Grande successo del "Nabucco Colossal"

In 13.000 hanno assistito all'opera di Verdi

Graziato dalla pioggia mercoledì sera il Nabucco Colossal andato in scena allo stadio Olimpico di Torino e in 13 mila hanno applaudito l’opera di Verdi. È  stata l’incarnazione di un concetto di stadio contemporaneo, che le società calcistiche stanno cercando di costruire ormai da anni, già affermato in tutta Europa, che si è manifestata l’altra sera.

 

Uno stadio che resti legato al calcio, ma che sappia aprirsi ad altri sport e soprattutto a una varietà molto più ricca di eventi e generi di spettacolo. All’esibizione del coro del Nabucco alle note del “Và pensiero…..” si è sciolto ogni dubbio sul successo dell’opera. A quelli stessi versi che rianimarono il giovane Giuseppe Verdi che dopo averli letti trovò la forza di musicarli, in un periodo tragico dopo la perdita della moglie e dei due suoi figli senza più la voglia di vivere e di lavorare.

 

I tanti  spettatori accorsi alla stadio che mercoledì sera hanno seguito lo spettacolo di Verdi sul terreno calcistico finora violato soltanto dalle stelle del rock, ne sono rimasti conquistati. “Veramente bello, proprio non me lo aspettavo!”, “Sì, interessante, n’è valsa la pena!”, “E’ stata una gran bella idea”, “Coinvolgente”, “A me piace molto l’opera anche così all’aperto” sono stati i commenti che abbiamo potuto raccogliere.

 

Ad inizio serata non era così scontato, con quaranta minuti di ritardo dovuti in parte alla pioggia del mattino che aveva bloccato i lavori di allestimento e a qualche defaillance dell’organizzazione. L’opera è debuttata in ritardo, con il coro sostituito all’ultimo momento. Le prime avvisaglie si erano manifestate già lunedì, con la defezione del baritono Carmelo Corrado Caruso, sostituito da Sergio Bologna.

 

Martedì sera, poi, il regista Paolo Panizza si è fatto da parte, problema che è stato risolto con l’ingaggio in extremis del torinese Massimo Pezzuti. Infine, è toccato alla corale Lirica Ambrosiana di Milano, sostituita dal Coro Francesco Tamagno di Torino, che ha dovuto provare martedì notte.

 

L’opera colossal  che su un palco di 50 metri per 25 ha utilizzato imponenti scenografie ed amplificazioni da 30 mila watt,  è stata portata a Torino dall’agenzia  Lb-Klassik  dell’impresaria lirica svizzera Loretta Braschi, come prima tappa di un tour che girerà il mondo, dopo 1.270 volte già in scena soprattutto nel nord Europa.

 

Vi sono i giganti guerrieri assiri dei laboratori di Cinecittà, la porta d’oro e di  blu cobalto di Ishtar,  realizzata come il modello di quella ricostruita al Pergamon Museum di Berlino, la biblica torre di Babele, e lo ziggurat fatto erigere da re Nabucodonosor a Babilonia, nella monumentale dimensione di 20 metri per 13.

 

C’è tutto tranne la biga con i cavalli, le colombe e i serpenti che la produzione avrebbe portato volentieri in palcoscenico, ma ha rispettato i voleri del Comune di Torino che ha giustamente chiesto di evitare la presenza delle bestie “per sensibilità nei confronti del pubblico”. Una prova tutta di potenza per i cantanti, Dimitra Theodossiou,  Sergio Bologna, Enrico Iori,  Tiziana Carraro , Alberto Angeleri   tra i protagonisti e per il coro Tamagno di Torino.

 

Due le orchestre in scena, quella sinfonica Sinfolario di Lecco e l’Ensemble del Festival Puccini dirette da Alberto Veronesi figlio dell’oncologo Umberto presente tra i vip delle prime file del prato. In queste, tra gli spettatori abbiamo avvicinato alla fine dello spettacolo il duo Chiarlo, figli d’arte, il soprano Natascia e il pianista Ivan di Savigliano, pluripremiati dell’Associazione Culturale Arturo Toscanini, noti anche come produttori di spettacoli ed eventi a carattere culturale.

 

Uno fra tutti da citare è  l’annuale appuntamento di più giornate di fine ottobre  la  “Santità Sconosciuta, musica,cultura e spiritualità del Piemonte Terra di Santi” che può vantare di aver portato nell’Abazia di Staffarda (Cuneo) artisti e musicisti del calibro di  Uto Ughi e Katia Ricciarelli. “Sorprendente Nabucco nonostante i tanti scetticismi – ci ha riferito Natascia Chiarlo – ottimo il cast, la Theodossiou è una grande cantante lirica, la sua tecnica vocale è straordinaria ed è una grande interprete”.

 

“ Molti giovani e ciò fa ben sperare che questo pubblico si avvicini più frequentemente al mondo della musica e dell’opera” ha aggiunto il fratello Ivan. Una bella curiosità da non dimenticare: per la rappresentazione allo stadio Olimpico di Torino, la Maserati ha esposto e fatto ammirare le sue migliori autovetture.

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Articolo pubblicato il 29/06/2011