Coronavirus. Il punto della situazione in Piemonte

La Regione delibera la chiusura delle scuole. L’arcivescovo emana disposizioni sulla limitazione delle attività delle parrocchie

La Regione Piemonte di concerto con quanto deliberato da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con il Ministero della Salute ha deciso che a partire da oggi verranno sospese, per una settimana, le attività didattiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le agenzie formative. Inoltre verranno sospesi eventi e manifestazioni di ogni genere, che prevedano l’assembramento di persone all’aperto o in luoghi chiusi.

Ieri si è vissuta una giornata di tensione anche in Piemonte con dati che provenivano dagli ospedali e direttive giunte dal governo. A fine giornata, contrariamente a informazioni diffuse in precedenza  il numero di casi positivi al “coronavirus covid19” nella nostra regione è sceso da sei a tre.

Tra i 45 test eseguiti, non sono stati riscontrati casi positivi. Sono tutti negativi al test del “coronavirus covid19”, i tre cittadini cinesi che ieri mattina avevano fatto registrare una debole positività al contagio ed erano stati ospedalizzati a Cuneo. La notizia è confermata dalle controanalisi effettuate in giornata e il cui esito è appena pervenuto alla sede dell’Unità di crisi regionale, attiva nella sede operativa della Protezione civile a Torino.

I tre avevano fatto rientro in Italia dalla Cina attraverso un volo indiretto proveniente da Mosca, risultando asintomatici e negativi ai controlli della temperatura in aeroporto. Giunti al loro domicilio, a Roreto di Cherasco, si erano messi in isolamento volontario, richiedendo l’intervento dei sanitari alla comparsa di sintomi che potevano far pensare all’avvenuto contagio. Dopo le prime analisi, con esito dubbio, sono stati quindi sottoposti ad un nuovo test di conferma, che ha sciolto le iniziali riserve, con un risultato, appunto, negativo.

Sono risultati entrambi negativi ai test anche i due albergatori che nella mattinata di ieri si erano presentati al Pronto soccorso di Tortona, per sottoporsi alle analisi, dopo aver ospitato nel loro locale dei clienti provenienti da un Comune della Lombardia inserito nella zona rossa.

A titolo precauzionale, il Pronto soccorso era stato chiuso, collocando in osservazione quanti erano presenti in quel momento nella struttura, che ora verrà regolarmente riaperta, non appena sarà installata la tenda di pre-triage, come in tutti gli altri Pronto soccorso della regione.

Rimangono al momento confermati solo i casi dell’uomo ricoverato ieri all’ospedale Amedeo di Savoia, della donna ricoverata al Regina Margherita e dell’uomo in isolamento domiciliare.

In sintonia con quanto disposto dalle autorità regionali e come misura sanitaria precauzionale nei confronti del diffondersi del corona virus, l’arcivescovo Nosiglia ha disposto che  per la settimana dal 24 febbraio al 1° marzo sono sospese in tutte le parrocchie le attività pastorali che prevedano la presenza di gruppi di persone (eccetto le sante messe), in particolare sonoso spese le attività del catechismo e quelle di ogni oratorio; sono anche sospese tutte le attività pubbliche a livello di uffici d curia e a livello di diocesi; per quanto riguarda le celebrazioni delle SS. Messe feriali e festive si chiede a tutti i fedeli di ricevere la comunione eucaristica in mano (e non direttamente in bocca), di astenersi dal segno della pace e di non usare l’acquasantiera (che andrà svuotata); in riferimento al rito delle Ceneri previsto per mercoledì 26 febbraio, si impongano le ceneri direttamente sul capo dei fedeli senza alcun contatto fisico e non si facciano celebrazioni per i bambini al fine di tutelarne la salute.

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Articolo pubblicato il 24/02/2020