OTTOMARZO in tour. La donna a tutto tondo: dee, eroine e simboli in Torino

Nuova originale «passeggiata urbana», per celebrare la Festa della Donna, modellata da Raffaele Palma per il Caus (Centro Arti Umoristiche e Satiriche)

Ecco la nuova originale “passeggiata urbana”, per celebrare con arte raffinata la Festa della Donna. Modellata da Raffaele Palma per il Caus (Centro Arti Umoristiche e Satiriche), il tour si svolgerà nello statuario del centro storico, alla scoperta della figura femminile su monumenti e sculture raffiguranti miti, allegorie e donne autentiche che con la loro statica plasticità adornano piazze, edifici e cortili del capoluogo subalpino. Si tratta di bellissime figlie di Eva, efebiche o mature, ma sempre al centro dell’espressività compositiva e della solennità interpretativa che l’opera pubblica richiede.

 

La camminata è gratuita e si svolgerà, solo in caso di tempo favorevole, venerdì 6 marzo 2020, dalle ore 14,45 alle 17 circa, con ritrovo in via Garibaldi 25 di fronte agli Antichi Chiostri e termine in piazza San Carlo.

 

Gli interessati devono prenotarsi scrivendo a info@caus.it per comunicare nome, cognome e numero di cellulare, imprescindibile aver adempiuto l’obbligo d’iscrizione gratuita come socio Caus 2020 collegandosi al sito www.caus.it alla voce “Associati al Caus”.

 

Il giro programmato intende svelare la vocazione di Torino per l’immagine della donna, come genitrice di valori, forza e determinazione, grazie all’osservazione di statue mitologiche, fontane allegoriche, giardini tematici e sculture ornamentali presenti in atri aulici e su facciate architettoniche.

 

Analizzeremo il ruolo della modella; musa, paradigma, interprete e instancabile lavoratrice al servizio dell’arte e della memoria storica del Paese, e comprenderemo come, dall’abbozzo dell’idea, alla composizione plastica in studio, sino alla completa realizzazione, il soggetto femminile sia stato ri-formato nell’opera, grazie all’abile ingegno di una professionista in carne ed ossa: l’artista l’ha plasmato e trasfigurato in simboli di marmo, stucco, legno o bronzo oltre che su carta e tela.

 

Se è vero che Torino vanta pochissime statue pubbliche dedicate a donne distintesi in vita, è altresì certo che sui nostri monumenti, l’immagine femminile metaforica è presente ovunque. Tali sembianti sono stati prima disegnati e poi scolpiti traendo ispirazione da soggetti tangibili che hanno “prestato in visione” il loro corpo ad artisti di fama, ai quali la pubblica amministrazione o il privato ha commissionato la scultura.

 

Durante l’intera escursione, la Signora Clara Fascetto, già professionista modella d’Arte in forza presso licei artistici statali e studi d’arte, spiegherà quel nobile e difficile lavoro preparatorio che consente a pittori e scultori di immaginare, comporre ed eseguire opere che resteranno a futura memoria, per tutti i cittadini.

 

Andremo a osservare alcune statue femminili del centro storico, per comprenderne i segreti, cosa vogliono esprimere e perché siano state collocate in quel sito, e visiteremo anche l’unica testimonianza dedicata al nobile lavoro di modella, effigiata nuda e di schiena sulla stele marmorea in memoria del grande artista Andrea Gastaldi, presente sulla scalinata dell’Accademia Albertina di Belle Arti.

 

Contatti: e-mail: info@caus.it - cell- 3396057369

 

Tragitto

Il tour prende spunto dalla figura della donna, onnipresente nelle testimonianze artistiche della cultura classica. Iniziamo con la dea protettrice delle Donne: Diana (o Artemide), presente sotto il porticato della Corte di Palazzo Madama e via Garibaldi dove ammireremo due splendide cariatidi al civico numero 5, svelandone il contesto storico.

 

Secondo Vitruvio, infatti, le donne di Karya, nel Peloponneso, dopo la distruzione della loro patria, furono punite e rese schiave per avere favorito l’appoggio ai Persiani. In seguito gli architetti greci le avrebbero trasformate in splendide sculture gigantesche col nome di Cariatidi (karyatis in greco), sorreggenti come forzate il peso dell’edificio, in ricordo di quei fatti storici.

 

Proseguendo il cammino, in Piazza S. Carlo incontriamo la statua di Santa Cristina all’esterno della Chiesa a lei dedicata. L’edificio di culto divenne nel XIX secolo “la chiesa delle serve”. La messa officiata la domenica pomeriggio, era infatti frequentata soprattutto dalle donne di servizio che prestavano opera nei palazzi signorili del centro di Torino, libere in quelle ore dai faticosi impegni di lavoro.

 

Il cammino prosegue sino ai giardini Sambuy, per ammirare il gruppo statuario della giovane contadina seminatrice e delle altre figure femminili popolane: dalla giovane mamma con prole alla figura dell’educatrice con i suoi scolari, sino all’anziana nonna, metafora della saggezza e operosità materna, tutte scolpite nel monumento a Edmondo De Amicis.

 

Visiteremo poi le dee (Atena all’Ateneo di via Po 17 ed Ebe nel cortile di via Carlo Alberto 16), le eroine (personificate da Italia nel giardino Balbo e dall’Eguaglianza Civile in Piazza Carlo Alberto), le martiri (S. Teresa e S. Cristina in piazza S. Carlo), le benefattrici (Rosa Govone fondatrice dell’Istituto delle Risine e la Venerabile Marchesa Giulia di Barolo).

 

Ammireremo, inoltre, le opere scultoree dove le figure femminili sorreggono i geni della cultura, della scienza e dell’arte (statua a Galileo Ferraris con una giovane a tutto tondo sovrastante un bassorilievo di sfinge alata, allegorie dell’enigma della natura sulla verità della scienza e il monumento a Cavour con le allegorie femminili della Politica con l’Indipendenza, circondate da bambini in erba).

 

Infine confronteremo le statue simboliche femminili delle Virtù su due architetture monumentali barocche: quelle laiche su Palazzo Madama (Virtù del Buon Governo) e quelle sacre sulla Chiesa dei Santi Martiri in via Garibaldi (Virtù Cardinali e Teologali).

 

Queste alcune delle tante statue declinate al femminile che il percorso gratuito “OTTOMARZO in tour” offrirà a chi vorrà aderire, curiosare, vedere, ascoltare!

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Articolo pubblicato il 04/03/2020