Governo. Prescrizione e il “lodo Conte”: la toppa peggiore del buco

L’ignoranza di Bonafede. Renzi e Forza Italia all’attacco

Nei giorni precedenti le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabra, il PD pareva resistere alle totalitarie pretese dei grillini in materia di prescrizione. Ora seguendo la scelta rinunciataria e pro “ buona pace” invocata da Zingaretti, il provvedimento è tornato in Commissione e le barricate accantonate.

Dobbiamo evitare che i colpevoli siano agevolati dai tempi lunghi dei processi e quindi siano assolti per decorrenza dei tempi”. Così il M5S.

 

Siamo tutti d’accordo che i colpevoli devono essere condannati, che gli innocenti siano assolti e che i danneggiati ricevano giustizia. Tuttavia, la legge sulla abolizione della prescrizione, proposta dal ministro Bonafede non raggiunge questi obiettivi, perché i danneggiati saranno gli innocenti e coloro che attendono un risarcimento. Entrando nel merito, il 75% dei processi va in prescrizione entro il primo grado di giudizio. Quindi sarebbe necessario concentrare l’attenzione su quel 75%.


La legge, comunque, entrerebbe in vigore fra 3-4 anni e ha tutti i caratteri della incostituzionalità, visto che la nostra Costituzione prevede la ragionevole durata dei processi e non l’infinita durata dei processi. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha dichiarato che “gli innocenti non finiscono in carcere”, il che è falso perché ben 27 mila innocenti sono finiti in carcere e per questo risarciti. Sarebbe opportuno che il ministro Bonafede tornasse alle occupazioni precedenti il suo incarico. D’altronde cosa possiamo pretendere da un ministro della giustizia ignorante che non è ancora riuscito a capire la differenza tra colpa e dolo?

 

In questi giorni è anche tornato alla ribalta il cosiddetto “lodo Conte”, cioè il blocco della prescrizione solo per chi è condannato in primo grado di giudizio:

una toppa peggiore del buco.


Da far notare al premier, e avvocato del popolo, Giuseppe Conte, che la Costituzione prevede l’innocenza di un imputato fino al terzo grado di giudizio, e non al primo grado.

 

Tale precetto è stato ribadito dalla Corte Costituzionale. Finirà che, al primo processo che si farà, si ricorrerà in appello alla Corte Costituzionale, che dichiarerà incostituzionale la legge sulla abolizione della prescrizione. insomma, è stata propinata ai cittadini l’ennesima bufala: si è fatto credere che con l’abolizione della prescrizione si sarebbe fatta giustizia. E’ esattamente il contrario.

 

Nell notte del diritto, si erge Forza Italia che preannuncia una settimana di mobilitazione con i banchetti calati nelle piazze d’Italia per ribadire la necessità di “una battaglia di civiltà contro un obbrobrio incostituzionale". 

 

Secondo il responsabile del dipartimento giustizia del partito di Berlusconi Enrico Costa, promotore dell'azione parlamentare:  "La riforma Bonafede è solo una bandierina. Il ministro aveva promesso che sarebbe stata preceduta dalla riforma della giustizia, cosa che non è successo  e anche oggi  alle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario di tutta Italia si registra una sfilza di critiche pesanti, idee che rafforzano la nostra iniziativa. La nostra - dice il deputato di FI - è forse una battaglia impopolare ma di giustizia vera, in un Paese in cui non esiste più la presunzione di innocenza".

 

Un Paese civile, è il motto dei forzisti "non abolisce la prescrizione ma i processi lenti. Passare tutta la vita in attesa di giudizio non è giustizia: è la peggior forma di violenza contro i cittadini onesti".

 

Anche Italia Viva voterà in Parlamento il ddl Costa se sulla prescrizione non venisse prima approvato il lodo Annibali nel Milleproroghe. Lo ha detto Matteo Renzi all'Assemblea nazionale di Italia Viva. "Se qualcuno pensa che per lo status quo del governo rinunciamo a secoli di civiltà giuridica, si sbaglia".

 

Il Governo, dopo le proteste degli avvocati e di gran parte dei Magistrati, sta imboccando la via dell’inciviltà e della tirannide.

 

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Articolo pubblicato il 03/02/2020