Forte impegno in direzione delle energie rinnovabili

Un abitante dell’Italia Settentrionale nel decennio 1999-2009 ha consumato in media 5796 kw/h l’anno

Uno dei presupposti della abolizione del programma nucleare italiano è quello che le energie rinnovabili forniscano l’energia della quale il Paese ha bisogno. Non sappiamo ora se e in quale misura ce la faremo, ma in settori anche insospettabili si osserva un forte impegno in direzione delle energie rinnovabili.

Per avere un’idea possiamo dire che un abitante dell’Italia Settentrionale nel decennio 1999-2009 ha consumato in media 5796 kw/h l’anno. Incrociando questo dato (fonte:TERNA i consumi degli italiani) con quanto emerge da Smat possiamo dire che dalla depurazione delle acque l’azienda torinese ricava in un anno tanta energia rinnovabile quanta ne consumano oltre 10.000 italiani. Questa energia viene immediatamente riutilizzata per il funzionamento degli impianti, comunque un 23% dell’energia totale consumata da Smat ha questa origine.

Il parco fotovoltaico inaugurato in questi giorni a Castiglione Torinese è la punta più recente dell’impegno per le energie rinnovabili. In fase di depurazione delle acque reflue viene prodotto biogas; presso l'impianto di Castiglione Torinese si trattano giornalmente circa 630.000 metri cubi di liquami di fognatura. I processi biologici di depurazione di tali liquami hanno come sottoprodotto i fanghi di depurazione; colonie batteriche anaerobiche trasformano parte della materia organica dei fanghi in biogas, che contiene il 60% di metano e il 40% di anidride carbonica (CO2). Il metano così prodotto viene riutilizzato negli impianti di cogenerazione di energia elettrica e calore. Questa energia è classificata come energia rinnovabile. SMAT – come evidenziato nel bilancio sociale - produce ogni anno in questo modo mediamente oltre 90.000.000 MJ di energia elettrica e 140.000.000 MJ di energia termica, evitando l'emissione in atmosfera di oltre 2.300 kg/h.di CO2 da combustibile fossile, per un totale di oltre 20.000 tonnellate/anno di CO2.

Per quanto riguarda sia la distribuzione di acqua potabile, che il collettamento in rete fognaria delle acque reflue, da diversi anni SMAT sta mettendo in atto la progressiva sostituzione delle pompe di sollevamento più obsolete (a regolazione con valvola), con più efficienti pompe a velocità variabile regolate con inverter. Queste, essendo caratterizzate da rendimenti più elevati, permettono un considerevole risparmio energetico; esse, inoltre, permettono fasi di avviamento e di arresto più lente, limitando fortemente le sollecitazioni meccaniche delle pompe e i fenomeni di colpi d'ariete nelle tubazioni della rete.

Durante le ore notturne la pressione nelle condotte viene diminuita, ottenendo sia risparmi energetici che una diminuzione delle sollecitazioni alle tubazioni con minore incidenza delle rotture, senza peraltro intaccare l'efficienza del servizio di distribuzione.

Un ulteriore importante esempio di ottimizzazione nell'uso dell'energia è rappresentato dal controllo del processo di ossidazione biologica. L'energia necessaria all'insufflaggio di aria all'interno delle vasche di ossidazione, necessaria per fornire ossigeno ai microrganismi artefici del processo depurativo biologico aerobico, rappresenta una voce importante nel bilancio energetico di un impianto di depurazione. Durante gli ultimi anni, nei tre maggiori impianti di depurazione di acque reflue gestiti da SMAT (Castiglione Torinese, Collegno e Chieri), sono stati ristrutturati i sistemi di insufflazione dell'aria e su due impianti è stato installato un sistema di regolazione dell'insufflaggio basato sulla misura della concentrazione di ossigeno disciolto nell'acqua. Quest'ultimo sistema ha permesso un risparmio di energia elettrica, nel solo impianto di

CastiglioneT.se

pari a 1.600.000 kWh/anno. Infine sono in fase di studio possibili miglioramenti del processo di digestione anaerobica che permettano un aumento di produttività di biogas e quindi di cogenerazione: alimentazione dei digestori con fanghi a concentrazione più elevata e/o pretrattati con idrolisi, funzionamento a temperatura fino a 55°C (condizioni termofile).

Ultimo ma non meno importante il percorso di sensibilizzazione dei cittadini alle tematiche ambientali legate all'uso sostenibile ed ecologicamente corretto dell'acqua. Infatti, mediante l'erogazione dell'acqua di rete in piccoli chioschi dedicati in un numero sempre crescente di Comuni della Provincia di Torino, si può evitare la produzione, il trasporto e lo smaltimento delle bottiglie di plastica. Se le quantità d’acqua erogata dai 30 chioschi nel 2010 fossero stati acquistati dai cittadini in un supermercato in bottiglie di plastica e le stesse portate a casa, consumate e riconferite nella raccolta differenziata il "sistema" nel suo complesso avrebbe generato 530 tonnellate di anidride carbonica; a regime i chioschi dovrebbero essere un centinaio e la co2 risparmiata 1770 tonnellate.

 

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Articolo pubblicato il 11/07/2011