Le ricette di Laura

Conserve, conserve, conserve: prima parte

 ? LA CATTIVERIA DEL GIORNO ?

Ve la ricordate quella canzone di Romina e Albano “Nostalgia nostalgia canaglia”? Diceva “se per gli aironi
il volo e' sempre libertà perché per noi invece c'e' qualcosa dentro che non va che non … va nostalgia nostalgia canaglia, che ti prende proprio quando non vuoi. Ti ritrovi con un cuore di paglia e un incendio che non spegni mai nostalgia nostalgia canaglia di una strada di un amico di un bar di un paese che sogna e che sbaglia…”

Questa secondo me è la mia situazione quando entro in un bar e trovo focacce, panini, brioches, tutti senza la lista degli ingredienti. Quanti di voi sanno cosa contengono? Quanti grassi nocivi (strutto, olio di cocco o di palma) vi sorbite ogni mattina ingurgitando alimenti a base di farinacei? Mangiati una volta ogni tanto non fanno danni, ma tutti i giorni si. La mattina quindi è meglio far colazione con un frutto di stagione, maturato al punto giusto. E qui invidio chi abita in campagna e dispone di un pezzetto di terreno o un orticello, con frutta e verdura a portata di mano.

Nostalgia canaglia di quando penso al buon vecchio cibo di una volta. Di quando con mia madre, in campagna, passavo la mattina facendo il giro dei contadini e compravo frutta e verdura appena raccolta dalla pianta, e matura al punto giusto.

Ancora adesso, nonostante abiti in città, mi rifornisco da coltivatori diretti che vendono in città i frutti della loro fatica. Come si riconoscono i coltivatori diretti? Dal fatto che hanno soltanto frutta di stagione. E dal fatto che con il caldo di questi giorni la loro frutta non si conserva a lungo, quindi è meglio comprarne poca (il consumo giornaliero) e fare la spesa tutti i giorni.

Volete risparmiare? Se siete clienti fissi di un coltivatore diretto potete recarvi a fare la spesa a fine mattina e comprare la merce rimasta in abbondanza e con scarsa possibilità di conservazione. Si contratta il prezzo, che spesso è molto interessante. Passerete il pomeriggio a farvi conserve e marmellate.

I barattoli con cui riempio la mia cantina sono una bella scorta naturale per l’inverno, nonché dei bei regali di Natale che riservo ai miei amici più cari. Un bel pezzo di stoffa some decorazione sul tappo, e il cestino è fatto.

CONSERVE CONSERVE CONSERVE - PRIMA PARTE

Ecco dunque qualche consiglio-ricetta per confezionarsi la propria scorta invernale.

 MATERIALI

Il materiale principale sono i barattoli. In questa stagione i supermercati o i negozi specializzati sono dotati di attrezzi per chi si fa le conserve: pentoloni, cucchiaioni, tanti barattoli di dimensioni diverse, tappi nuovi per ogni barattolo, cucchiai e piattini per testare la consistenza delle marmellate.

I barattoli che bollono nel pentolone pieno d’acqua non si devono toccare, altrimenti si rompono. Durante l’inverno ho confezionato delle borsine di tela recuperate da vecchie lenzuola lise che stavo per buttare. Ogni barattolo ha il suo “vestito” fatto su misura!

Comprate dei barattoli adatti ai vostri consumi, in modo da non conservare in frigo il barattolo per più di due - tre giorni.

Etichettate sempre il barattolo indicando ingredienti e data di confezionamento. Le etichette possono essere anche fatte in casa col computer.

 LA FRUTTA

Se l’avete nell’orto va raccolta al mattino presto, ma non in un giorno di pioggia e dopo che la rugiada è evaporata. Non dev’essere troppo matura o con parti già marce.

Se volete utilizzare frutta molto matura, fate delle marmellate.

 I BARATTOLI

Se usate barattoli con un tappo di vetro a molla e la guarnizione di gomma bisogna cambiare la guarnizione ogni volta , mentre anche i tappi a vite vanno cambiati ad ogni cottura.

 RIEMPIRE I CONTENITORI

I contenitori possono essere riempiti con il prodotto freddo.

Quando invece il contenuto è ancora bollente, bisogna riempire i contenitori di acqua bollente e metterli nel forno ad un centinaio di gradi per asciugarli. Io rivesto i barattoli nelle le loro tasche in modo che non si rompano toccando la superficie di marmo. Meglio se isolerete la superficie con canovacci, pezze di lana o antiscivolo di gomma (si trovano nei grandi magazzini nei casalinghi).
Per riempire il barattolo io uso gli imbuti da marmellata, quelli con il collo largo: non bisogna far cadere il contenuto sul bordo, che dev’essere sempre pulito. Se tra il tappo e il barattolo rimane qualcosa, la vostra preparazione avrebbe problemi di conservazione.

I barattoli vanno riempiti lasciando 1.5 cm di bordo.

Chiudere bene il tappo, che dev’essere nuovo.

 STERILIZZAZIONE

Munirsi di una pentola che contenga tutti i barattoli e sia abbastanza alta da coprire i barattoli con 4 dita di acqua al di sopra del tappo.

I barattoli vanno separati tra di loro con strofinacci o pezzi di stoffa.

Durante la cottura controllate che l’acqua non schizzi fuori dalla pentola, spegnendo il gas. Meglio se il bordo della pentola è piuttosto alto rispetto al livello dell’acqua.

I tempi di sterilizzazione vanno calcolati dall’inizio dell’ebollizione.

Trascorso il tempo necessario spegnere il fuoco e lasciar raffreddare i barattoli completamente senza toglierli dalla pentola.

Con la pentola a pressione i tempi di sterilizzazione si riducono.

 CONSERVARE I BARATTOLI

Conservare i barattoli al riparo dalla luce e dal calore.

Controllare ogni tanto i barattoli, soprattutto quelli con le verdure per almeno una quindicina di giorni. Se notate presenza di muffe sulla superficie del composto, buttatelo via. Evidentemente il tappo non era ben chiuso.

Attenzione ai tempi di consumo. Le conserve al naturale sono le più delicate e preferisco conservarle per 3 o 4 mesi. La conservazione sotto sale, aceto, olio o con zucchero durano anche un anno.

                                                                                  PROCEDIMENTO PER FRUTTA E VERDURA

1) prendete frutta e verdura sana, lavatela bene, togliete noccioli e bucce;

2) per le marmellate usate circa 1 kg di zucchero cristallizzato per ogni chilo di frutta. Lo zucchero è un buon conservante: se ne usate meno fate attenzione alla conservazione. Potete ridurre la dose di zucchero se usate frutta ricca di zucchero (le ciliege, le pesche o le albicocche o fichi) oppure le la frutta usata è molto matura

3) fate cuocere 3 – 4 chili di frutta per volta, e fate cuocere a fuoco basso, ricordandovi di controllare spesso la cottura e rimestando ogni tanto, con un cucchiaio non bagnato. Se il composto si è attaccato al fondo della pentola bruciandosi, cambiate pentola.

4) per alcuni tipi di frutta è meglio aggiungere della pectina, sostanza presente in abbondanza in mele ed agrumi e che consente alle marmellate di addensarsi durante la cottura. Potete anche comprare le buste di pectina già pronte ed aggiungere questo ingrediente alla vostra marmellata.

 

 

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Articolo pubblicato il 18/07/2011