Conte: “La zona protetta per il Coronavirus estesa a tutta Italia”

Si estendono i divieti applicati in Lombardia, al resto d'Italia. Vietati assembramenti in luoghi aperti. Scuole e università chiuse fino al 3 aprile.

Conferenza stampa ieri sera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ripresa dalla principali emittenti televisive  per annunciare la contestuale firma di un decreto, immediatamente esecutivo, per estendere le misure restrittive della zona rossa del Nord a tutto il resto d’Italia.

L’obiettivo: fermare il coronavirus ed evitare «danni permanenti all’economia» con interventi «tempestivi e vigorosi».

Da oggi, gli spostamenti in tutta Italia saranno possibili solo per motivi di lavoro, necessità o salute. «Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare con l’espressione “io resto a casa”. Ci sarà l’Italia come zona protetta», ha detto Conte a Palazzo Chigi. Le misure entreranno in vigore dalla mattina del 10 marzo, cioè da oggi.

«Non c’è ragione per cui proseguano le manifestazioni sportive, abbiamo adottato un intervento anche su questo», ha detto, sottintendendo che anche la Serie A è stata sospesa, «portiamo la sospensione dell’attività didattiche sino al 3 aprile su tutta la penisola isole comprese» .Aggiungiamo anche il divieto degli assembramenti all'aperto e in locali aperti al pubblico", ha detto il presidente del Consiglio. In tutta Italia, bar e ristoranti chiuderanno alle 18.

Il premier ha annunciato di aver concordato con l’Europa uno scostamento di 7,5 miliardi di euro da mettere a bilancio, aggiungendo di stare «ragionando sulla possibilità di precostituirci una richiesta un po’ più elevata». Il premier ha annunciato di avere ottenuto il placet dei presidenti delle Regioni e di aver avvisato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e le parti politiche.

Sono 7985 i malati di Coronavirus in Italia, con un incremento di 1598 rispetto a ieri. Le persone guarite sono 724, 102 in più di ieri, mentre le morti causati  prevalentemente dal Coronavirus sono 463 , in terapia intensiva

“Il PD è pronto a sostenere tutte le misure che il governo predisporrà”, hanno dichiarato i dirigenti del partito. In giornata, anche Matteo Renzi e Matteo Salvini avevano chiesto l’estensione delle norme restrittive al resto del Paese.

Per entrare nell’operatività del provvedimento, è bene ricordare che ci saranno limitazioni agli spostamenti, ma non c'è un divieto assoluto come era per le zone rosse.

Per spostarsi per "esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute" è necessario presentare ai controlli certificazione che attesti il motivo per derogare alla direttiva di ridurre il più possibile il movimento da un'area all'altra (e con questo la diffusione del contagio). Le limitazioni riguardano le persone e non le merci.

Chi si sposta per esigenze motivate potrà presentare ai controlli un'autocertificazione. Il modulo è in via di definizione da parte del dipartimento di Pubblica sicurezza. Resta comunque il divieto assoluto a spostarsi, senza eccezioni, per le persone sottoposte a quarantena o positive al coronavirus.
 

I controlli saranno eseguiti lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture dalla Polizia stradale e lungo la viabilità ordinaria anche dall'Arma dei carabinieri e dalle polizie locali. La Polizia ferroviaria curerà invece, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, su tutte le linee ferroviarie controlli su tutti i passeggeri in entrata e uscita dalle stazioni per eseguire le verifiche sullo stato di salute dei viaggiatori con i termoscanner.

Anche in stazione, come ai posti di blocco lungo le strade, per andare incontro ai cittadini che non hanno il modulo la Polizia ferroviaria fa compilare le certificazioni anche al momento all'apposito desk di controllo.


Il decreto stabilisce che chi viola le prescrizioni è punito con l'arresto fino a tre mesi e l'ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall'articolo 650 del codice penale sull'inosservanza di un provvedimento delle autorità. Ma pene più gravi possono essere comminate per chi adotterà comportamenti, come ad esempio la fuga dalla quarantena per i positivi, che possono configurare il reato di delitto colposo contro la salute pubblica, reato che persegue tutte le condotte idonee a produrre un pericolo per la salute pubblica. 

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Articolo pubblicato il 10/03/2020