«Lettere dal fronte: la guerra di Dino», a Alpignano (Torino)

Progetto multimediale basato sulla corrispondenza di Bernardino "Dino" Ferrero, artigliere dell'esercito italiano, dall'11 marzo 1940 fino alla fine della seconda guerra mondiale

Al fine di contribuire alla diffusione dell’informazione, “Civico 20 News” ospita la locandina di questo evento culturale.

L'Associazione ANPI Sezione Intercomunale di Alpignano invita a partecipare alla presentazione del Progetto Multimediale "La guerra di Dino lettera per lettera" venerdì 13 marzo, alle ore 20:30 presso il Salone Cruto, in via Matteotti n. 2, a Alpignano (Torino).

Il progetto non tratta solo la corrispondenza di un soldato italiano durante la Seconda Guerra Mondiale ma renderà accessibile al pubblico lettere, documenti militari, quotidiani dell'epoca e altro materiale di grande interesse.

L'iniziativa, oltre ad essere patrocinata dal Comune di Alpignano, ha l'approvazione del Parlamento Europeo, la Camera dei Deputati, La Città Metropolitana, L'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma e tanti altri Comuni.

Il progetto multimediale “Lettere dal fronte” è basato sulla corrispondenza di Bernardino “Dino” Ferrero artigliere dell’esercito italiano, dall’11 marzo 1940, tre mesi prima della dichiarazione di guerra alla Francia, fino alla fine della seconda guerra mondiale.

Questo progetto è curato dal figlio Enrico (che ha già collaborato con il nostro giornale per le biografie degli antenati Alfonso e Carlo Bernardino Ferrero). È destinato prima di tutto ai giovani e più in generale a chiunque voglia aderirvi gratuitamente: famiglie degli ex internati militari, scuole di ogni ordine e grado, cultori di storia, Comuni e aziende citate nelle lettere, associazioni culturali, più in generale persone interessate o anche solo incuriosite dalla possibilità di ricevere in maniera continua corrispondenza dal passato.

La documentazione comprende circa 150 tra lettere e cartoline inviate dall’Italia, dalla Francia, dall’Albania, dalla Grecia e dalla Germania; un centinaio di fotografie; documenti militari (attestati, onorificenze, foglio matricolare, tessere, ecc.); alcuni quotidiani dell’epoca; tre lettere dai campi di prigionia in Germania, prima come IMI e poi come prigioniero di un campo KZ.

 

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Articolo pubblicato il 07/03/2020