Roma per il Re d'Italia

La Associazione di studi storici «Giovanni Giolitti», nel 200° della nascita di Vittorio Emanuele II (di Aldo A. Mola)

Il 27 novembre 1871 Roma accoglie Vittorio Emanuele II (Torino, 14 marzo 1820 - Roma, 9 gennaio 1878), che pronuncia il discorso inaugurale della 2^ sessione dell’XI^ Legislatura del Regno d’Italia.

 

Nell’allegoria la Città Eterna è raffigurata come Matrona, con stola di ermellino e manti dai colori in uso per le immagini della Madonna. A capo scoperto, con saluto iniziatico il Re sale il primo passo verso il Colle più alto della Città “dei sette dolori”.

 

Gli elettori di Roma e delle Province Romane il 2 ottobre 1870 approvarono la loro “unione al regno d’Italia sotto il governo monarchico costituzionale del Re Vittorio Emanuele II e suoi successori”, con 133.681 “si” contro 1.507 “no”. Il 9 ottobre l’esito del plebiscito fu presentato al sovrano in Firenze da don Michelangelo Caetani duca di Sermoneta, poi affiliato alla loggia “Universo”. Vittorio Emanuele II entrò in Roma la prima volta alle 4 del mattino del 31 dicembre 1870.

 

Se oggi Roma declina non è certo colpa del primo Re d’Italia...

 

AAM

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Articolo pubblicato il 15/03/2020