Coronavirus in Piemonte. Alle 20 di ieri I contagiati erano 373, 3 i decessi

Cirio positivo al Covid-19. L’appello dell’assessore regionale alla Salute Luigi Genesio Icardi

Nel pomeriggio di ieri è arrivata la conferma della positività al “coronavirus covid-19” di tre pazienti deceduti tra la notte scorsa e ieri pomeriggio all’ospedale di Tortona, trasformato in Covid-Hospital. Si tratta di due uomini, uno di 81 anni di Pontecurone e uno di 75 anni di Rosignano Monferrato, e di una donna di 90 anni di Carezzana.

Tutti presentavano un quadro clinico compromesso.

Nel complesso, il numero dei deceduti positivi al virus in Piemonte sale a nove.

Ieri sera alle20, le persone risultate positive al test del “coronavirus covid19” in Piemonte erano 373.

Risultano 295 le persone ricoverate in ospedale. Di queste, 45 si trovano in terapia intensiva.

Sono in isolamento domiciliare fiduciario 69 persone.

Finora sono 1.700 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, di cui 1.327 sono risultati negativi.

Il presidente Alberto Cirio comunica che nelle scorse ore, come fatto a scopo precauzionale anche da altri colleghi presidenti di Regione, presenti a Roma il 4 marzo per l’incontro a Palazzo Chigi, ha effettuato il test per il Coronavirus e il risultato è purtroppo positivo.

Le sue condizioni di salute sono buone e ha già attivato tutte le procedure previste per le verifiche e la messa in sicurezza delle persone a lui più vicine, a cominciare dalla Giunta, lo staff e i colleghi, le persone con cui è stato a contatto di recente, e naturalmente la sua famiglia.

Il Presidente ha già predisposto tutto il necessario affinché l’attività della Regione Piemonte in un momento più che mai difficile possa procedere senza ostacoli.

Continuerà a lavorare, come fa ininterrottamente da due settimane ormai, per affrontare questa emergenza. Lo farà inevitabilmente a distanza, ma in costante collegamento e garantendo al Piemonte, ai Piemontesi e all’Italia il suo massimo supporto.

Il presidente Alberto Cirio evidenzia che "con le misure più restrittive per le province piemontesi di Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e VCO abbiamo la possibilità di provare tutti gli strumenti per prevenire un ulteriore diffusione del contagio. Rispetto a quello che è successo in Lombardia, che è in ginocchio, abbiamo una settimana di anticipo. Ecco perché abbiamo chiesto un irrigidimento delle misure: sappiamo che è un disagio per tutti, ma è commisurato alla necessità di sicurezza per le nostre famiglie, per i nostri figli e soprattutto per i nostri anziani".

Il responsabile dell’Unità, Mario Raviolo, osserva che in linea generale il tampone viene eseguito prioritariamente su ammalati sintomatici, personale sanitario sintomatico e personale sanitario esposto al contagio.

L’assessore regionale alla Salute Luigi Genesio Icardi ha rivolto un appello ai Piemontesi "Stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti per affrontare l’emergenza sanitaria, dalla riorganizzazione degli ospedali, all’assunzione di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, all’acquisto di apparecchiature e dispositivi di sicurezza per gli ospedali.

L’impennata nella diffusione del contagio non ci coglie di sorpresa e faremo fino in fondo la nostra parte per affrontarla". "E’ fondamentale che tutti i cittadini diano una mano, rispettando le indicazioni del Sistema sanitario regionale e nazionale. Dobbiamo rallentare il più possibile la diffusione del virus, evitando assembramenti, restando in casa, lavandoci spesso le mani. Tutti insieme ce la faremo".

L’Ordine dei Medici avanza la richiesta che” tutto il Piemonte sia zona rossa”

Si è registrata negli ultimi giorni un’impennata delle chiamate al numero verde sanitario, 800.19.20.20, che è passato da una media di 700 telefonate al giorno, alle 1800 di giovedì, alle 2900 venerdì, fino alle 3800 sabato.

Contestualmente sono salite le chiamate al numero unico dell’emergenza sanitaria 112, che è stato potenziato per fare fronte a questo flusso improvviso.

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ricorda che il numero verde sanitario 800.19.20.20 non è deputato a dare chiarimenti su dubbi circa l’applicazione delle misure di contenimento disposte dal Governo.

Deve quindi essere utilizzato solo per ricevere indicazioni in caso si abbia il dubbio di aver contratto il virus. 

Si raccomanda, inoltre, di rivolgersi al 112 solo per una reale emergenza sanitaria

 

 

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Articolo pubblicato il 09/03/2020