Il Difensore civico interviene a tutela dell'ambiente e della salute
Immagine di smog

Proposta del Mediatore europeo per la creazione di un "Watchdog" ambientale

A seguito di numerose segnalazioni relative ai sempre più gravi, e non risolti, problemi dell’inquinamento dell’aria, da traffico veicolare, da polveri nocive e smog, il Difensore civico della Regione Piemonte Antonio Caputo ha dato corso ad un intervento finalizzato alla tutela del diritto dei cittadini all’ambiente e alla salute.

L’intervento è stato rivolto nei confronti della Regione Piemonte, di tutte le Province piemontesi e di tutti i Comuni capoluoghi di Provincia del Piemonte.

Sono stati inoltre coinvolti il Mediatore europeo  e la Direzione generale Ambiente della Commissione europea, a fronte della procedura di infrazione della Direttiva europea a tutela dell’ambiente, a carico del Governo italiano.

 Sono state evidenziate le inerzie e i ritardi delle Autorità amministrative e delle Istituzioni preposte a tutelare la salute dei cittadini e il diritto all’ambiente, l’inefficacia, ovvero la parziale efficacia delle misure fino ad oggi adottate nonché le difficoltà delle Autorità di coordinarsi efficacemente a fronte di un quadro normativo obbiettivamente incerto nella specificazione di ruolo,  funzioni e responsabilità proprie di ciascun Ente.

L’intervento, oltre che a individuare i soggetti istituzionali responsabili, ha inteso responsabilizzare gli Enti stessi, nella misura in cui è stato loro chiesto di voler specificare quali iniziative intendano assumere per la migliore risoluzione delle criticità segnalate, con particolare riferimento alla necessità di adeguamento e ottemperanza pieni alla normativa comunitaria e alla normativa interna nazionale e regionale e alla contestuale necessità di raccordo con le Istituzioni europee per un concreto coordinamento e una corretta programmazione e attuazione di misure efficaci.


Tutto ciò con l’obbiettivo di provocare un coordinamento fra le varie attività e un superamento, in concreto,  dei problemi, oltre che di porre rimedio a ritardi che hanno visto il nostro Stato e gli Enti locali (Regioni, Province, Comuni) venir meno agli obblighi imposti dalla Direttiva del 1999 del Consiglio Europeo, concernente i valori limite di qualità dell’aria.

Il 16 marzo 2011, la Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea  ha confermato al Difensore civico che la procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia è attualmente pendente di fronte alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Dal canto suo, Il Mediatore europeo  ha dato corso ad una attività di cooperazione congiunta e di indagine con la Difesa Civica, volta a garantire adeguata protezione dei cittadini dall’inquinamento atmosferico, attraverso attività di monitoraggio, indagine, sollecitazione, e promuovendo l’avvio di iniziative sia nei confronti delle Istituzioni europee e locali che della opinione pubblica, che ha diritto ad una trasparente e non evasiva informazione ambientale.

Il Difensore civico ha inviato una lettera di sollecito in data 22 febbraio 2011 , in coincidenza con la stagione invernale, a Regioni, Province e Comuni capoluogo del Piemonte, e ha,  ad oggi,  ottenuto risposte unicamente dal presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia (a dx), dall’assessore all’Ambiente della Provincia di Asti, Pier Franco Ferraris (sotto a dx), dal sindaco della Città di Biella Donato Gentile (a sx) e dall’assessore all’Ambiente del Comune di Asti, Ornella Palladi, che si sono assunti in prima persona l’onere della risposta stante la rilevanza delle questioni sollevate.

A  quattro mesi di distanza dall’avvio dell’intervento, l’Ufficio ha dovuto  registrare la mancata  risposta degli altri Enti, tra cui, in particolare, la Regione Piemonte, la Provincia e il Comune di Torino – questi due ultimi Enti, come si ricava dai dati forniti al Difensore civico dalla Commissione Europea in data 16 marzo 2011,   particolarmente interessati da rilevanti  fenomeni di inquinamento atmosferico .

Il Difensore civico ha  pertanto provveduto in data 17 giugno 2011,  a sollecitare nuovamente  tutti gli enti locali e regionali coinvolti,  evidenziando che il raggiungimento di un livello di qualità dell’aria compatibile con i limiti posti dalle Direttive comunitarie può essere ottenuto solo attraverso interventi strutturali, sinergici e di coordinamento fra realtà locali, regionali, statali e comunitarie.

Nel contempo il Difensore civico ha segnalato  a tutti gli Enti locali coinvolti, la proposta avanzata dal Mediatore  Europeo, di istituire dei “watchdog” (cani da guardia) ambientali in ciascun Stato membro, che dovrebbero fungere da organismi di controllo, deputati al monitoraggio, alla consulenza e alla rendicontazione dell’applicazione e dell’attuazione del diritto ambientale dell’Unione, a tutela dei cittadini.

I cittadini  e il Difensore civico attendono tuttora delle risposte, posto che la legge regionale istitutiva della difesa civica obbliga gli Enti destinatari dell’intervento a rispondere al Difensore civico con sollecitudine.









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Articolo pubblicato il 30/06/2011