È disponibile il n. 14 di «Roero. Terra ritrovata» della rivista annuale curata dalla Associazione Culturale Spirito Roero di Ceresole d’Alba (Cuneo) che si propone come obiettivi la raccolta di materiale per la creazione di un archivio fotografico e documentale roerino, la creazione di una cineteca con video interviste a protagonisti e testimoni di vita roerina e la realizzazione di presentazioni pubbliche ed altri eventi legati al recupero della memoria del territorio, oltre naturalmente alla pubblicazione della rivista annuale.

Il Roero è una regione geografica e storica del Piemonte, situata sulla sinistra idrografica del fiume Tanaro, nella parte nord-orientale della provincia di Cuneo, che prende il nome dalla casata dei Roero che dal medioevo e per vari secoli ha dominato su questo territorio, oggi assai noto per la produzione di vini di alta qualità (Roero Arneis, Roero Arneis spumante, Fallegro) e che rappresenta una gettonata meta turistica in ambito eno-gastronomico e culturale. Incluso, assieme a Langhe e Monferrato, nella lista dei beni del Patrimonio dell’Umanità dal comitato UNESCO (2014), il Roero è composto da 24 comuni. I suoi centri principali sono: Bra, considerata la capitale storica, Sommariva del Bosco, detta “Porta del Roero”, e Canale.

Gian Mario Ricciardi nel suo editoriale intitolato “Fotogrammi di vita” così presenta questo numero della rivista che è ormai giunta al suo dodicesimo anno di pubblicazione:

Ora figli, nipoti e anche qualcuno di noi li guarda sul cellulare e Netflix, un film dietro l’altro. Ma meno di cinquant’anni fa s’andava ancora al cinema parrocchiale. Era il massimo della “movida”. Grandi film, ragazze e signore copertissime, belle storie: I Dieci Comandamenti, Ben Hur, Exodus, ma anche gioielli dell’arte cinematografica come Il settimo sigillo di Bergman.

La vita e i sogni entravano nelle nostre case così. Il nostro “focus” 2019 alza il velo e scuote la polvere di questo piccolo mondo. Emergono così figure e personaggi, a loro modo epici, che sapevano armeggiare con destrezza attorno alle “macchine da proiezione”. Che pagine da Ceresole, Priocca, Baldissero d’Alba, Guarene, Corneliano, Sommariva Perno, dai paesi e le frazioni del Roero! Allora, veramente era “un cinema per tutti”. Di quel mondo non c’è quasi più nulla, il western quello sì al Cinema Vekkio, qualche proiezione in piazza d’estate, ma quasi cancellate le tracce dei cineforum che hanno fatto parte della nostra cultura, una spinta esaurita. Ci sono libri, semmai, come il mio in uscita a primavera che racconta la favola della Bela Rosin incastonandola nell’Italia. Si intitolerà “Rosa, la bella del Re”. Libri e non film per salvare la memoria. Ma chi di noi può dimenticare quelle valigette con le pizze di pellicola della San Paolo Film: un’epoca.

Ed eccoci alle “sentinelle del Roero”, che da oltre 200 anni vigilano sui nostri paesi, con le loro storie, le sfilate, i documenti tra chiese e castelli, la caserma contesa tra Corneliano e Sommariva Perno. E, a metà del percorso, l’affresco assolutamente esclusivo di Pocapaglia, la vicenda normalmente straordinaria di Magna Jeta, la levatrice di Cisterna, l’epopea del tartufo magico che con il profumo ha portato nei nostri paesi persi tra le nebbie d’autunno, i turisti, i soldi e un nuovo orizzonte. E a questa cascata di “esclusive”, dopo un tuffo nel passato lontano di Vezza d’Alba, si aggiungono ancora una volta le storie di personaggi rari e belli come Antonio Ricardo, il tipografo monticellese del Nuovo mondo, o un po’ meno belli come i fratelli Sperone, banditi dí Canale: una antologia di umanità.

Bella vetrina Roero, terra ritrovata 2019 con pagine e foto uniche, i quaderni della memoria che raccontano la storia del museo Civico Antonio Adriano, di Giuseppe Toppino e il dialetto di Castellinaldo, del “milionesimo” cittadino di Torino, roerino doc, della cronaca della battaglia Castagnito-Guarene-Govone e via così...

Un’altra volta il tentativo di mettere “in fila” i ricordi di una terra antica, di togliere loro la polvere, di rinfrescarli di fotografie d’epoca e documenti saltati fuori da qualche cassetto è riuscito. È un buon cocktail tra giornalismo, storia, sociologia e costume. Sfogliamolo insieme.

Questo numero di Roero. Terra ritrovata mostra in copertina un albero abbarbicato a una parete di sabbia dalle mille sfumature, “tosto” come il carattere della gente di Roero, che innalza verso un cielo di fiaba i suoi rami che hanno conosciuto cento estati e primavere, ma riescono sempre a rinnovarsi e rifiorire. Intorno, i colori caldi dell’autunno nelle rocche misteriose, e, in lontananza, la terra di Langa, in un ponte ideale tra mondi solo in apparenza diversi.

Concludiamo riportando il Sommario di «Roero. Terra ritrovata» novembre 2019:

Editoriale Fotogrammi di vita - Gian Mario Ricciardi

II Roero va al cinema - Clara Demarie

Un cinema per tutti - Giampaolo Magliano

Un “cine” sempre all’avanguardia - Andrea Cane

Le sentinelle del Roero - Gelsomina Loré e Ornella Ponchione

La caserma contesa - Andrea Cane e Edgardo Tiveron

La Pieve e il Colle di San Martino di Vezza d’Alba - Baldassarre Molino

Un tipografo dell’altro... Mondo Antonio Ricardo dal Roero al Sud America - Luciano Cordero

I tre desperados di Canale - Milo Julini

Pocapaglia 1897 Diario di un nobile in campagna - Anna Maria Tibaldi

Mille “fiori di vita” per Magna Jeta, la levatrice di Cisterna - Tiziana Mo

Le pepite delle Rocche Storia, tradizione. magia del tartufo del Roero - Mario Deltetto e Olga Scarsi

Album di famiglia Tra passato e presente (3^a parte)

Rubriche

CASE DELLA MEMORIA

Le storie del Museo Civico “Antonio Adriano” - Erika Grasso

GIOIELLI RITROVATI

L’Annunziata racconta: arte e comunità - Enrica Asselle

I NOSTRI MAGGIORI

Giuseppe Toppino e il dialetto di Castellinaldo - Giorgio Enrico Cavallo e Enrico Ripa di Meana

ACCADDE UNA VOLTA

II milionesimo

ACCADDE ANCORA PRIMA

Ricordando le antiche guerre del Roero Cronaca di una battaglia - Renato Fresia

I nostri autori: profili biografici

«Roero. Terra ritrovata»

anno XII, novembre 2019, n. 14, € 10:00