"Non dimentichiamo chi si arricchisce sulle nostre disgrazie"

Le riflessioni di Gigi Cabrino per Civico20News

Le polemiche devono cedere il passo alla lotta all’epidemia del Covid 19 , se non altro per rispetto a tutto il Sistema - Italia che, per quanto scassato e mal ridotto, sta facendo eroicamente fronte a questa emergenza.

Tuttavia occorre iniziare a prendere nota di tutti coloro che in queste settimane stanno approfittando come sciacalli della grande crisi che stiamo vivendo, spesso lucrando guadagni milionari; quando tutto tornerà alla normalità i rapporti con queste realtà –aziende multinazionali, Stati, Organismi internazionali etc….- non potranno tornare ad essere quelli di prima.

Pensiamo alla tanto invocata “solidarietà europea”; si è partiti con le offese pseudo satiriche – che non han fatto ridere nessuno – in Francia, poi la stessa Francia e Germania (da cui è arrivato in Europa il virus dalla Cina, è bene ricordarlo) hanno bloccato le esportazioni di mascherine e materiale medico verso l’Italia.  Sempre nell’ottica di questa solidarietà ci stanno costringendo ad accettare la riforma del MES che ci imporrà di versare miliardi a questa istituzione (privata) per salvare le agonizzanti banche tedesche; da parte dell’Unione (?) Europea non è ancora chiaro quanto ci permetteranno di spendere per fare fronte alla più grave crisi che si ricordi da decenni - ovviamente Francia e Germania hanno già deciso autonomamente di non rispettare i sacri vincoli del patto di stabilità-.

L’Austria intende chiudere il Brennero, da cui passa buona parte del traffico merci dal Nord al Sud Europa e non risulta che abbia intenzione di chiudere le frontiere con la vicina Germania da cui – ricordiamolo fino alla nausea – il Virus è arrivato in Europa.

Gli speculatori internazionali che hanno affossato le quotazioni delle aziende quotate a Milano per potere comprare a prezzo di saldo interi pezzi della nostra economia sono stati poi enormemente aiutati dalla BCE con le improvvide dichiarazioni della sua nuova Presidente; sarebbe interessante, e questo è possibile farlo con opportune indagini, sapere chi, come e quando ha speculato sulle nostre finanze nazionali.

Aggiungiamo poi che il piccolo commercio e artigianato, così come la ristorazione - attività che vivono del cassetto quotidiano di incassi - sono costretti a chiudere non si sa fino a quando e non è dato di sapere se ci sarà qualche forma di compensazione per i titolari; la grande distribuzione, pur con orario ridotto, registra il tutto esaurito; quante catene di supermercati operanti in Italia sono francesi, tedesche o austriache? L’elenco è lungo.

Per chiudere, occorre ricordare che alcuni colossi multinazionali dell’e - commerce, con il piccolo commercio e artigianato italiano fuori gioco, stanno assumendo centinaia di addetti in previsione di un boom delle vendite mentre le nostre attività commerciali terranno le serrande giù; questi nuovi assunti, probabilmente sottoposti a turni disumani e sottopagati, saranno stipati nei magazzini logistici con buona pace delle distanze di sicurezza.

L’elenco può continuare, è bene iniziare a tenere conto di questi sciacalli quando si ripresenteranno alla fine dell’emergenza chiedendo di potere continuare a operare in Italia come se niente fosse successo.

Gigi Cabrino

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Articolo pubblicato il 14/03/2020