Coronavirus in Piemonte. Rallenta la crescita dei contagi. Firma del protocollo per le RSA. Al 15 aprile fine del contagio in Piemonte?

AGGIORNAMENTO DEL 31 MARZO. Verso l’allestimento nelle OGR di 100 posti letto. Le rimostranza di medici ed infermieri e l’impotenza colpevole dello Stato. Il dato nazionale

L’assessore Luigi Icardi ieri sera ha reso noto che il tasso di raddoppio dei contagi è sceso da 2,4 a 7,2 giorni: “Vuol dire che gradatamente ci stiamo assestando, in quanto la curva cresce con progressione sempre minore. Un progressivo rallentamento della crescita che fa ben sperare”.

Se l’andamento della morbilità si mantenesse entro gli indici previsti e la popolazione osserverà le disposizioni impartire, secondo le previsioni di un istituto di ricerca, si presume che in Piemonte, intorno al 15 aprile potrebbe avverarsi la fine del rischio contagio con l’azzeramento delle attuali situazioni restrittive.

Intanto prosegue l’impegno delle Regione Piemonte per fronteggiare con i mezzi a disposizione, il propagarsi della morbilità, come la ricerca di altri locali per l’emergenza ricoveri.

“Nelle case di riposo, prosegue Icardi, si è iniziato con gli screening sierologici per separare chi ha necessità del tampone da chi non ha l’infezione o l’ha già superata. Continueremo a fornire mascherine e sistemi di protezione. Stiamo predisponendo un protocollo per dare disposizioni operative”. Si è avuta conferma che oggi verrà firmato il protocollo inerente  il proseguo di questi interventi.

Il presidente Alberto Cirio ha dichiarato che “dal commissario straordinario Arcuri ho già avuto l'assenso informale per la realizzazione dell'ospedale da 100 posti alle Ogr di Torino, nelle prossime ore aspettiamo da Roma quello formale. Le Ogr, come avevamo annunciato nei giorni scorsi, appaiono la soluzione migliore per la tipologia di spazio e la possibilità di allestire l’area velocemente. Insieme a Verduno, che ha iniziato la sua operatività in queste ore, saranno un ulteriore grande supporto alla gestione dell’emergenza. Per questo ringrazio tutti i soggetti coinvolti e la società Ogr per la grande disponibilità in un momento in cui l’aiuto di tutti è fondamentale”.

Per monitorare in ogni momento la situazione dei pazienti, come ci dichiara l’assessore Icardi, la Regione Piemonte e CSI hanno realizzato una piattaforma digitale con dati aggiornati in tempo reale su tutti i pazienti con Coronavirus presi in carico dalle strutture sanitarie, in quarantena o isolamento, nonché sulla situazione negli ospedali, da oggi a disposizione delle forze dell'ordine, dei sindaci e degli operatori sanitari. “Sarà aggiornata in tempo reale e siamo i primi in Italia a realizzarla”, precisa lo stesso assessore.

Ieri pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che il numero dei pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, è salito a 88 (+13 rispetto a ieri), cosi suddiviso su base provinciale: 5 Alessandria, 10 Asti, 2 Biella, 12 Cuneo, 7 Novara, 34 Torino, 10 Vercelli, 3 Verbano-Cusio-Ossola, 5 provenienti da altre regioni. Altri 243 sono “in via di guarigione”, cioè risultati negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e attendono ora l’esito del secondo.

Sono 61 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 1 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Asti, 1 in provincia di Biella, 3 in provincia di Cuneo, 1 in provincia di Novara, 35 in provincia di Torino, 14 in provincia di Vercelli, 2 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 provenienti da fuori regione.

Il totale è ora di 795 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 156 Alessandria, 35 Asti, 69 Biella, 53 Cuneo, 104 Novara, 271 Torino, 46 Vercelli, 47 Verbano-Cusio-Ossola, 14 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

Sono 8.835 (+374 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 1.287 in provincia di Alessandria, 407 in provincia di Asti, 477 in provincia di Biella, 687 in provincia di Cuneo, 741 in provincia di Novara, 4.193 in provincia di Torino, 456 in provincia di Vercelli, 382 nel Verbano-Cusio-Ossola, 83 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 122 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale. I ricoverati in terapia intensiva sono 454, ancora in crescita.

Prosegue la protesta dei medici ed infermieri per la carenza nella dotazione di camici, mascherine ed altri mezzi di protezione, indispensabili per evitare nuove vittime ed ulteriori contagi.

Tenuto conto dell’intervento efficace di privati che, senza sottostare ai lacci burocratici di Stato e Regione, riescono agevolmente a garantire forniture di supporto, sotto accusa finisce  la legislazione di Stato ed Enti pubblici per gli approvvigionamenti,  inadatta  alla situazioni di emergenza, a finire sul banco d’accusa.

Tutti coloro che a titolo diverso si trovano a fronteggiare il dilagare della mortalità non sopportano più di essere spettatori impotenti delle eiaculazioni del ministro Boccia e del Presidente  del Consiglio, quando negli ospedali si combatte, a mani nude nella  lotta tra vita e morte.  Si confida nelle mediazione della Regione, molto più vicina al cittadino rispetto ad uno Stato impotente ed arrogante.

Per sopperire a ben maggiori carenze, il Presidente Cirio ha lanciato l’appello affinché l’ex Embraco  diventi fabbrica di materiale sanitario. Nel futuro immediato i lavoratori dell’ex Embraco di Riva presso Chieri potrebbero fabbricare respiratori, mascherine e materiale necessario ad affrontare l’emergenza e, finalmente, di ripartire dopo mesi di stallo offrendo anche un contributo prezioso al sistema Piemonte e alle strutture sanitarie che in questi giorni sono estremamente sotto stress per la lotta al Coronavirus.

E’ la proposta che, dopo averla condivisa con i sindacati, il presidente Alberto Cirio e dall’assessore al Lavoro, Elena Chiorino, hanno presentato in una lettera indirizzata al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, al commissario straordinario Domenico Arcuri e al sottosegretario Alessandra Todde:

“Lo stabilimento potrebbe trovare un nuovo avvio una riconversione alla produzione o all’assemblaggio dei dispositivi la cui necessità è aumentata esponenzialmente. Si potrebbe altresì valutare l’impiego di almeno parte delle maestranze, che hanno acquisito un’esperienza ormai consolidata nell’ambito dell’assemblaggio di elementi meccanici, presso altri stabilimenti che hanno necessità di manodopera già formata. Ci auguriamo di avere un riscontro dal Governo al più presto. In questo modo, infatti, il Piemonte e l’Italia potrebbero contare su un’importante fabbrica di materiale sanitario, ogni giorno sempre più carente, riconvertendo anche le professionalità degli attuali lavoratori Ventures che, con il loro know how, potrebbero davvero fare la differenza, tornando sul campo da protagonisti, rilanciando finalmente uno stabilimento che per troppo tempo è stato fermo e che, invece, è in grado di offrire grandi potenzialità produttive”.

In Italia, sono complessivamente 75.528 i malati di coronavirus, con un incremento rispetto a ieri di 1.648. Domenica l'incremento era stato di 3.815, più del doppio. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile. Si registrano 11.591 i morti, con un aumento rispetto a ieri di 812. Domenica l'aumento era stato di 756. 

Crescono anche i guariti. Sono 14.620 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.590 in più di ieri. E' l'incremento più alto dall'inizio dell'emergenza.

 

Nella riunione del Comitato tecnico scientifico svoltasi ieri, è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua.

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Articolo pubblicato il 31/03/2020