Dibattito sul futuro del Csi Piemonte

Assetti, governance, ruolo dei soci consorziati e prospettive di sviluppo per il futuro del Csi al centro del dibattito

Nella seduta pomeridiana del 21 luglio in Consiglio regionale è ripresa la discussione sulla situazione del Consorzio per il Sistema Informativo in seguito alle dimissioni – poi sospese – dell'intero Consiglio d'amministrazione. Al momento sono confermate solo le dimissioni del rappresentante dell'Università.
 

Sono stati presentati e discussi quattro ordini del giorno. Il primo, approvato con 29 voti favorevoli 17 contrari e 2 astenuti (Udc e Insieme per Bresso), presentato dall'intero gruppo Pdl, primo firmatario Massimiliano Motta, chiede che venga approvato il nuovo Statuto del consorzio adeguandolo alla “legge Brunetta” con la riduzione dei membri del cda da otto a cinque.

L'odg di Motta chiede, inoltre, di assicurare alla Regione una rappresentanza di due membri, con uno per la Provincia e uno per il Comune di Torino, e uno per gli enti territoriali consorziati. Il documento chiede infine di predisporre un piano di rilancio dell'Ict pubblico regionale entro l'autunno 2011.

 

Nella replica l’assessore all’Innovazione Massimo Giordano ha assicurato che “la Giunta ha intenzione di presentare un piano di ristrutturazione dell’intero Ict, settore strategico per l’economia piemontese, che comprenda anche il ruolo del Consorzio, delle sue strutture e del personale”.

Respinti invece gli odg a prima firma Aldo Reschigna (Pd), Monica Cerutti (Sel), Andrea Stara (Insieme per Bresso).
Durante il dibattito sono intervenuti anche i consiglieri Angelo Burzi e Luca Pedrale (Pdl), Stefano Lepri e Mauro Laus (Pd), Antonello Angeleri (Lega Nord), Davide Bono (5 Stelle), Michele Giovine (Pensionati), Eleonora Artesio (Fds).



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Articolo pubblicato il 22/07/2011