Nuove norme per la tutela dei parchi
Immagine del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè

L’esame del provvedimento era cominciato il 12 luglio

Affermare una nuova cultura dei parchi che promuova la tutela dell’ambiente ma anche la sua fruizione attraverso iniziative turistiche sostenibili. Questa è una delle principali finalità della legge, approvata il 28 luglio in tarda serata dall’Aula a maggioranza (27 sì, 5 no, 11 astenuti e 2 non votanti). La norma modifica il Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità (legge 19 del 2009).

L’esame del provvedimento era cominciato il 12 luglio con l’illustrazione da parte dei relatori di maggioranza, Fabrizio Comba (Pdl a sx) e di minoranza, Mino Taricco (Pd) e Davide Bono (Movimento 5 Stelle) (a dx). Il dibattito ha subìto un punto di arresto sul controverso tema della riorganizzazione della gestione dei Sacri Monti, superato grazie a un emendamento della Giunta.

La norma in questione, pur nell’ambito di una gestione unitaria del sistema dei Sacri Monti, stabilisce tuttavia che le sedute dell’ente di gestione si svolgano alternativamente a Crea (sede legale e amministrativa) e a Varallo (sede del centro regionale di riferimento per il restauro e per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale dei Sacri Monti).

L’efficienza amministrativa viene perseguita anche attraverso la riduzione a cinque del numero dei componenti degli enti di gestione delle aree protette a gestione regionale. Inoltre, il rafforzamento del ruolo dell’Amministrazione regionale si traduce, fra l’altro, nell’inserimento di due rappresentanti designati dalla Giunta all’interno dei Consigli degli enti gestori. La nomina dei presidenti di tali enti è attribuita al presidente della Giunta, senza la preventiva proposta delle comunità locali ma d’intesa con queste ultime. Ridimensionate inoltre le indennità spettanti al presidente e al direttore dell’ente di gestione.

E’ incentivato lo sviluppo turistico, anche con il concorso di privati coinvolti nella gestione dei servizi, e si semplifica il processo di approvazione dei piani d’area, la cui responsabilità è in capo alla Giunta regionale, sentite la Commissione tecnico-urbanistica e la Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali.

Sono poi istituite nuove aree protette: la riserva naturale delle Grotte del Bandito, la riserva naturale delle Grotte di Bossea (foto a sx), la riserva naturale del Bric Montariolo, la riserva naturale di Isola Santa Maria, la riserva naturale di Castelnuovo Scrivia e la riserva naturale della Spina Verde. All’elenco delle aree protette a gestione regionale si aggiunge il parco della Valle Antrona, istituito con legge regionale nel dicembre 2009.

Viene aggiornata la disciplina in materia di gestione faunistica in modo più funzionale e coerente e diminuiscono da un massimo di 120 a 90 giorni i tempi di liquidazione degli indennizzi per i danni provocati dalla fauna selvatica a coltivazioni, allevamenti, pascoli all’interno delle aree protette.

È infine istituito un Centro per la conservazione dei Sacri Monti piemontesi con sede presso il Sacro Monte di Varallo.
“Rispetto al disegno di legge originario il lavoro in Commissione e in Aula ha migliorato il provvedimento – ha affermato il capogruppo del Pd Aldo Reschigna -. In particolare i punti che consideriamo importanti sono il ritorno di un protagonismo delle comunità locali e la salvaguardia dei Sacri Monti, obiettivi che abbiamo raggiunto. Ci asteniamo però perché nel testo rimangono ancora molti elementi negativi”.

Contrarietà al provvedimento è stata dichiarata dal presidente Fds Eleonora Artesio, in quanto “la legge semplifica le procedure ma accentra le decisioni e in particolare non è condivisibile la scelta di escludere le associazioni ambientaliste dagli organismi di gestione”.
Posizione negativa è stata espressa anche dal capogruppo Sel Monica Cerutti, che non condivide la logica di liberalizzazione della legge e dal presidente del gruppo 5Stelle Davide Bono soprattutto per la disciplina della gestione faunistica.

Soddisfatto invece per il lavoro svolto il presidente Udc Giovanni Negro: “abbiamo evitato la divisione dei Sacri Monti e valorizzato Varallo come centro di restauro, un patrimonio che è giusto tutelare”.

Per la maggioranza ha preso la parola il consigliere Fabrizio Colomba (Pdl), affermando che “è stato svolto un buon lavoro sia in Commissione che in Aula. Si tratta di una legge voluta dal territorio e dalle popolazioni”.

A  favore della legge anche il consigliere Michele Giovine (Pensionati) che però ritiene antistorica la scelta fatta sui Sacri Monti: “la gestione del Sacro Monte di Varallo (foto a dx), che è il più importante in Italia, viene spostata sotto un altro Monte”.

L’assessore ai Parchi e alle aree protette William Casoni ha riconosciuto che si tratta di un risultato di tutta l’Aula: “abbiamo accorpato i parchi, ridotto i Consigli e le prebende, smobilizzando l’iter dei piani d’area che potranno essere approvati in tre mesi. Abbiamo inoltre introdotto il marchio di qualità dei prodotti realizzati nei parchi e riorganizzato il sistema dei Sacri Monti, ripartendo il carico ma mantenendo l’unitarietà. Questa legge è una svolta per il settore a beneficio di chi nei parchi vive e coltiva la terra”.

Prima della votazione finale è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno, primo firmatario il consigliere Pd Mino Taricco, che impegna la Giunta alla valorizzazione della biodiversità e a individuare un percorso finalizzato al riconoscimento regionale del Centro per la biodiversità vegetale del Piemonte, con sede presso l’ente di gestione del parco naturale del Marguareis.




























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Articolo pubblicato il 29/07/2011