Al via l’esame del ddl sulle aree protette

Il ddl modifica e aggiorna il testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità

 Migliorare la tutela delle aree naturali attraverso un rafforzamento del ruolo dell’amministrazione regionale e un

contenimento dei costi per il governo delle zone protette. E’ questo l’obiettivo del disegno di legge n. 54 di cui si è avviata la discussione in Aula il 12 luglio, illustrato dai relatori di maggioranza Fabrizio Comba (Pdl) e di minoranza Mino Taricco (Pd) e Davide Bono (Movimento cinque stelle).

 

Il ddl, che era stato licenziato a maggioranza dalla V Commissione, modifica e aggiorna il testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità – ha affermato Fabrizio Comba - semplificando l’azione amministrativa e rendendo più efficienti i processi di tutela delle aree naturali”.

 

Il testo è frutto di un importante lavoro compiuto in Commissione, che ha permesso di migliorare in ottica di concertazione molti aspetti del provvedimento licenziato dalla Giunta, a cominciare dalla nomina degli organismi di gestione delle aree protette – ha dichiarato Mino Taricco. “Esistono ancora alcuni nodi che richiederanno una riflessione, come la necessità di legare le aree contigue a quelle protette in un unico progetto di valorizzazione, oltre al miglioramento del sistema dei controlli per fornire strumenti adeguati ai soggetti chiamati alla gestione delle aree”.

 

Anche se il documento non ci trova completamente soddisfatti siamo riusciti a far inserire le zone di salvaguardia nelle aree contigue sulle quali verranno redatti piani per la tutela dell’ambiente e la gestione della caccia e della pesca”, ha proseguito Davide Bono.Non condurremo una battaglia ideologica ma siamo disponibili al confronto affinché le aree naturali siano effettivamente tutelate e in grado di fornire servizi per un turismo sostenibile”.

 

Il disegno di legge prevede di inserire due rappresentanti regionali designati dalla Giunta nella composizione dei Consigli degli enti gestori delle aree protette e di ridurre a cinque il numero dei componenti di questi Consigli. La nomina dei presidenti di tali enti è in capo al presidente della Giunta, senza la preventiva proposta della comunità delle aree protette ma d’intesa con quest’ultima.

 

Si intende inoltre incentivare lo sviluppo delle potenzialità turistiche delle aree protette e semplificare il processo di approvazione dei piani d’area, la cui responsabilità è in capo alla Giunta regionale, dopo aver sentito la Commissione tecnico-urbanistica e la Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali.

 

Vengono anche istituite nuove aree protette: la riserva naturale delle Grotte del Bandito, la riserva naturale delle Grotte di Bossea, la riserva naturale del Bric Montariolo, la riserva naturale di Isola Santa Maria, la riserva naturale di Castelnuovo Scrivia e la riserva naturale della Spina Verde. All’elenco delle aree protette a gestione regionale si aggiunge il parco della Valle Antrona, istituito con legge regionale nel dicembre 2009.

 

Viene poi rinnovata e aggiornata la disciplina in materia di gestione faunistica in modo più funzionale e coerente mentre la competenza per accertare e risarcire i danni prodotti dalla fauna selvatica all’interno delle aree protette viene affidata ai soggetti gestori delle aree stesse.

 

È infine istituito un Centro per la conservazione dei Sacri Monti piemontesi con sede presso il Sacro Monte di Varallo.

 

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Articolo pubblicato il 13/07/2011