di molte problematiche, in particolare di quelle attinenti all’igiene pubblica. Come consigliere comunale, dal 1877 al 1891, e come Assessore all’Igiene contribuisce all’ammodernamento della città.

È fra i benemeriti che si prodigano per la fondazione dell’Istituto antirabbico presso l’Ufficio d’Igiene di Torino - primo e, per molti anni, unico in Italia - insieme al sindaco di Torino, conte Ernesto Bertone di Sambuy, e al dottor Guido Bordoni-Uffreduzzi.

Gli verranno riconosciuti tre speciali meriti, l’organizzazione dell’Ufficio d’Igiene municipale, la creazione dell’Istituto antirabbico e, infine, l’aver fatto conoscere e stimare l’attività dell’Italia nel corso di congressi scientifici internazionali.

È componente e poi Vicepresidente del Consiglio sanitario provinciale di Torino.

Di modi disinvolti, parlatore piacevole e arguto, dispone di una consistente clientela privata che lo considera non soltanto come medico ma come confortatore e amico.

È tra i fondatori della Società per la Cremazione di Torino (SOCREM).

Viene insignito di molte onorificenze, Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia, Cavaliere poi Commendatore dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro (dal 5 novembre 1884), Cavaliere dell’Ordine di Cristo (Portogallo).

Il 15 febbraio 1880 viene nominato Senatore del Regno. Curiosamente non per i suoi meriti scientifici ma perché appartenente alla categoria delle persone che da tre anni pagano tremila lire d’imposta diretta in ragione dei loro beni o della loro industria.

Pacchiotti è molto assiduo ai lavori del Senato, finché le sue cattive condizioni di salute lo costringono, con suo rammarico, a restarne lontano. Prende spesso la parola per discutere di amministrazione comunale e di opere pie, di lavoro minorile, di tutela dell’igiene, di cliniche mediche e di pubblica istruzione.

Già da più di un anno ammalato, Pacchiotti muore a Torino, alle 9,40 del mattino di domenica 14 maggio 1893, quando non ha ancora compiuti settantatré anni.

Non si è mai sposato e già in vita ha generosamente aiutato con speciali premi gli studenti non facoltosi e ha largamente praticato attività filantropica. Lascia il suo patrimonio, superiore al milione di lire, al Municipio di Torino per l’istituzione di nuove scuole municipali modello e per borse di studio.

In realtà il nome di Pacchiotti, più che dalla via in borgata Parella, è soprattutto ricordato dalla Scuola Elementare a lui intitolata, sita in via Antonio Bertola n. 10. L’attuale brutto palazzone non è la scuola elementare, maschile e femminile, “modello” costruita nel 1898, all’epoca una delle scuole più all’avanguardia di Torino. Ne ha parlato in passato Giorgio Enrico Cavallo nel suo articolo «Una scuola “modello”: l’antica Pacchiotti di via Bertola».  

Concludiamo ricordando che al Cimitero Monumentale di Torino si trova la tomba di Giacinto Pacchiotti, sormontata dal monumento funerario di Luigi Contratti del 1896. Il volume: «Torino. Sue istituzioni igieniche, sanitarie, filantropiche e sociali» (1911) ricorda con soddisfazione questo «monumento al professore Pacchiotti, cui Torino deve tanta parte della sua odierna prosperità sanitaria».

Nell’opera di Contratti, il medico Pacchiotti viene indicato come un filantropo. È presentato in modo realistico, vestito del camice bianco, mentre visita un operaio vittima di un incidente sul lavoro. Il ferito è disteso su un materasso disposto su una scala a pioli di legno usata come barella. Il tutto è raffigurato con realismo quasi maniacale. In particolare sono degni di nota gli stivaletti parzialmente allacciati indossati dal ferito che lo scultore ha delineato magistralmente.

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Articolo pubblicato il 14/04/2020