E’ nata CIA Agricoltori delle Alpi
Stefano Rossotto

La nuova organizzazione agricola opera sul territorio di Torino e Aosta

Anno nuovo, vita nuova in casa Cia Agricoltori Italiani, che il 1 gennaio 2020 ha tenuto a battesimo la neonata Provincia Cia Agricoltori delle Alpi, organizzazione provinciale che opera sul territorio di Torino e Aosta, anche a seguito dello scioglimento delle due Cia provinciali.

Il nuovo organismo è presieduto da Stefano Rossotto,  60 anni, viticoltore di Cinzano Torinese, affiancato da quattro vicepresidenti: Gianni Champion, 42 anni, allevatore di bovini da latte di Saint-Marcel (Aosta), Giovanni Molino, 57 anni, orticoltore di Trofarello,  Benito Favaro, 80 anni, viticoltore di Piverone e Silvano Rovei, 43 anni, allevatore di bovini da latte di Pianezza.

Direttore è stato nominato Luigi Andreis, 55 anni, già responsabile tecnico del Centro di assistenza agricola (Caa) di Cia Agricoltori Italiani per Torino e Valle d’Aosta.

Per la parte dei servizi (tributari, fiscali, tecnico, buste paga, sicurezza sul lavoro…) è stata costituita la società AgriAlpi Service srl, presieduta dallo stesso Gianni Champion, con Luigi Andreis e Giovanni Molino nella funzione di consiglieri.

L’apertura di Cia Agricoltori delle Alpi avviene quasi un anno dopo il commissariamento di Cia Agricoltori Italiani di Torino, resosi necessario dopo le dimissioni per motivi personali dell’allora presidente Roberto Barbero. Proprio in questi mesi di gestione transitoria affidata al responsabile dell’Ufficio di presidenza della Cia nazionale, Alberto Giombetti, è maturata l’idea di allargare il perimetro dell’associazione provinciale torinese, coinvolgendo la realtà aostana, che già lavorava in stretta collaborazione, soprattutto per la parte dei servizi, con la stessa Cia Torino.

Un gruppo di ventisei associati di “buona volontà” ha quindi dato luogo al Comitato promotore, eleggendo il quadro dirigente che si occuperà della conduzione dell’associazione fino alla convocazione, entro il 2020, dell’assemblea per l’elezione degli Organi previsti dallo Statuto ordinario, vale a dire Assemblea, Direzione, Giunta, Presidente e Collegio dei revisori dei conti.

Nel dettaglio, il Comitato promotore ha nominato, oltre al direttore Andreis, anche il vicedirettore Matteo Actis Martin, i responsabili di Area Gianni Bollone, Elena Massarenti e Paolo Sambuelli, il responsabile dei Servizi alla Persona Monica Falco e il responsabile dei Servizi alle Imprese, lo stesso Actis Martin.

 

IL PRESIDENTE. Stefano Rossotto, “volto nuovo” di Cia Agricoltori delle Alpi

«I PROTAGONIOSTI SONO GLI AGRICOLTORI»

 

Stefano Rossotto,  60 anni, viticoltore di Cinzano Torinese, è il primo presidente di Cia Agricoltori delle Alpi. La sua elezione rispetta fedelmente lo statuto dell’Organizzazione, secondo cui il presidente deve essere un imprenditore agricolo e non dipendente del Sistema Cia. Sarà il rappresentante dell’Organizzazione nelle sedi legali, politiche ed istituzionali.

Insieme con i figli Federico e Matteo, Rossotto è titolare della storica ed omonima azienda vitivinicola a carattere famigliare, che da quasi un secolo coltiva vigneti sulla collina torinese ai confini con il Monferrato astigiano.

Per due mandati, è stato presidente del Consorzio del Freisa di Chieri e Collina Torinese, oltre che per due legislature assessore all’Agricoltura di Cinzano Torinese, dove riveste ancora il ruolo di consigliere comunale.

Nell’ambito di Cia Agricoltori italiani, di cui è socio da sempre, si tratta tuttavia di un “volto nuovo”, in quanto non ha mai ricoperto ruoli amministrativi nell’Organizzazione.

«Sono onorato dell’incarico che mi è stato conferito – commenta Rossotto -, farò del mio meglio per essere utile all’Organizzazione, come gli altri agricoltori che hanno accettato di mettersi a disposizione, ognuno con le proprie competenze. Lo spirito è quello giusto, perché si avverte il senso di responsabilità che deriva dalla lunga appartenenza di ognuno di noi all’Organizzazione. E’ la prima volta che si accorpano due province Cia, su due regioni diverse. Puntiamo in questo modo a ottimizzare e potenziare i servizi, fermo restando che tutta l’operazione è stata orientata a non disperdere la potenzialità di migliaia di soci e del personale di entrambe le province Cia».

Il presidente annuncia che il primo tavolo di lavoro riguarderà l’emergenza cinghiali: «In questi anni – osserva Rossotto - la nostra Organizzazione è sempre stata in prima linea sul fronte della tutela degli agricoltori che subiscono i danni della fauna selvatica, ma i politici continuano a prenderci in giro. Torneremo ad agire, presto e con assoluta determinazione. Bisogna far capire a tutti, che  gli agricoltori hanno pieno rispetto per gli animali selvatici, ma quando questi sono in numero esorbitante creano dei danni alle colture e sono un pericolo per la sicurezza stradale. Impedire ad un agricoltore di portare a casa il raccolto, è come togliere soldi dalla busta paga di un lavoratore dipendente. Purtroppo il problema dei cinghiali è comune a quasi tutto il territorio regionale. Dove il loro numero è minore, vuol dire che è maggiore quello dei lupi, ma per gli agricoltori non cambia niente, si cade dalla padella alla brace».

Tra gli altri temi di interesse prioritario della nuova dirigenza di Cia Agricoltori delle Alpi, le crisi del settore frutticolo e del mercato della razza bovina piemontese.

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Articolo pubblicato il 30/01/2020