Approvato il collegato alla finanziaria
Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale

Approvato un provvedimento molto utile per la comunità piemontese


Alla fine di un percorso pur travagliato è stato approvato un provvedimento molto utile per la comunità piemontese e che contiene numerose norme condivise dai vari gruppi consiliari”.
 
Così si è espresso il presidente del Consiglio regionale, Valerio attaneo, dopo che nella seduta del 6 luglio è stato approvato (con 31 sì della maggioranza e del gruppo UDC, 11 astensioni dei gruppi PD, 5 Stelle, Moderati e Insieme per Bresso e 4 non votanti dei gruppi IdV, FdS e SEL) il disegno di legge n. 101 “Disposizioni collegate alla Legge Finanziaria per l'anno 2011”.
 
Le dichiarazioni di voto hanno riassunto le posizioni dei vari gruppi consiliari.
 
Aldo Reschigna (PD), dichiarando l’astensione del PD, ha sottolineato “la soddisfazione del suo gruppo per la battaglia in Aula che è riuscita ad evitare che nel collegato fosse introdotta surrettiziamente la riforma della caccia. Anche le proposte della maggioranza sulle politiche sociali non sono passate, mentre quelle di riforma del Corecom, presentate con emendamenti del PD, sono ate sostanzialmente accolte”.  
 Andrea Buquicchio (IdV) ha affermato che “l’IdV non avrebbe partecipato al voto, non perché non soddisfatti di quanto faticosamente raggiunto con e proposte emendative della minoranza, ma per l’atteggiamento della maggioranza verso i gruppi di opposizione che non vengono riconosciuti nella loro specificità”

 

“Un provvedimento adeguato alle esigenze dei piemontesi – ha rilevato Mario Carossa (Lega Nord) che ha accolto alcuni rilievi della minoranza che non hanno snaturato il testo e ci hanno permesso quelle aperture di dialogo necessarie in democrazia, evitando di ricorrere al maxiemendamento”.
 
Luca Pedale (PdL) si è detto “soddisfatto per un provvedimento molto complesso ma che raccoglie le istanze provenienti dalla società piemontese dando un segnale forte di riduzione degli sprechi e razionalizzazione dei costi della politica”.

 

Alberto Goffi ha apprezzato “il cambio di metodo rispetto al primo anno di legislatura da parte della maggioranza. Il confronto chiaro ha permesso di raggiungere i giusti compromessi per il bene della popolazione per cui siamo favorevoli a questo articolato”. 
 
 
“Le azioni e le norme previste dal ddl n. 101 – ha affermato Michele Giovine (Pensionati) - sono attese da tempo dai cittadini piemontesi. Sono contento per il dibattito interno alla maggioranza e quello con l’opposizione che ha permesso il miglioramento del provvedimento”.

 

Davide Bono (5 Stelle) ha dichiarato l’astensione perché “il testo del collegato è un contenitore di norme delle più disparate materie, nonostante i passi in avanti derivanti dalla mediazione tra i gruppi e la Giunta regionale. Un metodo di lavoro che sarebbe quello auspicabile nella normalità dei rapporto tra i gruppi politici”.
 
 
Eleonora Artesio non ritiene “per nulla straordinario il lavoro portato avanti in Aula, ma sufficiente per il nostro gruppo a garantire la presenza per concorrere al numero legale. Nella sostanza il giudizio su diversi punti del testo rimane negativo”

 

Secondo Monica Cerutti (SEL) “è stata forzosa la maggiore disponibilità della maggioranza e dell’Esecutivo. Alcuni aggiustamenti sono stati utili e con le nuove norme sul Corecom si è dato un segnale nel senso della diminuzione dei costi della politica forse contraendo persin eccessivamente la consistenza numerica dell’organo con rischio per la rappresentatività”
 
 
Il provvedimento, composto da oltre una trentina di articoli - il cui esame era iniziato il 27 aprile con le relazioni di Angelo Burzi (PdL) per la maggioranza e Mino Taricco (PD) per la minoranza e la discussione generale (conclusa poi il 18 maggio) - ha avuto un iter complesso, proseguito per numerose sedute.

 

La situazione si è sbloccata quando la Giunta regionale ha rinunciato all’inserimento di diverse disposizioni sulla caccia, agricoltura e ambiente, sulla base di un accordo politico con i gruppi consiliari.
 
 
Rispetto al testo originale sono quindi intervenuti numerosi emendamenti condivisi, di regola, tra maggioranza e opposizione.

 

Molto attesa la riforma del Corecom, secondo le regole nazionali, che porta a una sensibile riduzione dei costi della politica.
 
 
Di particolare rilevanza nel testo la norma che prevede la possibilità, da parte degli Enti locali, di utilizzare i fondi regionali assegnati per funzioni conferite, senza vincolo di destinazione.

 

Sono previste disposizioni per la valorizzazione delle produzioni alimentari e la semplificazione degli adempimenti amministrativi; contributi per la lotta alle fitopatie e alle infestazioni parassitarie, anticipazioni dei contributi Arpea; in materia di caccia selettiva di cinghiali; trasporti; semplificazione delle norme che disciplinano l’esercizio delle piste da sci e l’uso delle motoslitte; agevolazioni al funzionamento delle Atl (le Agenzie di accoglienza e promozione turistica locale) che - anche in carenza del programma di attività – possono ricevere i fondi regionali in questa fase transitoria.
 
 
In particolare, oltre che sulla tutela e conservazione degli ambienti acquatici e la gestione della relativa fauna, vi sono disposizioni sulla gestione della fauna selvatica, volte a contrastarne l’eccessiva proliferazione che causa danni all’agricoltura e alla circolazione stradale.
 
 
La Giunta regionale è autorizzata a stilare annualmente l’elenco delle specie oggetto di controllo straordinario. Sono stati ampliati sia il numero degli esemplari abbattibili e sia il periodo di caccia.

 

È prevista la possibilità, per i sindaci piemontesi, di regolamentare la vendita del tartufo nei periodi di fiera (su aree pubbliche) e viene introdotta una semplificazioni in materia di canoni relativi alle linee di navigazione interna.
 
 
Vi sono anche norme per l’autorizzazione alla cessione di alloggi realizzati con contributi pubblici del Fondo Investimenti Piemonte e di promozione dell’edilizia sociale.

 

Vengono semplificate le disposizioni per la gestione dei sedimenti delle aree fluviali, sull’applicazione del Piano di riscaldamento ambientale e per la riduzione del rischio idrogeologico.
 
 
È stata data anche la possibilità di svolgere competizioni motoristiche per fuoristrada, due volte l’anno, previa autorizzazione della Giunta regionale, condizionando i percorsi di gara al rispetto delle aree vincolate dal punto di vista naturalistico.

 

I sindaci possono continuare a chiudere, motivatamente, le strade sul loro territorio ma devono permettere il passaggio agli avventori degli agriturismi, in modo da consentire il prosieguo dell’attività.


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Articolo pubblicato il 07/07/2011