7 gennaio 1816: nasce a Pezzolo Valle Uzzone (Cuneo) Tito Giuseppe Viazzi, Medaglia d’argento al valor militare

Partecipa alla Prima e alla Seconda Guerra di Indipendenza e viene decorato per il coraggio dimostrato durante il combattimento di San Martino (24 giugno 1859)

Al momento di decidere qual personaggio prendere in considerazione per l’articolo da infligg… ehm proporre ai Lettori di “Civico 20 News” per il giorno 7 gennaio mi si è imposta la scelta tra Carlo Emanuele dal Pozzo della Cisterna, nobile e patriota nato il 7 gennaio 1787, e Tito Giuseppe Viazzi, militare decorato di Medaglia d’argento al valor militare durante il combattimento di San Martino avvenuta il 24 giugno 1859, nel corso della Seconda Guerra di Indipendenza.

Ho preferito il secondo personaggio perché assai meno noto e anche per alcuni aspetti del recupero della sua memoria da parte della sua comunità che personalmente considero benemerito e da prendere a modello.

Tito Giuseppe Viazzi nasce a Pezzolo Valle Uzzone (Cuneo), il 7 gennaio 1816. È figlio del medico chirurgo Pietro Antonio e di Irene Perrucca, discendente di una famiglia della piccola nobiltà monferrina feudataria di Dolceacqua (Imperia).

Intraprende la carriera militare nell’Armata sarda, e partecipa alla Prima Guerra d’Indipendenza. È promosso Sottotenente nel 1849, mentre presta servizio nel 14º Reggimento Fanteria in forza alla Brigata "Pinerolo", e Luogotenente nel corso del 1857. Nel 1859 partecipa alla Seconda Guerra d’Indipendenza in forza alla 3ª Divisione, formata dalle Brigate Cuneo e Pinerolo, al comando del tenente generale Filiberto Mollard.

Il 14º Reggimento della Brigata "Pinerolo" è comandato dal tenente colonnello Michele Angelo Balegno di Carpeneto, che trova la morte nello scontro di San Martino e viene decorato di Medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

Anche Tito Giuseppe Viazzi partecipa al combattimento di San Martino, col grado di capitano, e resta gravemente ferito al petto. Non esiste ancora la Croce Rossa (verrà istituita per la grande impressione sollevata nell’opinione pubblica dalla sanguinosa battaglia di Solferino), i servizi sanitari militari sono ancora rudimentali e insufficienti di fronte all’enorme numero di feriti. Così Tito Giuseppe Viazzi viene ritrovato tra i morti ed i feriti del campo di battaglia dalla moglie, Maria Teresa Ricci di Villalvernia dopo tre giorni di ricerche. La donna è partita apposta da Alessandria quando ha saputo delle gravi perdite subite dell’Armata sarda.

Per il coraggio dimostrato durante lo scontro Viazzi è decorato di Medaglia d’argento al valor militare: si è lanciato all’assalto coraggiosamente tra i primi, come scrive l’Ordine del Giorno n° 42 del Comando Generale dell’Armata sarda.

Le gravi ferite riportate, dopo qualche anno, lo inducono a congedarsi dalla carriera militare, con il grado di maggiore. Viene nominato Cavaliere della Corona d’Italia, Ordine cavalleresco istituito nel 1868 dal Re Vittorio Emanuele II per ricompensare il merito civile e militare, a seguito della sua partecipazione alle Campagne di Guerra 1848, 1849, 1859. Muore a Novi Ligure (Alessandria), il 7 dicembre 1887, e la salma viene tumulata nel locale cimitero.

Fin qui abbiamo esposto la vicenda di un protagonista minore del periodo risorgimentale. Veniamo ora al benemerito recupero, prima ricordato, della sua memoria da parte della sua comunità.

Così lo racconta Francesco Melone (Il restauro del cippo del Maggiore Tito Giuseppe Viazzi): «Nel corso di lavori al Cimitero di Novi Ligure, nel 1984 venne rinvenuto il cippo funerario del padre del celebre pittore Cesare Viazzi, il Maggiore Tito Giuseppe Viazzi, nato nel 1816 e deceduto nella nostra città nel 1887.

I periodici locali diedero notizia del ritrovamento auspicandone una adeguata collocazione. Solo quasi trent’anni dopo Giancarlo Sardi, Sindaco di Predosa (AL), ne suggerì la sistemazione nel Cimitero comunale ove riposano l’avv. Alberto Viazzi pluridecorato Maggiore dei bersaglieri e il dott. Giorgio Viazzi Ufficiale medico degli alpini, entrambi nipoti di Tito ed entrambi combattenti nelle due Guerre mondiali. […]

La sistemazione della storica memoria venne inaugurata nei giorni precedenti il 4 novembre dello scorso anno [2013] al Cimitero predosino, presenti Sindaco, gonfalone comunale e scorta d’onore».

Un lodevole esempio da indicare alle amministrazioni comunali, alle Società culturali e alle Pro Loco.

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Articolo pubblicato il 07/01/2020