Civiltà sepolte? Il «Vittorio Emanuele II» di Leonardo Bistolfi a Saluzzo (CN)
Leonardo Bistolfi, Vittorio Emanuele II (Casa Cavassa, Saluzzo, Cuneo)

Di Aldo A. Mola

Il Comune di Saluzzo (Cuneo) e i suoi cittadini sottoscrissero l’erezione di un monumento a Vittorio Emanuele II. Lo realizzò Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato, 1859-La Loggia, 1933), tra i più celebri scultori italiani fra Otto e Novecento. Il bronzo è un capolavoro. Sempre per Saluzzo Bistolfi realizzò il busto di Umberto I, scoperto l’8 settembre 1901 alla presenza di Vittorio Emanuele III e della Regina Elena, giunti dal Castello di Racconigi.

 

Non rimane traccia della base del monumento di Re Vittorio. Quella del busto di Umberto recava la scritta: “Umberto I Re d’Italia/Prode nell’armi, della pace leale custode, / visse pel suo popolo, beneficando. / Morì martire. / Municipio-Città, MCMI 8 settembre”.

 

I due bronzi, di alto valore artistico e storico, giacciono in un sottoscala del Museo di Casa Cavassa a Saluzzo, con quello di Carlo Alberto, sfregiato (forse quando vi venne precipitato). Le loro fotografie, scattate da Gian Carlo Durante, nel 2001 furono pubblicate in “Saluzzo. Una antica capitale” (Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo - Newton Compton, 2001). Da allora nulla è mutato, se non l’accumulo di polvere. Sulla storia.

 

Il 24 dicembre 1885 il ventiseienne Bistolfi fu iniziato massone nella loggia “Dante Alighieri” di Torino (matricola 7.167). Molto apprezzato da Vittorio Emanuele III, che lo incontrò ripetutamente anche nella sua “officina” a La Loggia, il 1° marzo 1923 venne nominato Senatore del Regno con Giovanni Agnelli. Lui per la 20^ categoria (“illustrazione della Patria”), l’altro per la 21^ (il censo). Patriota, Bistolfi credeva nello Stellone d’Italia. E rispolverarne le Opere?

AAM

 

Immagine di apertura: Leonardo Bistolfi, Vittorio Emanuele II (Casa Cavassa, Saluzzo, Cuneo).

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Articolo pubblicato il 10/03/2020