Coronavirus: in Cina si muore, sotto controlli i ricoverati allo Spallanzani

Permane l’allarme in tutto il mondo. Test molecolare specifico a Torino

In Cina i numeri del contagio continuano a salire; l’ultimo bilancio parla di 20.400 infezioni, con 3.235 nuovi casi confermati. Da Wuhan arriva una buona notizia per l’Italia. Il 17enne costretto dalla febbre a rimanere nella città epicentro dell’epidemia, malgrado il rimpatrio dei 56 nostri connazionali avvenuto il 3 febbraio, non ha il coronavirus.

Lo hanno confermato fonti della Farnesina, dopo che il giovane è stato sottoposto al test per verificare l’eventuale contagio. A Roma, tuttavia, si sono aggravate le condizioni dei due pazienti cinesi ricoverati allo Spallanzani. Un bollettino diramato ieri mattina ha precisato che “nelle ultime ore hanno avuto un aggravamento delle condizioni cliniche a causa di un’insufficienza respiratoria. Pertanto è stato necessario il ricovero in terapia intensiva”.

Sempre allo Spallanzani sono ancora ricoverati 11 pazienti sintomatici provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia. Sono stati tutti sottoposti al test per la ricerca del nuovo coronavirus.

Complessivamente, a quanto è dato sapere, sono 635 i pazienti totali dimessi dagli ospedali in Cina dopo essere stati trattati con successo: in particolare, sono 160 le guarigioni maturate nelle ultime 24 ore, secondo quanto riportato dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc) di Pechino, secondo cui poco più di 100 sono relativi alla provincia dell’Hubei.

Le morti complessive sono salite a 425. Con i tribunali che hanno annunciato le linee guida sull’uso della legge contro la diffusione del coronavirus. Nello Heilongjiang, la Higher people’s court ha optato per le maniere forti prevedendo addirittura la pena di morte, in base all’addebito di “minaccia alla sicurezza pubblica con mezzi pericolosi”, che comporta appunto anche la pena capitale. La Corte, in un avviso ripreso dal South China Morning Post, ha previsto poi che la diffusione di fake news può costare fino a 15 anni di carcere.

Anche Hong Kong ha registrato il primo decesso per coronavirus: secondo quanto riportato dai media locali si tratterebbe di un paziente di 39 anni. Sono, invece, 3.711 le persone a bordo della nave da crociera Diamond Princess della Carnival Japan in quarantena nella baia di Yokohama, in Giappone.

Dopo lo sbarco di un passeggero a Hong Kong risultato positivo al test, almeno altre otto persone hanno manifestato sintomi di contagio e febbre. Sulla nave è salito personale sanitario che sta effettuando controlli sui 2.666 passeggeri e 1.045 membri dell’equipaggio.

Da oggi, nel Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'ASL Città di Torino, è disponibile il test molecolare specifico per il nuovo Coronavirus 2019-nCoV, eseguito secondo il protocollo Organizzazione Mondiale della Sanità del 17 gennaio 2020,  sotto la direzione del NIC (Centro Nazionale di riferimento) dell’Istituto Superiore di Sanità  e in collaborazione con l’Ospedale Spallanzani di Roma.

Si tratta di un test molecolare ad alta complessità, che richiede personale specializzato ed è eseguibile sui materiali provenienti dalle alte e basse vie respiratorie.

Fin dal primo giorno in cui è stata dichiarata l’emergenza, il Centro di riferimento regionale per la diagnostica di laboratorio delle infezioni emergenti dell’ospedale Amedeo di Savoia ha precauzionalmente attivato tutti i protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“L’Assessorato regionale alla Sanità segue l’evolversi della situazione legata all’emergenza internazionale Coronavirus sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute (in contatto costante e quotidiano con la task-force istituita dal Ministero) e con il supporto operativo del Seremi, del sistema regionale del 118 e di tutte le Aziende sanitarie ed ospedaliere. Al momento non si segnalano casi di positività.” – dichiara l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi.

Il presidente del Consiglio Conte blocca la richiesta prudenziale proposta dal Governatori leghisti del nord, di non riammettere automaticamente ai corsi scolastici i bambini minori di 14 appena rientrati dalla Cina.

Fotografia. Le Figaro

 

 

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Articolo pubblicato il 05/02/2020