La scomparsa di Mirella Freni

Giornata triste e di lutto per gli amanti della Lirica

Ci ha lasciati, dopo lunga Malattia, la mitica “Mimi”. Il suo nome ed il ricordo si associa alle grandi interpreti della lirica, da Renata Tibaldi a Maria Callas.

Avrebbe compiuto ottantacinque anni il prossimo 27 febbraio, Mirella Freni, spentasi nella sua Modena.

Concittadina e coetanea di Luciano Pavarotti, con il quale condivise anche la balia, calcò con l'amico e collega il palcoscenico in produzioni memorabili e s'impose come la Mimì della Bohème d'eccellenza del suo tempo, spesso al fianco dell'altrettanto celebrato Rodolfo di Pavarotti.

Nata Fregni (Freni è il suo cognome d'arte) mostrò fin dall'infanzia uno spiccato talento musicale, affinato poi soprattutto con il primo marito, il maestro Leone Magiera, dal quale ebbe anche la figlia Micaela, così chiamata proprio in onore di uno dei personaggi più amati dal soprano.

Distintasi inizialmente come soprano lirico di coloratura quale Susanna nelle Nozze di Figaro (da ricordare la versione firmata da Ponnelle con la direzione di Karl Böhm), Adina nell'Elisir d'amore, Norina in Don Pasquale, Maria nella Figlia del reggimento, affrontò anche il belcanto serio di Elvira nei Puritani, avvicinandosi sempre più anche a parti più liriche, dando non tendenti allo spinto e al drammatico, ma senza mai forzare la sua vocalità, che si ricorda anche per la ricchezza d'armonici e l'ampiezza della proiezione, bensì collaborando con direttori del calibro di Riccardo Muti, Claudio Abbado o Herbert von Karajan per interpretazioni di particolare raffinatezza.

Impossibile non citare la sua Amelia Grimaldi in Simon Boccanegra alla Scala con la regia di Strehler e la concertazione di Abbado.

Protagonista sul palco dei principali teatri del mondo. In primis alla  Scala di Milano, il Metropolitan di New York, l'Opera di Parigi, il Bolshoj di Mosca, il Covent Garden di Londra, la Staatsoper di Vienna, il Festspielhaus di Salisburgo, il Colon di Buenos Aires, l'Opera di Washington, il Teatro Nazionale di Tokyo, per citarne solo alcuni.

Oltre all'esplorazione del repertorio della Giovane scuola italiana che l'ha portata a riscoprire, per esempio, Madame Sans Gene di Giordano, Mirella Freni, che nel 1981 aveva sposato in seconde nozze il basso bulgaro Nicolaj Ghiaurov, si avvicinò anche all'opera russa, in particolare all'Evgenij Onegin, alla Pikovaya Dama e alla Orleanvskaya Deva di ?ajkovskij.

Proprio nei panni della Pulzella d'Orléans diede l'addio alle scene a Washington nel 2005.

Fu intensa e di qualità anche la produzione discografica che la rese ancor più famosa.  Nell’ultimo periodo della sua attività musicale si è impegnata con affetto, dedizione e successo all’insegnamento, con la creazione dell’Accademia del Belcanto e formando allievi che hanno calcato i più importanti teatri.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 10/02/2020