Disposizioni urgenti sul commercio

Approvato il disegno di legge

Nella seduta del 21 luglio l’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità il ddl n. 55 “Disposizioni urgenti sul commercio”.

L’esame era iniziato il 19 luglio con le illustrazioni dei relatori Gian Luca Vignale (per la maggioranza) e Wilmer Ronzani (per l’opposizione), ed era proseguito nella seduta del 20 luglio.

Aldo Reschigna (Pd) si è dichiarato soddisfatto del lavoro svolto in Aula dato che “nel corso della discussione in commissione il testo è stato modificato accogliendo le proposte del Pd. Questo gruppo dimostra che più che interessi e battaglie opportunistiche ha grande attenzione per chi è parte della vita economica piemontese e vive condizione di sofferenza. Voglio ricordare che su questo ddl c’è stata una straordinaria politica di annuncio della Giunta ma sulla concessione dei posteggi per gli ambulanti, alla fine, si è dovuto dare retta alle proposte del Pd, che affrontano al cuore le questioni.”

Importante per Michele Giovine (Pensionati con Cota) “l’attenzione che questo Consiglio ha dato a una categoria molto importante, quella dei mercatali. Quando si parla di economia reale non si parla solo di Fiat ma sempre più di commercio, di piccole e medie imprese e artigianato”.

Luca Pedrale (Pdl) ha rilevato che “questo è un provvedimento dove sicuramente anche l’opposizione ha contribuito e glielo riconosciamo. Ma nella passata legislatura l’amministrazione precedente aveva combinato molto poco, noi nell’ultimo anno abbiamo dato certezza normativa al comparto del commercio. È stata confermata la politica della maggioranza di centrodestra, in particolare l’onere aggiuntivo del 25% a carico della grande distribuzione, e si è fatta la scelta coraggiosa dal punto di vista politico di estrapolare la normativa ambulanti dalla Bolkestein”.

“Anche il gruppo 5 Stelle – ha affermato Davide Bono – è favorevole al documento anche perché tutte le opposizioni hanno partecipato in maniera costruttiva. I commercianti hanno avuto la forza di comunicare l’urgenza e la necessità di questo provvedimento. Siamo contenti per l’esclusione del settore mercatale dalla direttiva Bolkestein e la sacrosanta moratoria per i centri commerciali. Fa riflettere il dato politico globale”.

Giovanni Negro (Udc) ha affermato che è “molto importante, con queste norme, evitare di continuare ad aumentare la diffusione della grande distribuzione. Questo anche per diminuire lo sfruttamento del territorio. In questo modo diamo respiro nostri commercianti”.

“Siamo favorevoli anche se – a parere di Eleonora Artesio (Fds) – con questo provvedimento non abbiamo definito una strategia ma abbiamo solo realizzato alcuni obiettivi: come un riequilibrio del mercato della distribuzione e la sicurezza e continuità del lavoro. Sempre di più si stanno avviando profonde trasformazioni del tessuto urbano come un eccessivo consumo del suolo e scarsità di investimenti che consentano una adeguata definizione degli standard”.

“Mi unisco alle considerazioni positive degli altri gruppi – ha dichiarato Monica Cerutti (Sel) – e sulla questione dei centri commerciali bisognerà poi fare altre riflessioni. Si deve ragionare su uno sviluppo del territorio che non veda solo il centro commerciale come centro di aggregazione. Positivo pure il sostegno del commercio al dettaglio anche come presidio sul territorio”.

Mario Carossa (Lega Nord) ha sottolineato che “grazie a questa maggioranza e a questo Esecutivo il Piemonte è capofila in questa materia in Italia. L’Europa ancora una volta si è dimostrata lontana dalla realtà dei singoli territori. Nemmeno in alcuni stati del nord ci sono tanti ambulanti come nel solo Piemonte, per questo certi europarlamentari non riescono a rendersi conto della situazione. Il commercio ambulante è stato per il territorio una valvola di sfogo per nuova occupazione e una risorsa, non solo per gli operatori”.

Michele Dell’Utri (Moderati) è intervenuto per “ringraziare l’assessore per la coerenza dimostrata nel portare avanti questo importante disegno di legge”.

L’assessore regionale al Commercio, William Casoni, ha rilevato che “questa è la prima legge sul commercio dopo molti anni. Questo disegno di legge raggiunge alcuni degli obiettivi che come Giunta ci eravamo dati. Per questo a Roma siamo diventati la Regione trainante su questa materia: oggi per primi approviamo una legge che estrapola il commercio ambulante dalla normativa Bolkestein, le altre Regioni ci seguiranno.

Tra i primi obiettivi che ci eravamo dati c’era quello di togliere da una situazione di insicurezza economica i 16500 ambulanti piemontesi. Stiamo garantendo tranquillità economica al settore. Abbiamo inserito un onere aggiuntivo sulla grande distribuzione creando un fondo regionale per utilizzarlo a favore dei negozi di vicinato, accogliendo anche due emendamenti del gruppo 5 Stelle.

In tanti nei vari gruppi politici hanno lavorato, in Commissione e in Aula, attivamente senza uscire dai binari che noi avevamo indicato. Abbiamo operato nell’interesse di 312 mila commercianti che vivono in Piemonte”. “Questa nuova legge - conclude l’assessore Casoni - apre una nuova fase per il commercio in Piemonte: è il primo passo di un cammino che intendo proseguire con determinazione per il sostegno e la crescita del comparto del commercio nella nostra regione”.

Prima della votazione finale dell’articolato sul commercio è stato respinto un ordine del giorno collegato presentato dal gruppo consiliare 5 Stelle (primo firmatario Bono) ed è invece stato approvato a larghissima maggioranza un documento, presentato dal gruppo consiliare Pd (primo firmatario Wilmer Ronzani) il quale, sul presupposto che la recente manovra finanziaria ignora il tema del commercio, “impegna la Giunta regionale ad agire presso il Governo per emanare al più presto una modificazione del D.Lgs. n. 59/2010 che escluda il commercio ambulante dalla direttiva 2006/123/CE (Bolkestein)”

In sintesi sono due i punti principali del testo che interviene sull’attuazione della direttiva “Bolkestein” e modifica la legge regionale n. 28/1999 sulla incentivazione del commercio.
Il primo, riguardante le strutture commerciali grandi e medie situate esternamente al tessuto residenziale omogeneo, dispone un aumento degli oneri di urbanizzazione primari e secondari.

(sopra Frits Bolkestein)

Gli oneri aggiuntivi verranno reinvestiti per far fronte alle ripercussioni negative prodotte sul tessuto economico circostante dagli insediamenti di grandi dimensioni, attraverso la creazione di un apposito fondo regionale, destinato sia al sostegno del commercio presente nei centri urbani, sia al sostegno del piccolo commercio nei Comuni che siano soggetti, per le mutate condizioni del mercato, ad una “desertificazione” commerciale.

Il secondo punto, concernente il commercio ambulante, intende introdurre una deroga alla Bolkestein per evitare che vengano messi a bando i posteggi degli ambulanti.

Recepito dalla legge anche il blocco delle autorizzazioni per i grandi centri commerciali superiori ai 4.500 metri quadrati, fino all’approvazione della nuova delibera relativa agli indirizzi generali per l’insediamento delle attività del Commercio (di cui all’art. 3 della legge regionale 28/1999).

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Articolo pubblicato il 22/07/2011